lunedì 24 febbraio 2020

Fabrizio De Andrè e PFM, il concerto ritrovato e l'intervista a Lucio Fabbri



In occasione dell'ottantesimo compleanno di Fabrizio de Andrè, è uscito al cinema solo per 3 giorni (ma sembra che ci torni a marzo) un film con immagini assolutamente inedite della mitica tournée del 1979 con la PFM.

Per me, De Andrè è "nato" con quei concerti, ovvero, io lo scoprii grazie alle due cassette (copertina arancione e copertina verde) che testimoniavano quel tour e che per prime mi fecero ascoltare uno degli artisti che oggi amo di più in assoluto.

Le immagini del concerto sono per forza di cose molto approssimative, si vede bene De Andrè, si intuisce Mussida, Di Cioccio appare al momento delle presentazioni; però la qualità audio è ottima, specie se visto in un buon cinema e ti fa apprezzare ancora di più il lavoro che la PFM fece ai pezzi di De Andrè.

Imperdibili le interviste che introducono il filmato. Il trenino per Casella, memoria storica che riporta indietro con gli anni e che sembra immutabile, a differenza degli edifici diroccati dove parlano altri protagonisti. Appare chiara invece la volontà di dividere i "buoni" (con la signora Ghezzi) e i "cattivi" (Mussida da solo nel teatro dove provarono).

Quel tour fu una pietra miliare, l'incontro tra due mondi apparentemente inconciliabili come il rock e la canzone d'autore, un passaggio epocale che ricorda il Dylan che attacca la spina alla sua chitarra.

Molto interessante la parte socio-culturale del contesto, con le contestazioni, le tensioni e la ribellione di fine anni 70, con quella spinta all'autoriduzione e all'assurda idea che la musica dovesse essere gratuita, soprattutto dal vivo; un'idea terribilmente sbagliata, che si è trascinata fino ai giorni nostri.

Sono molto contento di aver visto il film con le mie figlie, che ovviamente hanno protestato quando glielo abbiamo proposto, ma che hanno ammesso tranquillamente di aver apprezzato, del resto Il Pescatore e Volta la carta erano tra i pezzi più gettonati in macchina quando erano più piccole.

Uscendo dal cinema quella sera, nella consapevolezza di aver assistito ad una pagina cardine della storia della musica italiana, ho iniziato a coltivare un sogno, quello di approfondire quel periodo con uno dei protagonisti: Lucio Fabbri, il violino di Zirichiltaggia, di Avventura a Durango (ecco Dylan) e ovviamente de Il Pescatore.

Ogni tanto succede, ogni tanto i sogni si avverano, quindi si, ho avuto la possibilità di parlare al telefono con Lucio, una chiacchierata piacevolissima, dove lui è stato molto disponibile, dimostrando che forse qualche minuto nel film si potevano dedicare anche al più giovane della compagnia, senza nulla togliere all'interessantissima testimonianza del tizio che staccò il manifesto del concerto sotto la pioggia, sia chiaro.

Ecco quindi la testimonianza audio dell'intervista, all'interno della 36° puntata del mio programma Championship Vinyl, in onda su BRG Radio.



Ascolta "Championship Vinyl 4.36" su Spreaker.

lunedì 10 febbraio 2020

TUTTO PRONTO PER SANREMO 2021



POST CHE VORREBBE ESSERE IRONICO
(ma che rischia di offendere qualcuno, nel caso, si sappia, che praticamente in ogni riga che segue c'è una parte di quello che ero, sono, sarò.)
(poi oh, fate come volete)

Abbiamo ricevuto in esclusiva assoluta le direttive che rivoluzioneranno il festival di sanremo a partire dal prossimo anno!
Si, con il 2021, la 71° edizione del festival di Sanremo cambierà radicalmente, a partire dai concorrenti.Non saranno più in gara i cantanti, che dopo 70 anni hanno rotto il cazzo, bensì il pubblico, esatto, completa inversione dei ruoli!

Ma passiamo alle categorie in gara, che come detto non riguarderanno più i cantanti, ma gli spettatori.

CATEGORIA PIPPO BAUDO: sono quelli che 15\20 anni fa hanno preso un caffè in autogrill con chi vince a Sanremo e allora si sono auto nominati talent scout e lasciano intendere che "tizia l'ho scoperta io" "tizio l'avevo capito subito che era un grandissimo"

CATEGORIA DURI E PURI: quelli che non guardano nemmeno un minuto del festival e per i 5 giorni della manifestazione camminano a petto in fuori indossando una maglietta di alberto radius e sbattendo in faccia al popolino i loro ascolti di altissima qualità

CATEGORIA IN MISSIONE DA MARTE: quelli che sbattono le ciglia come bambi e chiedono "ma chi è?" riferito a chiunque calchi quel palco. L'effetto mi ricorda molto quel mio compagno di scuola che per fare il figo che non studiava, una volta prima di una interrogazione si girò da me dicendo "oh ma chi lo ha scritto il Milione?" col risultato di essere interrogato su marco polo e prendere 8 (e svariati insulti da parte mia)

CATEGORIA GASTROENTERITE: quelli che guardano il festival con lo stesso spirito con cui controllano la carta igienica dopo aver cagato, per capire se è tutto a posto anche se l'idea gli fa schifo

CATEGORIA NANNI MORETTI. quelli che mi si nota di più se guardo il festival o se non lo guardo e scrivo dappertutto che non lo guardo?

CATEGORIA HO ACCOMPAGNATO UN'AMICA: ex appartenenti alla categoria Nanni Moretti, che sanno tutto delle 5 serate ma oh, ero a casa di amici e mica potevo fargli cambiare canale

CATEGORIA YES MAN: gli entusiasti, quelli che parlano di amadeus e fiorello meglio di amadeus e fiorello, di solito scrivono per giornali o siti locali e condividono la qualunque provando a far credere che "ciatelladelterzopiano.it abbia intervistato in esclusiva mondiale il cugino di cristiano malgioglio" e poi mettono una foto loro davanti ad una macchina coi vetri oscurati con didascalia "io e diletta <3 font="">

CATEGORIA EH SIGNORA MIA: quelli che indipendentemente dalla loro età, ne abbiano 40, 60 o 120, rimpiangono "i bei tempi di sanremo" senza che si capisca se stiano parlando di nilla pizzi, francesco salvi o povia

CATEGORIA SANTI PIÙ CHE SAN REMO: quelli che non hanno nemmeno un account social, guardano il festival se non hanno di meglio da fare e vivono serenamente facendosi i cazzi loro.

Le votazioni le faranno le artiste e gli artisti direttamente dal palco dell'Ariston, mentre nelle 5 serate fiorello e benigni faranno un monologo a testa. 

Presenta matteo renzi, vallette la regina elisabetta e alessia merz.

I risultati saranno annunciati a metà della terza puntata de l'amica geniale 5

venerdì 7 febbraio 2020

Il Cala in TV a Sanremo!



Detta così sa molto di fake news o quanto meno pecca di eccessiva enfasi, ma stringi stringi la notizia è vera!

Ieri pomeriggio per ben un'ora sono stato in diretta tv e streaming da Sanremo!

Partiamo con ordine: da qualche mese collaboro con il sito L'Isola che non c'era scrivendo qualche articolo su dischi italiani. La redazione del sito, nei giorni del Festival di Sanremo, si trasferisce nella sede storica del Club Tenco, per organizzare Sa(n)remo senza confini, 5 giorni di incontri, set acustici e showcase di musicisti italiani emergenti.

Ieri pomeriggio approfittando del fatto che vivo a 1 ora di treno, sono andato a salutare il direttore Francesco e le redattrici Giulia e Viviana, con la speranza di passare un paio d'ore di buona musica.

Non ho fatto nemmeno in tempo a salutare (per la prima volta dal vivo) la redazione, che mi è stato chiesto di gestire la diretta di una emittente calabrese (esse tv) che per un'ora avrebbe trasmesso le varie esibizioni. Mi sono quindi accordato col conduttore e alle 15 in punto IN ONDA!




Ho conosciuto Nino Buonocore, elegante e molto disponibile, che si è perfino prestato a parlare in diretta dal telefono della camerawoman con una sua fan calabrese; poi ho introdotto le interessanti esibizioni del Lovesick Duo e di Francesco Anselmo.








Esperienza divertente e che rifarei volentieri e che ha reso il pomeriggio ancora più memorabile; si perchè una volta chiusa la parentesi televisiva, mi sono goduto i concerti, ho conosciuto musicisti nuovi e apprezzato artisti che già conoscevo, come l'amico Andrea Amati insieme a Massimo Marches




Tornando in stazione mi sono accorto di come, nei giorni del Festival, a Sanremo si respiri musica dappertutto. Potrà sembrare strano, ma è stata la prima volta in cui andavo a Sanremo nei giorni del festival, nonostante la relativa vicinanza; molto ha fatto lo snobismo che ho tuttora nei confronti dello spettacolo dell'Ariston e dei suoi partecipanti, ma devo ammettere che al netto del carrozzone, in questi giorni ovunque ti giri senti, vedi e appunto respiri musica. Stazioni radio improvvisate, addirittura nei saloni da barbiere, dehor con gente che suona senza amplificazione e le strade piene di gente con la chitarra in spalla, alla ricerca di un buco, di 5 minuti, di qualche orecchio curioso.

Altro discorso merita il Club Tenco, vera istituzione della musica italiana, vero fiore all'occhiello della località rivierasca, dentro la cui sede non si può non rimanere affascinati dalla storia che trasuda perfino dalle pareti, dove troneggiano le foto di chi ha preso parte a ùl miglior festival italiano.

Tutto questo in un pomeriggio, nel quale ho giocato al bravo presentatore addirittura in tv e ho alimentato la mia grande passione per la musica e per la musica emergente.

Grazie quindi alla redazione de L'isola che non c'era per avermi voluto con loro!

sabato 1 febbraio 2020

I miei ascolti di gennaio 2020

Questi sono i miei ascolti del mese di gennaio, tra vinili, cd, spotify e concerti dal vivo.

Contiene brani di:

gospelbeach
peter bruntnell
devon gilfilian
brunori sas
atlante
simon dietzche
pete molinari
marcus king
purple mountains
jarekus singleton
bill fay
terry allen
massimiliano larocca
nandha blues
algiers
giulia ventisette
bombay bicycle club
cisco
awa ly
son little
chris horses band
black crowes
atlante
sem
federico sirianni
max manfredi
pearl jam
fabrizio de andrè
mardì gras