giovedì 30 aprile 2015

il pagellone - marzo

Blackberry Smoke - Holding all the roses: 6,5



Bjork - Vulnicura: 5,5



Modena City Ramblers - Tracce Clandestine: 6,5



Seasick Steve - Soul Surfer: 7



Siren - The Row: 7



Joe Bonamassa - Muddy Wolf  at Red Rock: 8



Van Morrison - Duets: 6





mercoledì 29 aprile 2015

La via dell'agave - Francesco Scopelliti




Una via che si fa strada tra caldo, umidità, mugugni e musi lunghi.
Quasi una creuza, che dai, dobbiamo usarlo sto termine, noi conterranei di.

Francesco scrive di se stesso e di chi e cosa lo circonda con una (auto)ironia meravigliosa, sia che parli di cortei antagonisti che di stitichezza infantile; la leggerezza con cui racconta certi episodi non vada però scambiata per superficialità, la sua visione del mondo è chiara ed emerge prepotentemente in queste pagine, così come le idee che lo spingono a battersi per migliorarlo un po', sto mondo.

Racconti ironici quindi, ma non solo e non semplicemente ironici, perchè dopo una prima lettura possiamo leggere tra le righe il messaggio che Francesco vuole mandarci, messaggio che arriva preciso e ci trova con il sorriso sulle labbra. Senza cadere nella retorica da slogan e con uno stile lineare e sottile che evita la battutaccia di grana grossa ed arriva al punto seguendo rotte imprevedibili. 

Uno stile ligure, ligure al 100% con i suoi toni burberi, che nascondono però la battuta tagliente come una lama, così come l'esposizione dei suoi racconti, quasi sussurrati, ma con un tono che cattura l'attenzione e ti impedisce di distrarti.

Ricordi di infanzia, riflessioni dolci-amare sul tempo che passa e sul tempo che viviamo, un viaggio attraverso l'universo di Francesco, un tipo che non si tira mai indietro, come quando con gli amici di sempre decide di arrivare in cima al Monte Mongioie o come nel tenero ricordo del ragazzo disabile che abitava al suo paese. che sicuramente avrà difeso. 

Una lettura piacevole e ricca di spunti di riflessione, che sicuramente susciterà nei lettori la nascita di ricordi simili a quelli di francesco, perchè la vacanza in macchina con i genitori, il bagnino cattivo o le serate a cazzeggiare in motorino fanno parte di ognuno di noi.
Ma per fortuna ogni tanto, gente come Francesco riesce a raccontarle così bene





http://www.matiskloedizioni.com/laviadellagave/index.html

martedì 28 aprile 2015

Come Don Chisciotte



Qualche mese fa ho presentato il mio libro in un piccolo teatro di Savona insieme alla mia amica ed editor (ahahahahahahahah) (sta cosa dell'editor ha avuto un sacco di successo, la userò molto) Vera.

Liuba, la padrona di casa, per iniziare ha chiesto ad entrambi di descrivere l'altro e Vera, il mio editor (ahahahahahahahah) mi ha definito un Don Chisciotte, perchè, dice, mi butto in imprese impossibili e sempre e comunque a testa bassa, a pesce, a bomba.

Sta cosa mi è piaciuta davvero molto, perchè è un modo abbastanza romantico per dire che sono un pirla, che la prende sempre in quel posto, ma anche che sono uno che crede alle cose che fa.

Ho creduto al Mulino degli Artisti, ho creduto che quelli che si lamentano sempre che in valmaremola non c'è nulla venissero a vedere se le cose che proponeva il Mulino fossero interessanti, ho creduto a chi si diceva interessato a creare un polo culturale a Bardino, ho creduto alla possibilità di creare una rete di associazioni nella provincia ligure, credo addirittura che qualcuno legga il mio libro, altro che mulini a vento, altro che ronzinante!!!!!

Pochi giorni dopo sono stato ospite del mio amico Roberto alla radio universitaria di Savona, dove conduce un programma sullo sport, per parlare di Scusa, Ameri e mettere un po' di musica.

Alla fine di sti 4 giorni, oltre ad avere un ego ancora più sviluppato, ho pensato a quanto mi sarebbe piaciuto "fare la radio", avere un programma mio.

La mia idea, nata anche dal paragone di Vera, era di combattere una ennesima battaglia persa contro la musica odierna, dando spazio a chi spazio non ne ha, non ne ha avuto o ne ha avuto molto ma molto meno di quello che avrebbe meritato.

Nemmeno il tempo di esprimere a voce alta questo mio desiderio, che il mio amico Lorenzo mi ha consigliato di proporre questa idea a Radio Gazzarra, la web radio di Arci Liguria, che già conoscevo per alcuni programmi presentati da amici.

Insomma, per farla breve, giovedì 7 maggio, alle ore 22.30 e a giovedì alterni, Come Don Chisciotte diventa davvero un programma radio, ascoltabile dal sito www.gazzarra.org oppure scaricabile come podcast.

50 minuti dove vi giuro che parlerò lo stretto necessario e lascerò spazio alla mia idea di buona musica, alla schiera di Don Chisciotte che hanno combattuto o combattono la loro battaglia contro i mulini a vento del music business.

Ci saranno oscuri gruppi del passato, gruppi emergenti, amici della mia zona che apprezzo anche e soprattutto dal punto di vista artistico, splendidi perdenti che nonostante l'oblio in cui hanno sempre operato, continuano a proporre musica di qualità.

Ci sarà soprattutto la voglia di condividere con chi vorrà la mia enorme passione non solo per la musica ma per il gusto, vi assicuro del tutto speciale, di rendersi utile a qualche causa, specie se difficile, di aiutare nel mio piccolo a spingere qualche artista verso una visibilità più adeguata al suo talento.

Ci sarete anche voi spero, in diretta o successivamente tramite il podcast, ci sarete, spero, se avrete voglia di condividere con me i vostri Don Chisciotte, per provare a dare un senso, per dirla alla Fossati a tutta questa "musica che ci gira intorno".

Il Don Chisciotte qua sopra sono io, visto da Vera, un regalo bellissimo che mi ha fatto quando ha saputo di questa nuova avventura e che userò come "logo" per il programma e come portafortuna.

“Dove c'è musica non può esserci nulla di cattivo.”  (Manuel Cervantes)



lunedì 27 aprile 2015

Little Town Blues - Vera Bonaccini




Non starò certo a tediarvi sull'importanza della poesia nella cultura odierna, perchè non ne sono in grado, ma nonostante questo, per motivi anche biecamenti opportunistici, da un anno circa mi sono avvicinato a questa forma d'arte che al giorno d'oggi è sempre più di nicchia.
Nel mio continuo interrogarmi su cosa voler fare da grande, scrittore, organizzatore, presentatore, astronauta o supereroe, ho avuto pure un paio di riconoscimenti per delle cose che insomma sono state classificate come poesie.
Il primo in una antologia di auto-necrologi, dove il mio è stato scelto insieme ad altri e pubblicato, l'altro in un concorso dove sono arrivato secondo.
Il che, a pensarci bene, non depone positivamente a favore della categoria dei poeti.
Il tutto per dire che sebbene la mia idea di poeta sia una via di mezzo tra de andrè e dylan, ho letto alcuni libri di versi, tra cui questo.
Vera, sempre tornando al discorso dell'opportunismo, collabora con la Matisklo, la casa editrice digitale che ha pubblicato il mio libro Scusa, Ameri; anzi, Vera è stata colei che ha corretto ed impaginato il mio libro, è stata la mia (ahahahahahahahahahah) editor.
Ovvio che guardi alle sue poesie con tanto interesse, molto affetto e pochissima obbiettività, però bisogna anche dire che prima di essere il mio (ahahahahahahahahahahahahah) editor, Vera è stata anche protagonista di un tot di altre cose che ho letto, visto e partecipato tutte belle, interessanti e stimolanti.
Vera scrive, dunque, scrive poesie, nel caso non lo aveste ancora capito.
Ha senso scrivere poesie oggi? 
Si, lo dico convinto, sia da tentato autore che soprattutto da lettore.
Ha senso se tali poesie sono al servizio di una visione del mondo cruda, realistica e poco incline agli sdolcinamenti fine a se stessi.
Ha senso se nell'equilibrismo di parole incastrate, il risultato non è un autocompiacimento masturbatorio, ma semmai un modo per sbattere in faccia in maniera inedita ed obliqua una verità vera, concreta, di sangue, carne, cemento e merda.
Ecco perchè Little Town Blues, a parte che il blues nasce dagli stessi posti dove vivo e lavoro io, è un'opera necessaria, se vogliamo avere uno sguardo completo di cosa ci circonda, se vogliamo uscire dalla rima cuore ed amore e capire che giocando con le parole si possono creare mondi molto interessanti e si possono togliere perbenistici veli alla realtà che ci circonda, alle storie d'amore tutte uguali, alle giornate senza fine e scopo, alle foto inutili date in pasto a rapporti solo virtuali.

C`è un che di rassicurante
Nel sentirsi fuori luogo
In ogni posto
 


Vera è fuori posto, perchè è dissonante, disturbante, è fuori posto perchè sbatte davanti a chi la ascolta un mondo senza tanti fronzoli e fiocchettini, sebbene l'armonia delle sue strofe sia spesso quasi musicale, queste righe stridono e infastidiscono, sono unghie su una lavagna fatta di luoghi comuni e moralismo, sono il bambino davanti all'imperatore nudo, sono pellicola fotografica senza filtri istagram.

venerdì 24 aprile 2015

Ragazza con la maglietta dei Ramones



ragazza con la maglietta dei ramones
oppure dei nirvana o forse degli stones
dimostri di certo del buon gusto
o quantomeno l'abbigliamento giusto

di certo sai chi sono quei ragazzi
che in due minuti urlavan come pazzi
è chiaro che conosci pure sheena
il noto punk-rocker dotato di vagina

ragazzina di ventanni con cotanto logo
sfoggiato con orgoglio e con il giusto modo
sei un esempio per coetanei e per anziani
grazie a te il rock avrà un domani

ragazzina ribelle col ciuffo colorato
chissà quanti dischi avrai già comprato
e tutti i testi delle migliori canzoni
snocciolati a mena dito col piglio dei campioni

ragazzina scusa un po' fammi vedere
cosa nascondi tra le tue dita nere?
ma pensa te un cd nuovo di pacco
già lo so che mi piacerà un sacco

voglio condividere con te questa scoperta
di un riff un solo, un'accordatura aperta
di certo lo ameremo al primo ascolto
e dal lettore cd non sarà più tolto

dai dimmi chi è questo artista
dalla tua maglietta immagino la lista
di mostri sacri o nuove promesse
che salvan la tua vita come un sos

chi porta ste magliette di certo mai si sbaglia
la tua cultura musicale è un faro che mi abbaglia
che mi abbaglia e guida in questo mare oscuro
passando dal punk rock, al grunge quello più duro

anelo di vedere i tuoi scaffali
che guarirebbero all'istante tutti i miei mali
toccare con la mano i tuoi vinili
d'autore e preziosi più di tutti i monili

già la mia anima al pensiero si rallegra
col funk, il blues e la soul quella più nera
immagino il mio spirito che alto poi si libra
oh brutta stronza ma è l'ultimo cd di fabri fibra!

mercoledì 8 aprile 2015

Nonni, bambini, garosci e Bestie Assetate



Così è successo, è successo davvero.
Finale Ligure, quartiere di Finalpia, sabato santo, 4 aprile 2015.
Pomeriggio di festa e musica, una parte per i bambini con pentolacce, merende e trucchi, poi anche un po' per gli adulti, con la musica dei Blue Scarlet.
Intorno alle 17.30\17.45, mentre la band suona già da un'oretta in una piazza tutto sommato ben popolata, noto un signore anziano fermo davanti al palco.
Attaccato al palco.
E la band, mi accorgo con una frazione di secondo di ritardo, che è muta, non suona, non canta.
Mi avvicino ed il signore mi investe dicendo che è INCREDIBILE che A QUEST'ORA ci sia così tanto RUMORE!!!

sabato santo
4 aprile 2015
17.30\17.45

faccio notare che siamo stati autorizzati e che la festa è organizzata in collaborazione con il Comune.
Eh, ma questi urlano come pazzi!!!

sabato santo
4 aprile 2015
17.30\17.45

gli urlatori folli, sia ben chiaro, fanno un rock melodico, energico ma non certo duro, con la splendida voce di francesca che conferisce al tutto eleganza e delicatezza.
Ed oltre a non essere una cover band dei Cannibal Corpse (autori dell'imperdibile hit Viscere strappate dalla vagina di una vergine)(esiste davvero, cercatela) i Blue Scarlet al momento dell'interruzione stavano facendo un pezzo di Lucio Battisti.
(Che a me Battisti faccia cagare al momento non rileva)

Torniamo al nostro simpatico amico agèè dall'orecchio sensibile, che si lamenta, pensate un po' per il VOLUME ALTO perchè, roba da matti, A TRECENTO METRI c'è una signora che sta male
(deve essere la nonna del bambino che abita sopra il brixton di alassio ed ha la febbre solo quando al brixton suonano).
Quando la finiranno??? mi chiede tutto rubizzo?
Al termine della manifestazione, come da cartello ed autorizzazione, replico con una diplomazia che mi stupisce e mi pone l'interrogativo sul come sia possibile che io non sia ancora stato nominato RE DELL'UNIVERSO

(attenzione, finale pirotecnico)
il rubizzo si allontana e punta con decisione verso un ragazzo a pochi metri da me.
Ecco, penso sconsolato, va dal nipote, cintura nera di karate, campione di lotta grecoromana, con 3 master in taekwondo ed una specializzazione in Assassin's Creed.
Gli ordinerà di ridurre il mio corpo in brandelli ed io morirò di fronte agli occhi terrorizzati delle mie figlie.
sabato santo
4 aprile 2015
17.30\17.45

Si avvicina al nipote che immagino si faccia chiamare "Bestia Assetata" dagli amici e esprime le sue lamentele

Ma attenti, perchè qui si esce dall'aneddottistica e si entra direttamente nel Mito.
Perchè alle rimostranze del nonno, Bestia Assetata lo guarda imperturbabile e gli dice:
SE FOSSERO TUTTI COME LEI QUI NON SI FAREBBE MAI UN CAZZO

poi ho un po' di confusione in testa, Bestia Assetata si trasforma nel Messaggero del Bene, il velo del tempio si squarcia, arrivano 4 cavalli bianchi alati dalla coda psichedelica, cavalcati da jimi, elvis, janis e jim, james brown vestito da priore del monastero dei frati di finalpia mi indica col dito e mi dice hai visto la luce figliolo?
Amy winehouse con una boccia di whisky in mano con su scritto in hoc signo vinces mi manda baci
ed il vecchiodimmerda era sparito.

Finale Ligure, quartiere di Finalpia, sabato santo, 4 aprile 2015.