venerdì 26 novembre 2010
marco quaroni - fuga da bar in sol minore
Premessa indispensabile uno: non mi piace la montagna, anni ed anni ed anni di scout non hanno fatto il miracolo, io sto bene al mare, mi piace il caldo, non scio, mi girano le palle se ho i piedi freddi, gnà posso fa.
Premessa indispensabile due: il mondo secondo il Cala si divide fondamentalmente in due categorie Quelli da passeggiata e Quelli da bar.
Quelli da passeggiata sono quelli che si devono muovere sempre, si va di qua, poi di la poi si torna indietro, muvès, andale, sempre.
Quelli da bar non passeggiano con gli amici, li ricevono al tavolino di un bar, quasi sempre un bar ben preciso non intercambiabile se non in casi estremi. Stanno lì, leggiucchiano il giornale, tanto arriva qualcuno, sempre; passano pomeriggi interi lì, poi scendono per l'anticipo-posticipo-rinvio-champions dopo cena, sempre allo stesso bar, quasi sempre allo stesso tavolino.
Il Cala, facile a dirsi, è da bar, assolutamente da bar, è uno splendido rappresentante di Quelli da bar, ma vogliamo scherzare?
Questo libro quindi mette queste due premesse in contrasto tra loro.
Parla di montagna, quella vera, sana, pura, incontaminata.
Parla di gente di montagna, gente vera, sana, pura, incontaminata.
Ma parla anche di bar, ma non di uno qualunque.
Marco racconta Il Bar.
E soprattutto racconta dei suoi clienti, quelli abituali, ognuno con le sue belle caratteristiche, i suoi difetti, le sue manie.
Si sente il calore del fuoco, il freddo quando si apre la porta, si sente la sincerità dei sentimenti, il gusto del buon rosso, l'odore del brodo, la passione dei vaffanculo.
È tutto vero, reale, onesto in questo bar, dove si muore, ma si resta a cena, dove si torna bambini, anche se i bambini veri non credono a quello che dici.
Le spose capiscono i ritardi, accettano le assenze, si affiancano con discrezione nei momenti importanti.
La bella umanità descritta in questo breve libro conquista veramente e fa venire voglia, anche a me, di un bel camino acceso, un bottiglione di rosso, un tagliere pieno (il punto due ed il punto tre di questo elenco in effetti li desidero con frequenza pur non amando la montagna).
Cercate questo bar, non ne potrete più fare a meno.
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