Visualizzazione post con etichetta 4-sixtyfive. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 4-sixtyfive. Mostra tutti i post

domenica 14 gennaio 2018

Il tempo è dalla parte di Beppe Trabona




Arriva finalmente al traguardo del primo disco beppe trabona, musicista di albenga, da anni avvezzo a palchi e chitarre, che si è deciso a valorizzare il suo talento compositivo.

L'album ha un filo conduttore ben preciso, come si evince dal titolo, cioè il tempo, inteso in diversi significati ed altrettante sfumature.

A farla da padrone nei suoni è un pop elegante suonato in punta di chitarra, avvolto in atmosfere affascinanti, grazie anche agli ottimi musicisti, tutti "vicini di casa" di beppe, che lo accompagnano.

Musica da ascolto, da gustare come ed insieme ad un buon vino, che bisogna lasciar decantare e goderne la bellezza senza fretta.

Album che cresce di ascolto in ascolto e che grazie al "filo conduttore" di cui sopra ci invita a riflessioni e pensieri mai banali né scontati, come del resto non sono affatto i testi, con i quali beppe dimostra una grande attenzione alle parole.

Apre le danze Paura del mare, scritta da simone conti gennaro, un altro che quando c'è da organizzare qualcosa per celebrare il bello è sempre in prima linea.

Il brano parla di paure e di come sia il tempo di superarle; posto non a caso all'inizio, usa il mare come metafora della vita, affascinante quanto spaventosa e di come il tenersene lontani significhi restare sempre al punto di partenza; a noi che viviamo in liguria, il mare fa sto effetto, lo guardiamo di sbieco, indecisi tra il tuffarci e il girarci indietro; ma la paura del mare e di amare ci farebbe restare a riva, al sicuro, ma destinati ad una vita banale e priva di emozioni ed onde.

Tutto è un gioco invece parla dell'imprevedibilità del tempo e dell'importanza di voler sfidare le abitudini e le storie già scritte. Se dobbiamo giocare, allora giochiamo fino in fondo, senza superficialità o eccessiva leggerezza. Da bambini il gioco è la cosa più seria che abbiamo, manteniamo questa mentalità e buttiamoci; la "società sportiva" che manca non è mica solo la squadra di pallone, ma il senso comune della bellezza del gioco stesso. È tempo di giocare quindi, proviamoci.

Il tempo del sogno è invece il momento in cui del tempo riusciamo o forse ci illudiamo di riuscire a gestirlo ed a governarlo; Quando mi addormento racconta della voglia di fermare i sogni quando svegliandoci li sentiamo svanire tra le mani e le pieghe della memoria, per colpa del rumore o della rabbia. Il tempo del riposo visto come attimo da cristallizzare, per vivere una vita intera in poche ore e poterne disporre a piacimento.

Della tentazione di fermare e manipolare il tempo si canta anche in Per mille volte ancora, dove beppe costruisce una macchina del tempo grazie alla quale può migliorare sé stesso e rivivere i momenti cruciali della sua vita.

Dei tempi dell'amore si è scritto e cantato forse tutto lo scrivibile ed il cantabile, ma se è vero come dicevano quei tizi che All you need is love allora non stanchiamoci di canzoni d'amore.

Un angelo in regalo e Tra due note e le parole parlano di questo sentimento così "banale" ma irrinunciabile. Amore fisico, ma talmente bello ed intenso che lei ha le sembianze di un angelo ed ancora fa tornare il tempo del sogno, ma ad occhi aperti, per paura che il sonno cancelli ciò che è vero.

Nel secondo brano beppe cala l'asso ospitando la bravissima nicoletta ghilino, voce ed occhi azzurri dei Ni.Co, presente anche in Tutto è un gioco dove condivide i cori con un'altra voce femminile deliziosa delle mie parti, sara basso dei 4-sixtyfive.

Questo brano alza le pretese e le richieste da fare all'amore, si parla di essenza di noi stessi e si intuisce che per i protagonisti sembra sia arrivato il tempo di costruire una storia decisamente importante dove al sarò ed al sarai si sostituisca con una melodia il saremo.

Tempo di amare ma anche di soffrire e di conseguenza tempo di partire se non addirittura scappare.

Verso l'argentina è la mia preferita del disco; svolta decisa da un punto di vista musicale, con un tango che richiama il paese del titolo, ma anche l'atmosfera di tristezza e malinconia che permea il testo. Un tradimento, un abbandono, non lo sappiamo, ma siamo sul ponte della nave destinata oltreoceano mentre genova si sveglia, il faro si accende e forse lei piange chissà dove.

Tu porti via il tempo ha vinto la scorsa estate l'importante riconoscimento Varigotti Festival - Premio Nazionale per la canzone d'autore ed è un singolo perfetto sia per l'innegabile appeal radiofonico, sia perchè riassume nei suoi 5 minuti scarsi le tematiche dell'album e l'attenzione di beppe al concetto di tempo.

Ancora amore e tempo da dedicare o che si vorrebbe dedicare ad esso nei due brani che chiudono il disco. Il tempo di sentire la mancanza, tempo amaro, tempo che non passa mai, tempi duri.
È per te dice di un amore lontano, dice di distanze e tempo passato a pensarla.

Si finisce con E allora, un modo per dirci che ora è tempo di andare, di svoltare le nostre giornate; è tempo che questa pioggia finisca e domani mattina dopo essere stati male senza far finta, sia tempo di trattare meglio il nostro cuore.
4
Nemmeno il tempo di far sfumare il brano, che è già tempo di far ripartire il disco.


domenica 7 maggio 2017

Dieci anni di Perchè Bardino è Bardino



Sabato 6 maggio si è svolta al Mulino degli Artisti la serata conclusiva della decima (DECIMA!!) edizione del Festival "Perchè Bardino è Bardino", organizzata dall'associazione culturale che porta il nome del Locale.

Chi mi conosce sa che di questa associazione io sono stato presidente per un anno.

Vado sempre volentieri a questo festival, perché da spazio a gruppi emergenti, spesso nati da poco e che magari non hanno ancora grosse possibilità di esibirsi altrove.

La mia idea di musica e di cultura passa anche, se non soprattutto, da posti e da idee come queste.
Passa dal dare e dal creare spazi, dal portare musica ed idee nuove in posti che non li ospitano spesso.

Il Mulino è perfetto per questo discorso, situato in un posto tranquillo, inserito in un contesto che si presterebbe facilmente a collaborazioni e sinergie, aperto ad ogni tipo di proposta, con un locale che si adatta facilmente a diversi tipi di serate.

Ieri sera c'era il pienone, perchè le serate del festival sono sempre attese e perchè la formula del voto del pubblico è ovviamente vincente se si sposa alla formula "venite a sentirmi e votate per me".

Quattro i gruppi che si sono esibiti.

Aprono le danze i Progetto Santiago, amici di vecchia data, miei e del Mulino; l'inserimento in gruppo di un secondo chitarrista è una bella mossa, Ezio si occupa della ritmica e dei cori, mentre Fabio ricama dei bei soli e aumenta lo spessore dei brani. Stefano e Pietro sono sempre una solida garanzia, mentre Saro tiene sempre il palco con maestria. Tra le cose che me li rendono cari, le tematiche dei brani sono quelle che più apprezzo, sempre attente al sociale ed alle minoranze. 

A seguire la bellissima sorpresa della serata, i Missing Ink, giovani, anche giovanissimi (Nicola il batterista lo conosco da quando a 12 anni suonò sempre a Bardino con un altro gruppo, i Brain Less, vincendo anche quella volta) propongono un hard rock melodico e parecchio ispirato, almeno nei pezzi proposti al filone Lacuna Coil / Evanescence. Due nomi non casuali, perchè al canto c'è Gloria, bellissima non solo nella voce, con un qualcosa di Laura Pausini, ma dopo un weekend intenso in compagnia di Zakk Wylde. La giovane età, le fa perdonare alcuni atteggiamenti un po' troppo da "recita della scuola", perché invece ha il carisma e la presenza per stare sul palco in modo magnetico; non è un genere che mi faccia impazzire, ma questa formula funziona se la voce femminile lascia una bella impronta ed è sicuramente il caso dei Missing Ink. Non da meno ovviamente gli altri musicisti, nonostante la scelta che non apprezzo particolarmente di vestirsi uguali (fa molto orchestra spettacolo ed a mio avviso sminuisce il loro valore). 
Come capita spesso, molti loro coetanei li seguono e questo si rivela decisivo nell'esito della votazione. 

Premio della critica per i cari 4-sixtyfive, eleganti e grintosi, che sembrano aver ben assorbito l'uscita dal gruppo di Massimo e nella formazione a 4 propongono alcuni cavalli di battaglia in modo perfetto; Sara alla voce è davvero un valore aggiunto ed ho notato con piacere come anche lei si trovi sempre meglio sul palco, sciolta e serena, facendo risaltare ancora di più il suo timbro vocale.

Chiude la serata il trio heavy Youthanasia, una bomba che esplode per 20 minuti nel Mulino, lasciando gli spettatori "pettinati" dalla ferocia e dal grande impatto. Riferimenti ben chiari, lezioni fondamentali mandate a memoria, i 3 mangiano a colazione Iron Maiden, Black Sabbath ed i primi cattivissimi Metallica e li digeriscono in una formula che investe l'ascoltatore ma lo conquista facilmente. Igor al basso ed alla voce traccia la linea da seguire, Luca alla chitarra sa bene come si suona questo genere, ma è Andrea dietro i tamburi che trascina la band. Metallaro doc, capello lungo d'ordinanza ed una precisione con le bacchette che lascia senza fiato. Un metronomo cattivo ed indemoniato, a mio avviso il miglior musicista salito sul palco ieri sera.

Serata molto bella ed affollata, a dimostrazione delle potenzialità della proposta e del luogo stesso.

Il mio desiderio ed augurio è che i ragazzi del Mulino trovino la possibilità di non lasciare quel portone verde chiuso fino all'undicesima edizione del festival, sarebbe uno spreco che in tempi musicalmente così poveri non possiamo permetterci.


lunedì 21 novembre 2016

Belìn che canzoni! Su la Testa On the Road!!



Domenica 20 novembre, invece del mio programma sulla storia del rock Championship Vinyl, ho dedicato su BRG Radio una puntata al Festival Su La Testa ed in particolare alla rassegna Su la Testa On the Road che si sta tenendo in questi giorni in diversi locali della riviera e che ho contribuito ad organizzare.

Un mese dedicato alla "Musica che ci gira intorno", ai musicisti locali che cercano di emergere, al talento nascosto nella nostra provincia e che con ostinazione cerchiamo di valorizzare.

Un mese in posti vecchi e nuovi, con amici vecchi e nuovi e soprattutto tanta bella musica.

Ecco i musicisti coinvolti


  1. Ivano Fossati - La musica che gira intorno
  2. Geddo - Cammina cammina
  3. Michele Savino - L'ultimo giorno di stage
  4. 4REAL - Change my mind
  5. Ginez - Rapina
  6. Vico 28 - Gufi e rondini
  7. Sergio Pennavaria - Il Collasso
  8. 4sixtyfive - Consapevole
  9. Dagma Sogna - La tua verità
  10. Chiara Ragnini - Tra le Foglie
  11. Edoardo Chiesa - Ti rispondo
  12. Blue Scarlet - Lei
  13. The Londonpride - Mr. Kind


Se avete l'audio del pc attivo, è quella che state ascoltando ora e che parte in automatico, oppure, se ciò non accade, potete trovarla qui:

lunedì 19 settembre 2016

Championship Vinyl 15 - la chitarra che uccideva i fascisti




Domenica 18 settembre è andata in onda la quindicesima puntata di Championship Vinyl, il mio programma dedicato al rock and roll in onda su BRG Radio 

Puntata dedicata a Woody Guthrie.

Ad inizio puntata ho presentato la nuova rubrica di BRG Radio "Belin che canzone", un modo per condividere e fare conoscere la musica del nostro territorio.

Canzone della settimana è STRANONONAMORE dei 4sixtyfive


Ecco le canzoni trasmesse




  1. 4sixtyfive - stranononamore
  2. Woody Guthrie - Pastures Of Plenty
  3. Woody Guthrie - Pretty Boy Floyd
  4. Woody Guthrie - House Of The Rising Sun
  5. Woody Guthrie - Sacco and Vanzetti
  6. Woody Guthrie - Better World A-Comin'
  7. Woody Guthrie - I Ain't Got No Home
  8. Woody Guthrie - Jesus Christ
  9. Woody Guthrie - Vigilante Man
  10. Woody Guthrie - John Henry
  11. Woody Guthrie - This Land Is Your Land




Se avete l'audio del pc attivo, è quella che state ascoltando ora e che parte in automatico, oppure, se ciò non accade, potete trovarla qui:

sabato 27 febbraio 2016

Musica a KM ZERO



Da quando faccio parte dello ZOO di Albenga, oltre alla mia già grave passione per la musica, ho sviluppato pure una sorta di mania per i musicisti locali

Ho quindi approfittato della puntata di mercoledì 24 febbraio su BRG Radio, la webradio di Finale Ligure dove collaboro, per organizzare una specie di presentazione di alcuni degli artisti delle mie parti, dove per "le mie parti" si intende da albenga a savona, passando per l'entroterra.

Ecco dunque lo streaming di questa puntata, nella quale ho trasmesso canzoni di:

Geddo
4 REAL
Mauro Pinzone & Giovanni Amelotti 
Samuele Puppo
Progetto Santiago
The Persuaders
Blue Scarlet
4sixtyfive
Subbuglio!
Dagma sogna

mercoledì 3 febbraio 2016

In equilibrio come Don Chisciotte (Come Don Chisciotte 2.5)



Sebbene frank zappa dicesse che parlare di musica sia come danzare di architettura, io sono convinto che la musica sia un ottimo argomento di cui parlare, un ottimo spunto di condivisione, un ottimo strumento per avvicinare le persone.

E poi sono logorroico e di questo album ne ho scritto anche QUI

Uscito alla fine dell'anno, In Equilibrio, il secondo disco dei miei amici 4sixtyfive mi è subito entrato nel cuore, per la musica certo, ma soprattutto per quel senso di condivisione, di voglia di confronto, di catarsi che ogni traccia porta con sè.

Un disco che parla di momenti belli, brutti e bruttissimi e lo fa con la voglia all'interno del gruppo di mettersi in gioco e di condividere le proprie emozioni.
Allora quando Massimo ha avuto l'idea di organizzare una serata dove parlare e suonare ho subito pensato che per una volta danzare di architettura poteva non essere così futile.

Un tavolo, qualche pizza, birra e vino, l'insostituibile apporto tecnico di Simone, un paio di sgabelli e abbiamo acceso i microfoni, lasciando che le parole e le note fluissero liberamente.

Ne è venuto fuori un concerto acustico, ma non solo, perchè tra un brano e l'altro Massimo, Gian e addirittura Sara hanno condiviso pensieri e riflessioni sui pezzi, sul modo di scriverli ed interpretarli e sul significato che hanno per loro.
Sotto la supervisione attenta di Paolo e Salvatore abbiamo passato un'oretta abbondante in modo davvero piacevole e sono assolutamente orgoglioso di invitarvi all'ascolto della puntata di Come Don Chisciotte andata in onda giovedì 28 gennaio.

Sarà come essere di nuovo tutti in cerchio e ascoltare cosa hanno da dirci.


(per chi volesse scaricare la puntata in mp3 ed ascoltarla offline, cliccate su "ascolta con il tuo player" poi cliccate col tasto destro del mouse sul tasto Play e "salva audio/video come")

sabato 2 gennaio 2016

Come restare "In Equilibrio", i consigli dei 4sixtyfive



E se alla fine scoprissimo che è proprio la musica la cura migliore per le brutture di questo mondo?
Sommessamente sembrano suggerircelo i 4sixtyfive, che hanno pubblicato a cavallo del capodanno il loro secondo album “In equilibrio”, che segue di un paio di anni l'esordio Signs.
Il gruppo di Pietra Ligure in 24 mesi scarsi ha sviluppato una notevole maturità compositiva e melodica, creando una magia lunga quasi 60 minuti, con 9 pezzi (di cui uno rivisto anche in chiave acustica) che meritano attenzione ed ascolti.

Musicalmente il gruppo è arrivato a definire il proprio suono in modo riconoscibile pur senza essere ripetitivo, un intreccio rock\pop affascinante che gioca molto sul duello delle chitarre acustica\elettrica di massimo e salvatore, con le tastiere di angelo ad avvolgere bene il tutto. La sezione ritmica di gian e paolo chiude il cerchio dando solidità e vigore.
La voce di sara è poi un timbro di classe ed eleganza che pochi possono permettersi.

Ma è nei testi che i 4sixtyfive ingranano una marcia nuova.
Perchè il discorso della musica curativa nasce e si sviluppa proprio dalle parole presenti in queste canzoni. Testi che portano con loro un filo conduttore che è appunto la catarsi: usiamo la musica per stare meglio, per buttar fuori certe scorie che ci avvelenano, per chiudere i conti con passati dolorosi, per razionalizzare viaggi non solo fisici ma soprattutto mentali, per dire a tutti che siamo felici ed innamorati.
L'idea che emerge da questo album è che davvero la vita di un gruppo, se vissuta con intensità e passione, può essere lenitiva.
Gruppo come piccola comunità, nella quale portare le proprie riflessioni e trasformarle in musica e canto, dove crescere come persone prima ancora che come musicisti e dove trovare la spinta per andare avanti.
Massimo e gian sono gli autori delle canzoni, ma è con l'aiuto della band che queste hanno preso vita, come in una famiglia dove i ruoli e le caratteristiche di ognuno contribuiscono al risultato finale, l'apporto “in note e presenza” di tutti i componenti del gruppo risulta decisivo.

Il disco si apre con un pezzo da 90, anticipato, sul libretto del cd, da una doverosa spiegazione, affinchè la metafora sia chiara.

Stranononamore, scritto attaccato, per pronunciarlo di fretta e di un fiato, come le cose di cui fa male parlare, non è un rapporto sentimentale andato storto, bensì una riflessione su un periodo di fatica, dolore e malattia che ha lasciato segni profondi, cicatrici e brutti ricordi, tutti esorcizzati in una specie di lettera da inviare a questa “lei” così cattiva, per giurarle che mai avrà “un briciolo di me”.
Già da questo primo, bellissimo, pezzo si capisce quanto siano cresciuti i 4sixtyfive, che lungo tutta la durata dell'album mantengono comunque un livello davvero alto, con la novità, rispetto a SIGNS di alcuni testi in italiano; proprio questi sono a mio avviso i punti di forza del disco, perchè dimostrano la capacità di comporre con un linguaggio diretto ma non banale, profondo ma non eccessivamente criptico o “cerebrale”, un linguaggio che favorisce la comprensione e l'immedesimazione dell'ascoltatore nei pezzi.

The right destination, a cui è stato abbinato una sorta di video documentario su un viaggio di scoperta e conoscenza, racconta appunto di partenze, cambiamenti e della capacità di guardarsi dentro, se si vuole andare lontani.
Luce nuova invece parla di amore, di conoscenza, parla di arrivi inaspettati nella propria vita, di passi che si è pronti a compiere, una ballata dolce, come una coppia che in una piazza piena e confusionaria riesce a ballare guardandosi negli occhi.
Questa Notte racconta di momenti introspettivi e di pensieri su cui fermarsi e da cui ripartire, ennesimo brano dove emerge lampante quello che prima definivo come “il suono” dei 4sixtfive, mentre There with you, guidata dal pizzicare delle corde ritorna sul concetto del cambiamento e del mantenere certi affetti vicino a noi.
Da In equilibrio è stato trato un video, girato in presa diretta alla Mazzifactory dove il disco è stato inciso ed è un po' un sunto delle tematiche dell'album: equilibrio come capacità di sopravvivere dentro questo delirio, tra affetti, dolori, perdite e ripartenze e luci, luci per trovare la soluzioni negli occhi delle persone che contano davvero.
Anche Che cosa siamo oggi noi è una riflessione dolceamara sul rapporto di coppia, che fa il paio con Consapevole. In entrambe emerge la voglia di voltare la pagina ed iniziare un nuovo racconto, un cammino diverso, una destinazione più chiara ed una scelta migliore. La seconda ha poi dalla sua un ritmo quasi swing che potrebbe farne un ottimo secondo singolo\videoclip.

Tornare a sognare, imparare a guardare lontano, a leggere uno sguardo apprezzando un rifiuto, a capire un amico sincero e partire”
Bellissima e molto esplicativa del senso di questo disco è la frase che chiude Your story, una strofa che racchiude forse l'essenza di questo lavoro e di questa band.

La possibilità, dentro una sala prove o seduti in cerchio a suonare, di trovare una chiave di lettura al mondo che non ci renda amari e duri, ma che ci dia la possibilità di conservare le nostre emozioni più vere, belle o brutte che siano, per trasformarle in azioni concrete che rendano migliore il nostro domani.


Un gran bel disco davvero, ottimo, per chi ai primi di gennaio si pone obbiettivi da raggiungere.

Per info:

giovedì 31 dicembre 2015

I miei dischi del 2015



Il mio disco dell'anno, indubbiamente è Sangue e Cenere dei Gang.

Un album meraviglioso, ricco, completo, nel quale i fratelli Severini ricordano a tutti perchè ancora oggi sono loro la voce più credibile di una sinistra che non vuole dimenticare e continua a combattere.

Ci sono stati tanti dischi quest'anno, davvero tanti.
Tanta musica, forse troppa, al punto che diversi album non sono riuscito ad approfondirli come meritavano e sicuramente li recupererò in futuro.

Alla fine, una volta deciso che i Gang avevano comunque vinto per distacco, gli altri li ho messi semplicemente in ordine alfabetico, scegliendone altri 15 tra quelli che mi sono piaciuti di più, senza voti o stelline.

In fondo trovate una playlist su youtube con un pezzo per ogni album.

Buon anno.

  1. 4-sixtyfive - In equilibrio
  2. Beth Hart - Better than home
  3. Cheap Wine - Mary & the fairy
  4. Francesco De Gregori - Amore e furto
  5. Graziano Romani - Vivo/Live
  6. Keith Richards - Crosseyed heart
  7. La colpa - Mentre guardi alla Germania
  8. Luca Rovini - La barca degli stolti
  9. Paolo Bonfanti - Back Home Alive
  10. Ryan Bingham - Fear and Saturday Night
  11. Songhoy Blues - Music in exile
  12. Sonics - This is the Sonics
  13. Vintage Trouble - 1 hopeful rd 
  14. Waterboys - Modern Blues
  15. Willie Nile - The Bottom Live Archives

giovedì 25 giugno 2015

Come Don Chisciotte: We can be (local) heroes

 

é andata in onda giovedì 18 giugno la quarta puntata del mio programma Come Don Chisciotte, sulla web radio Radio Gazzarra.

Protagonista della puntata la scena musicale savonese, con gruppi e cantanti della provincia.
Queste le canzoni trasmesse:
  • samuele puppo - sixty miles away
  • blue scarlet - diabolica
  • persuaders - swaying rope
  • londonpride - alice's inn
  • mauro pinzone - stella
  • 4 real - wonder party
  • 465 - signs
  • subbuglio - giorni che
  • giovanni mistero - marì
  • fabio biale - canzone d'amore per un nonno addormentato


Ed ecco il link per ascoltare il programma in streaming






(per chi volesse scaricare la puntata in mp3 ed ascoltarla offline, cliccate su "ascolta con il tuo player" poi cliccate col tasto destro del mouse sul tasto Play e "salva audio/video come")