Visualizzazione post con etichetta finale ligure. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta finale ligure. Mostra tutti i post

mercoledì 24 luglio 2019

Un paese in ostaggio



Le calde serate estive delle ultime settimane, visto che sono un deficiente, ho pensato bene di trascorrerle nel campetto dell'oratorio di Finalpia per aiutare gli organizzatori del torneo di calcetto conclusosi giusto ieri.

E gli organizzatori del torneo probabilmente sono peggio di me, perché oltre a perder tempo in oratorio a luglio, è da marzo che cercavano sponsor, attrezzature, che organizzavano le squadre ed il calendario delle partite.

Tutto con l'assurda speranza di far rivivere l'oratorio, che 30\40 anni fa era il fulcro del quartiere, a Finalpia come in molte città d'Italia.

Torneo, si badi bene, per ragazzi e bambini, dai 15 anni a scendere, fino alla categoria più piccola,  7\8 anni.

200 bambini che a turno giocavano, col tifo degli amici e dei genitori, il bar parrocchiale aperto, l'abbelinato sottoscritto che per dare al tutto un'aria più ufficiale "faceva lo speaker", ossia leggeva le formazioni, annunciava i goal, un po' come allo stadio insomma.

Ragazzi e bambini che giocano, qualche bibita, qualche gelato, cosa potrebbe mai andare storto?

Ebbene si, qualcosa è andato storto davvero e il motivo è presto detto: Finalpia, come Finale, come la Liguria intera, è ostaggio del TA, il Turista Anziano.

Il TA è nato che aveva già 63 anni, probabilmente con una protesi all'anca e mille altri acciacchi, tutti peggiorati in breve tempo, per i quali spesso passa alcune settimane nella ridente Liguria, dove anni di lavoro incessante hanno finalmente dato i loro frutti, rendendola inavvicinabile e per nulla interessante a chi di anni ne abbia meno di 30.

Il TA è riuscito quindi ad uccidere il turismo per come lo si intende nel senso comune, trasformandolo in un'unica diffusissima attività: IL SILENZIO.

Anni e anni passati a smantellarne ogni aspetto interessante, divertente, perfino culturale per arrivare ad una regione che dopo le 22 ha meno vivacità di Sarajevo nel 1992. (Si badi bene che le "serate" del torneo iniziavano alle 19.30 e finivano massimo alle 22.30)

Complici e colpevoli a loro volta sono chiaramente gli amministratori, dai sindaci pronti a dar ragione al peggiore dei rompicoglioni pur di non vederlo andare in vacanza altrove, pronti ad annullare serate, ad autorizzare multe, a considerare la musica dal vivo un reato ed un reato più grave, ad esempio, del parcheggio selvaggio (causato tra l'altro dalla mancanza ormai assoluta di parcheggi veri, eliminati per far spazio a case vuote), ai presidenti provinciali\regionali capaci solo di coniare slogan vuoti come il mio portafoglio dopo 2 ore in un negozio di dischi.

Risultato: alle ore 20.15 in oratorio, per ben due volte, si è presentata gente A LAMENTARSI del rumore. Non a prendersi un gelato ed un po' di fresco insieme ai loro nipotini, quelli che si portano dietro per fargli fare due palle così ed eventualmente usarli come scusa per lamentarsi facendo finta che siano malati, no.

Sono venuti a dire che il rumore era eccessivo, certo. Un impianto ridicolo e il vociare della gente, al 70% composta da ragazzini e bambini, ecco cos'è per il TA il rumore. 

Alle 20.15.

Sfortuna vuole che un paio di questi TA si siano venuti a lamentare da me.

"Scusi, questo è il volume di stasera?" 
"No, adesso lo alzo"

Perché non è il torneo parrocchiale il punto, non lo è nemmeno che si possa fare benissimo senza l'abbelinato che gli basta avere un microfono acceso davanti ed è contento, il problema è che sta gente ha ucciso la Liguria, morta, kaputt, ecco il problema.

Gente che viene qui pensando che alle 21 massimo si debba far silenzio, perché è finito Techetechetè e loro devono andare a dormire, così l'indomani possono andare a spiaggia alle 7 a lasciare l'asciugamano per occupare un posto.

Gente che non concepisce che le persone, anzi che i ragazzi, possano divertirsi, nemmeno in un ambiente tranquillo come si sta cercando nonostante loro di far diventare l'oratorio.

A questi maestri di egoismo interessa esclusivamente che quando decidono loro, tutti tacciano e li facciano riposare. Fossero anche le 22 di una serata estiva.

E lo pretendono, eccome se lo pretendono, cercano i responsabili, dal parroco al sindaco all'assessore di turno, scrivono lettere ai giornali, perché non si sa bene chi e non si sa bene perché li ha convinti che certe idiozie siano dei diritti fondamentali, sicuramente più importanti di far giocare ragazzi e bambini a pallone.

Questa gente andrebbe processata per genocidio, altro che diritti; andrebbe obbligata a chiedere scusa a tutti quei commercianti che negli anni hanno visto sparire i turisti giovani perché il turista giovane qui da noi si rompe le palle dopo mezza giornata.

Gente che ha avuto il coraggio di dirmi che "qui in liguria i vecchietti non contano nulla"; a me, che passo la giornata lavorativa a cercare uno straccio di soluzione per gli anziani che hanno problemi veri, malati, soli, senza nessuno che li aiuti perché qui chi può se ne va prima possibile e chi resta si arrangia.

Come diserbanti anzi ancora più nocivi, che l'inettitudine dei liguri, convinti che forse così non avrebbero dovuto avere più a che fare col turismo serio (che al ligure sta sulle palle perché porta casino), ha reso padroni, padroni a casa nostra, che loro se va bene sono in affitto in nero o hanno la residenza fittizia per pagare meno tasse.

Certo che ho il dente avvelenato contro sta gente, e non da ora, perché ho visto serate interrotte, concerti annullati, addirittura presentazioni di libri dove non si può applaudire, gavettoni su strumenti pagati con fatica e sacrifici e piano piano ho sentito questi comportamenti diventare sempre più "normali" e accettabili, in primis da chi dovrebbe essere garante del benessere di tutti.

Sempre in sto quartiere di fenomeni, a Pasqua di 4 anni fa, DI POMERIGGIO, organizzammo una pentolaccia per i bambini con un gruppo che suonava per noi adulti, in una piazza. Alle 16.30 un TA ci mancò poco che non salisse sul palco per insultare i ragazzi che suonavano (stavano suonando Battisti eh non gli Slayer) perché FACEVANO UN RUMORE ASSORDANTE! 

Anche in quell'occasione me lo trovai di fronte (i nesci tutti in tù cù a mì, si dice in dialetto) e quando gli feci presente che la manifestazione era autorizzata e patrocinata dal Comune e che sarebbe durata fino all'orario prestabilito, si andò a lamentare da un ragazzo, che fortuna volle era un musicista e gli disse la sacrosanta verità "PER COLPA VOSTRA IN STA REGIONE NON SI FA PIÙ UN CAZZO"

E ora grazie al TA ma anche agli incapaci di cui sopra, la Liguria è morta, specialmente qui in provincia, andata, rasa al suolo.

La cosa più assurda è che a rimetterci saranno i nipoti dei TA, anche se, probabilmente, non appena potranno da qui si terranno ben distanti.

Complimenti, assassini.

venerdì 16 giugno 2017

Il vocabolario del perfetto pallavolista



Mentre è terminata la stagione agonistica 2016\2017, volevo dire ai dirigenti del Volley Finale che sono pronto per indossare maglietta e pantaloncini e dare anche io il mio contributo alla causa.

Tra amichevoli, tornei e trasferte, ho acquisito ormai un bagaglio di esperienza sufficiente a scendere in campo (cit) e recitare un ruolo da protagonista.

Possiedo infatti in modo completo il vocabolario del perfetto pallavolista, che vado ora ad elencarvi.


  • eeeeeeeeeeessò (che le prime volte pensavo stessero starnutendo tutte assieme e mi preoccupavo delle polveri sottili)
  • bumbummeìs (che è tipo eeeeeeeeeeeeeeeeessò ma con meno polveri sottili e si fa solo se si fa punto in battuta)
  • miaaaaaaaaaaaaaaaaaa (su questa sono preparatissimo dopo anni ed anni di buffet ai convegni, quando resta l'ultima fetta di pizza)
  • lasciaaaaaaaaaaaaaaaa (vedi sopra, ma si applica anche agli alcoolici ai matrimoni)
  • facileeeeeeeeeeeeeeeee (questo però porta una sfiga della madonna che di solito si sbaglia sempre il colpo)
  • dai ragaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa (questa è il classico dei classici, la mona lisa del volley, la stairway to heaven sottorete, i promessi sposi del primo tempo)
  • forza finaaaleeeeeeeee forza finaaaleeeeeeeee forza finaaaleeeeeeeee forza finaaaleeeeeeeee forza finaaaleeeeeeeee forza finaaaleeeeeeeee forza finaaaleeeeeeeee forza finaaaleeeeeeeee forza finaaaleeeeeeeee (un mantra, che coinvolge il pubblico, che atterrisce l'avversario, che galvanizza gli atletahahahahahah... no scherzo dai)
  • alèèèèèèèèèèèèèèèè (entusiasmo generico)
  • daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii (ottimo anche in caso di stitichezza)
  • non mollateeeeeeeeeeeeee (che ogni volta che mi prende alla sprovvista ho sempre paura di veder spuntare simona ventura che chiama il collegamento dall'isola dei famosi)
  • aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaut (se pensi che sia fuori)

Coach Molina, mi taglio la barba, mi tingo il capello che il brizzolato tradisce e mi inserisci in una under 16?

venerdì 22 luglio 2016

Championship Vinyl al primo compleanno di BRG Radio




mercoledì 20 luglio in piazza vittorio emanuele a finale ligure abbiamo festeggiato il primo compleanno di BRG Radio, la webradio finalese di cui faccio parte e dove presento il mio programma sulla storia del rock.




proprio a me è toccato l'onore di aprire la festa, con una ventina di minuti nei quali ho spiegato in poche parole ed un po' di musica perchè ho voluto fare un programma del genere.

Championship Vinyl racconta una storia nata più di 60 anni fa ed il cui inizio abbiamo identificato nel momento in cui un ragazzo di memphis entrò in uno studio di registrazione ed incise questa canzone


ci siamo poi trasferiti a londra dove quattro ragazzacci, alcuni anni dopo aggiunsero parecchio pepe a tutta la storia


qualcuno una volta disse che elvis liberò il corpo e bob dylan la mente; io non potevo non mettere un pezzo del ragazzo del new jersey che riuscì a fare entrambe le cose


ho quindi concluso il mio intervento con questo pezzo, perchè patti smith dice una cosa molto importante sul potere della gente e, aggiungo io, della musica, una cosa che sta alla base della mia passione per il rock, cioè che la gente ha il potere di sognare, di cambiare le regole e, soprattutto di sti tempi, di liberare il mondo dai pazzi.


sabato 13 giugno 2015

Troppo presto (per Alessia)



ci sono angeli, a bordo campo
e fiori sulla rete
cara amica, giochiamo ancora assieme
e mischiamo il sudore con le lacrime
troppo presto, troppo presto
ma non piangiamo ora, che c'è la partita
e le borse e le scarpe e le risate
troppo presto, troppo presto
salta più alto e colpisci quella palla
colpisci quel destino maledetto
ed allontanalo ancora per un attimo
non piangiamo, facciamo muro
contro il dolore e la tua assenza
saltiamo in alto e schiacciamo via il pianto
schiacciamo questo dolore
schiacciamolo e festeggiamo sotto rete
troppo presto, troppo presto
troppo breve, questa vita, questo set
non è il momento per dirci addio, salta ancora
abbiamo ancora sorrisi e tornei e viaggi sul pulmino
da fare assieme saltando incontro alla vita
troppo presto, è stato troppo presto
ed ora quella palla è troppo pesante
per buttarla nell'altro campo

mercoledì 8 aprile 2015

Nonni, bambini, garosci e Bestie Assetate



Così è successo, è successo davvero.
Finale Ligure, quartiere di Finalpia, sabato santo, 4 aprile 2015.
Pomeriggio di festa e musica, una parte per i bambini con pentolacce, merende e trucchi, poi anche un po' per gli adulti, con la musica dei Blue Scarlet.
Intorno alle 17.30\17.45, mentre la band suona già da un'oretta in una piazza tutto sommato ben popolata, noto un signore anziano fermo davanti al palco.
Attaccato al palco.
E la band, mi accorgo con una frazione di secondo di ritardo, che è muta, non suona, non canta.
Mi avvicino ed il signore mi investe dicendo che è INCREDIBILE che A QUEST'ORA ci sia così tanto RUMORE!!!

sabato santo
4 aprile 2015
17.30\17.45

faccio notare che siamo stati autorizzati e che la festa è organizzata in collaborazione con il Comune.
Eh, ma questi urlano come pazzi!!!

sabato santo
4 aprile 2015
17.30\17.45

gli urlatori folli, sia ben chiaro, fanno un rock melodico, energico ma non certo duro, con la splendida voce di francesca che conferisce al tutto eleganza e delicatezza.
Ed oltre a non essere una cover band dei Cannibal Corpse (autori dell'imperdibile hit Viscere strappate dalla vagina di una vergine)(esiste davvero, cercatela) i Blue Scarlet al momento dell'interruzione stavano facendo un pezzo di Lucio Battisti.
(Che a me Battisti faccia cagare al momento non rileva)

Torniamo al nostro simpatico amico agèè dall'orecchio sensibile, che si lamenta, pensate un po' per il VOLUME ALTO perchè, roba da matti, A TRECENTO METRI c'è una signora che sta male
(deve essere la nonna del bambino che abita sopra il brixton di alassio ed ha la febbre solo quando al brixton suonano).
Quando la finiranno??? mi chiede tutto rubizzo?
Al termine della manifestazione, come da cartello ed autorizzazione, replico con una diplomazia che mi stupisce e mi pone l'interrogativo sul come sia possibile che io non sia ancora stato nominato RE DELL'UNIVERSO

(attenzione, finale pirotecnico)
il rubizzo si allontana e punta con decisione verso un ragazzo a pochi metri da me.
Ecco, penso sconsolato, va dal nipote, cintura nera di karate, campione di lotta grecoromana, con 3 master in taekwondo ed una specializzazione in Assassin's Creed.
Gli ordinerà di ridurre il mio corpo in brandelli ed io morirò di fronte agli occhi terrorizzati delle mie figlie.
sabato santo
4 aprile 2015
17.30\17.45

Si avvicina al nipote che immagino si faccia chiamare "Bestia Assetata" dagli amici e esprime le sue lamentele

Ma attenti, perchè qui si esce dall'aneddottistica e si entra direttamente nel Mito.
Perchè alle rimostranze del nonno, Bestia Assetata lo guarda imperturbabile e gli dice:
SE FOSSERO TUTTI COME LEI QUI NON SI FAREBBE MAI UN CAZZO

poi ho un po' di confusione in testa, Bestia Assetata si trasforma nel Messaggero del Bene, il velo del tempio si squarcia, arrivano 4 cavalli bianchi alati dalla coda psichedelica, cavalcati da jimi, elvis, janis e jim, james brown vestito da priore del monastero dei frati di finalpia mi indica col dito e mi dice hai visto la luce figliolo?
Amy winehouse con una boccia di whisky in mano con su scritto in hoc signo vinces mi manda baci
ed il vecchiodimmerda era sparito.

Finale Ligure, quartiere di Finalpia, sabato santo, 4 aprile 2015.

lunedì 21 luglio 2014

Ho guardato negli occhi i ragazzi della Piaggio
























Ho guardato negli occhi i ragazzi della Piaggio di Finale Ligure
Li ho visti seduti al sole, sotto la pioggia, di giorno e di notte
Li ho guardati negli occhi, mentre difendevano una fabbrica, un lavoro, un'idea
Li ho visti che dimostravano il loro senso di appartenenza, forte, a quel luogo
Li ho guardati negli occhi, mentre ricevevano aiuto, appoggio e solidarietà, li ho visti ringraziare tutti, con una stretta di mano, un abbraccio
Li ho visto salutare chiunque suonasse il clacson, un piccolo segno di solidarietà, ma d'altronde.
Ma d'altronde viviamo tempi in cui si urla RIVOLUZIONE davanti ad un computer e con il culo ben piantato su una poltrona o sotto un ombrellone quindi perfino il suonare il clacson è fare di più.
Ma d'altronde.
Mi sono fermato un paio di volte, ho portato il modesto contributo della mia famiglia
E li ho guardati negli occhi
Nelle loro divise, portate con orgoglio, perché per loro è un orgoglio far parte di una azienda dal nome così prestigioso
Perché per loro è un orgoglio sapere di aver contribuito a rendere il nome della loro azienda così prestigioso
Li ho guardati negli occhi, ho visto le loro magliette sudate, le loro barbe sfatte.
Li ho guardati negli occhi, in quegli occhi pieni di sonno e stanchezza, ma così ricchi di forza e specchio di una volontà incrollabile
Li ho guardati negli occhi mentre mi dicevano "non si molla un belino"
Li ho guardati negli occhi mentre sembrava volessero abbracciare tutta quella grande cattedrale che è la Piaggio di Finale Ligure
Quella che è spesso la prima cosa che si vede, dopo la galleria
Li ho visti sempre attenti, custodi e guardiani di un posto che per molti di loro vuol dire vita
Li ho visti uscire dal turno e fermarsi al presidio
Li ho visti non tornare a casa per 24 ore filate, perché la loro casa e la loro famiglia tirano avanti grazie a quella fabbrica e quindi quello è il posto più importante dove stare
Ho ricevuto da queste persone una lezione ENORME su cosa voglia dire davvero combattere per i propri diritti, sull'impegno e la costanza, sul concetto stesso di LOTTA.
Ad ognuno di loro, chi non conosco, chi conosco di vista, agli amici, dico grazie per tutto questo.
Grazie per avermi guardato negli occhi.


sabato 22 giugno 2013

Castel Gavone

A pochi km ed a pochi minuti di macchina da casa mia c'è Castel Gavone, un Castello che ha una storia da raccontare.

Alla fine del XII secolo (molto probabilmente a partire dal 1172) Enrico I Del Carretto o suo figlio Enrico II stabilirono una "caminata", cioè un palazzo feudale, sopra il colle del Becchignolo, lo sperone roccioso che domina Finalborgo, capitale del marchesato; esso venne ampliato e fortificato da Enrico II nel 1217. Fu demolito parzialmente nel 1448 dalla Repubblica di Genova e subito ricostruito da Giovanni I Del Carretto tra il 1451 e il 1452.
Nel corso del secolo successivo il castello fu ulteriormente ampliato ad opera di Alfonso I Del Carretto, del figlio Giovanni II e del nipote Alfonso II. Il progetto di questi ampliamenti è un tipico esempio della cosiddetta "architettura militare di transizione" e sembra ispirato da Francesco di Giorgio, con cui Alfonso dovrebbe aver avuto occasione d'incontrarsi a Roma e forse a Milano. Il primo intervento fu l'aggiunta di un corpo di fabbrica triangolare culminante nella "Torre dei Diamanti" (circa 1490), una torre a forma di carena di nave e coperta da uno splendido bugnato. Il nuovo corpo serviva a difendere il castello da attacchi di artiglieria dal lato del pendio che scende verso il mare.
Poco dopo, nel secondo o terzo decennio del XVI secolo cominciò la realizzazione di una cinta rettangolare esterna, la cui costruzione fu completata negli ultimi anni di dominio carrettesco (ante 1558).
Ulteriori opere esterne, ma finalizzate alla sicurezza del castello, furono realizzate sotto il dominio spagnolo. L'intervento principale fu la costruzione nel 1643 di Castel San Giovanni, che protegge il pendio sotto il castel Gavone, impedendovi l'installazione di artiglierie nemiche[2]. L'ultimo importante intervento, opera di Gaspare Beretta nel 1674, fu lo sbancamento di uno spalto roccioso sul lato settentrionale, sempre per impedire che ci si potessero fortificare gli attaccanti. Simultaneamente furono realizzate alla base della cinta esterna una traversa, una punta e una strada coperta per impedire l'approssimarsi di genieri nemici.
Il castello fu nuovamente demolito dai soldati genovesi nel 1715 dopo l'acquisto del Marchesato da parte della Repubblica di Genova.
Il 29 dicembre 1989 il castello fu donato al Comune di Finale Ligure, che attualmente sta provvedendo ad un recupero finalizzato alla conservazione e alla fruizione turistica delle imponenti rovine.

Un manipolo di valorosi, riuniti sotto il nome, invero affascinante, Centro Storico del Finale (http://www.centrostoricofinale.it/) si sta occupando di preservarne la memoria e tramandarne l'importanza.

Grazie a loro mia figlia Ludovica durante l'anno scolastico ne ha conosciuto la storia e lo ha visitato con le sue compagne, rimanendone totalmente conquistata. Basti dire che dopo una gita scolastica conclusa alle 19, lei e tutti i suoi compagni hanno PRETESO di restare svegli fino alle 23 per assistere alla proiezione del filmato che riepilogava le loro attività.

Quindi era inevitabile che tutti noi approfittassimo delle visite guidate che il Centro Storico del Finale ha organizzato per conoscere questo importante monumento.

Ecco il video con le foto scattate quella domenica, fredda e con una costante minaccia di pioggia, che però ci ha regalato la fortuna di restare asciutti e ci ha fatto passare un paio d'ore immersi nella storia del posto dove abitiamo.

Inutile nascondersi dietro a tradizioni o nazionalismi solo quando ci viene comodo, sapere da dove veniamo e cosa ci circonda è una cosa FONDAMENTALE a prescindere da stranieri o presunti invasori.

La musica è di Jimi Hendrix.