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martedì 31 dicembre 2013

L'ultima canzone del 2013 - Thank You!

Per quello che ho avuto, per quello che abbiamo condiviso, per la salute quando c'era e per quando non c'era in modo da farcene capire l'importanza, per le serate, per le risate, per i baci, per l'amore, per le mie donne.
Per le cose scritte, pubblicate, per aver giocato, per gli abbracci, per l'amicizia.
Avevo iniziato l'anno parlando di sogni ed obbiettivi mi sono messo alla prova e qualcosa ho realizzato, qualcosa no, ma soprattutto ho provato a misurarmi con la grandezza dei miei desideri.

Per tutto questo e per quello che arriverà, quindi, GRAZIE.




La musica che (mi) gira intorno - i miei dischi del 2013



Giudizi, impressioni, emozioni, scoperte, ironia, autoironia.
12 mesi di musica e fingere che interessi a qualcuno:

Disco dell'anno
a pari merito tre dischi che hanno parecchio in comune, lo scambio tra musicisti ad esempio, il piacere, mio, di conoscere i 3 artisti, il fatto che siano tutti e tre italiani ma che portino avanti un discorso di rock e blues che li spinge a cantare in inglese.

In ordine di "apparizione" sul mio stereo.

daniele tenca - wake up nation
cesare carugi - pontchartrain
paolo bonfanti - exile on backstreets


esordio dell'anno - premio speciale "il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette":

hernandez & sampedro - happy island
michele donati - anime 

A volte ritornano (meno male)

pearl jam - lighting bolt
nick cave - push the sky away
david bowie - the next day


Dischi che mi sono piaciuti tanto

luca rovini - avanzi e guai
mandolin brothers - far out
luca milani - lost for rock and roll
strypes - snapshot
lee harvey osmond - the folk sinner
mavis staples - one true vine
black joe lewis - electric slave


canzone dell'anno


pearl jam - sirens
nick cave - jubilee street
cesare carugi - charley varrick
luca rovini - late night blues (for willy deville)

Categoria oooh oooh i'm still (a)live

miami & the groovers - no way back
black crowes - wiser for the time
counting crows - echoes of the outlaw roadshow
litfiba - trilogia live


delusione dell'anno - premio "gol di snejder all'85°"

massimo bubola - in alto i cuori
glen hansard - drive all night 


Premio speciale "tu fai schifo sempre"



baustelle - fantasma
massimo priviero - ali di libertà


Premio speciale "ma non potevate drogarvi come fan tutti?"

gazebo penguins - raudo


Premio speciale "quanto fa figo parlare bene di sto disco anche se fa cagare"

vinicio capossela e la banda della posta - primo ballo


a te la linea, maurizio! (cit.)

 

domenica 29 dicembre 2013

Cose che ho fatto quest'anno - Diciamo NO alla coreografia al concerto di bruce a san siro!!!

Eggià, mi sono impuntato eh, ho tenuto alta la tensione, ho combattuto, per oppormi in tutti i modi all'idea di preparare una coreografia all'ingresso di springsteen e della band a san siro il 3 giugno.




ho fatto bene vero? anche bruce è rimasto disgustato, si vede vero?

vabbè, poi alla fine era talmente deluso che ha messo su tipo un toga party per 60.000 persone



a me infatti non è piaciuto tanto

http://ilcala.blogspot.it/2013/06/san-siro-le-facce-lesempio-i-sogni.html

sabato 28 dicembre 2013

il pagellone - Dicembre

Paolo Bonfanti - Exile on backstreets: 8



Mandolin' Brothers - Far out: 7,5


Danny and the champion of the world - Stay true: 7



Luca Milani - Lost for rock'n'roll: 7,5





venerdì 27 dicembre 2013

Cose che ho fatto quest'anno - Nozze di latta

Il 13 settembre abbiamo festeggiato 10 anni di matrimonio.

Cose che hanno resistito in casa nostra 10 anni oltre al matrimonio:
- tv
- lavatrice

Cose che non hanno resistito 10 anni:
- piatto regalato dal ristorante dove abbiamo fatto il pranzo
- porta posta regalo di nozze

domenica 22 dicembre 2013

Cose che ho fatto quest'anno: Perchè Bardino è Bardino



Questi due giorni hanno rappresentato un inizio di una storia che spero vada avanti per un po' e che per ora mi sta appassionando tanto. Il mio rapporto con il Mulino degli Artisti è iniziato in ste due sere di aprile quando ho giocato a fare il giurato e ho proposto a Roberto e Silvano di vederci una sera per parlare del Mulino e di alcune idee che avevo al riguardo.

Dopo aver visto l'edizione dell'anno scorso quindi, eccomi sul trespolo della giuria, senza paletta, ma con una doppia serata "birra gratis"

Un mio articolo sul Festival è stato pubblicato su un blog di Genova:
http://genovaindierock.blogspot.it/2013/05/perche-bardino-e-bardino-music-festival.html

venerdì 20 dicembre 2013

Cose che ho fatto quest'anno - Miope - Pensavo di smettere



Sempre a gennaio ho iniziato a scrivere recensioni per una agenzia che gestisce diversi blog.
A questa sono particolarmente affezionato perchè è stata la prima che ho scritto ed il disco lo ascolto ancora oggi volentieri.

http://italiarockunderground.blogspot.it/2013/01/lesordio-dei-miopepensavo-di-smettere.html#.UrNPsvTuJIE

giovedì 19 dicembre 2013

Cose che ho fatto quest'anno - Angela e il Cinema

A gennaio insieme agli amici dell'associazione culturale zoo e non solo, ho partecipato alle riprese del videoclip di "Angela e il Cinema", primo singolo tratto dall'album (bellissimo) "Non sono mai stato qui" di Geddo.
In una fredda mattinata di inverno abbiamo girato le scene davanti alla chiesa, mentre il pomeriggio siamo stati dentro al cinema ambra per altre riprese.







mercoledì 18 dicembre 2013

il Pagellone - Novembre

Strypes - Snapshot: 7,5



Will Hoge - Never give in: 7



David Bromberg - Only slightly mad: 7,5



Washing Machine - Bigmuff Supersolo Ufo: 6,5



Luca Rovini - Avanzi e guai: 7,5




giovedì 21 novembre 2013

Il pagellone - Ottobre

Pearl Jam - Lighting Bolt: 8,5



Amos Lee - Mountains of sorrows, rivers of songs: 7



Eric Bibb - Jericho Road: 6,5



Melvins - Tres cabrones: 6,5



Motorhead - Aftershock: 6,5



Avett Brothers - Magpie and the Dandelion: 7










lunedì 14 ottobre 2013

il Pagellone - Settembre

Israel Nash Gripka - Israel Nash's rain plans: 6,5



Jacopo Ratini - Disturbi di personalità: 6,5



Michele Donati - Anime: 7



Gov't Mule - Shout: 7



Elvis Costello & the Roots - Wise up ghosts and other songs: 7



Franz Ferdinand - Right thoughts right words right action: 6,5



Cesare Carugi -  Pontchartrain: 8



North Mississippi Allstars - World boogie is coming: 7



Black Joe Lewis - Electric slave: 7



lunedì 7 ottobre 2013

Daniele Tenca - Una sveglia a tempo di blues

Dopo averlo citato relativamente alla polemica nata ai Glory Days di Rimini sulla correttezza di eseguire pezzi propri a feste del genere, ho ripreso i suoi dischi e mi è venuta voglia di pubblicare sul blog la recensione che feci qualche mese fa del suo ultimo lavoro Wake up nation per il sito il sussidiario.


Nato come genere di protesta da parte della popolazione di colore, il blues ha sempre mantenuto negli anni la sua valenza sociale, legato com'è a doppio filo con le lotte contro la schiavitù.
Blues come espressione di un dolore e di un malessere profondo, che unisce il lamento cantato col suono della chitarra.
Blues come genere decisamente americano, proprio per il legame inscindibile di cui sopra.
Ma chi dice che il blues non possa essere colonna sonora anche di altre lotte, altre battaglie, altri tentativi di rivendicazione?
Non lo pensa di sicuro Daniele Tenca, che pubblica in questi giorni Wake up nation, il suo terzo album in studio, il secondo di blues.
E se l'album di esordio in italiano era un buon compromesso tra rock e tradizione cantautorale italiana, sia Blues for the working class che il recente Wake up nation dimostrano come Daniele e la sua band mastichino perfettamente il linguaggio del Delta, sia nelle musiche che nelle tematiche e soprattutto nello spirito.
Dopo aver riflettuto e cantato della classe operaia (la che? Classe cosa?? ah perchè, esiste ancora?), Daniele si rivolge ora alla propria nazione, cercando di scuoterla da un torpore che ormai la sta distruggendo, lentamente ed inesorabilmente.
Circondato da ottimi musicisti, in pratica il meglio del blues italiano, (Gnola Glielmo, Paolo Bonfanti, Riccardo Maccabruni, Andy J Forest, Cooper Cupertino) Tenca pubblica un disco completo, sferzante, che lancia un grido di allarme ma che di certo non dimostra rassegnazione.
Rabbiosamente ironico è il pezzo iniziale, Dead and gone, dove si riciclano quei luoghi comuni con cui per anni si è parlato alla pancia dei cittadini, cercando di coinvolgerli in una guerra tra poveri che ha avuto il solo risultato di creare una patina di razzismo ed intolleranza sotto la quale l'anima più vera dell'uomo trova appunto la morte e la sepoltura.
A fare da contraltare arriva subito dopo la velenosa Big Daddy, che parla di chi per anni ha comprato piaceri e piacere grazie a soldi sporchi e ad una rete di disonestà prima di tutto intellettuale, che ha chiuso occhi e naso a chi cadeva nella trappola, magari illuso da un programma televisivo o da una squadra di calcio.
What ain't got richiama sia nel titolo che nel testo la canzone di De Andrè e Bubola (quello che non ho), ma stavolta a mancare al protagonista è una serie di cose che una volta forse si potevano chiamare nazione o patria, concetti ora riservati a nostalgici paramilitari, mentre quella fascia di popolazione che dallo stato (nazione, patria) avrebbe più bisogno di un (doveroso) aiuto sente lontana ed anzi fonte di costante imbarazzo; così come il pezzo successivo, The wounds stay with you, che parla di ferite e cicatrici, spinge gli ascoltatori a serrare le file e fare fronte comune contro chi trae vantaggio dal metterci al fondo della catena alimentare. A sottolineare tutto questo una lap steel guitar che urla forte il suo malcontento (l'ottimo Matteo Toni).
È un album sofferto e doloroso, due emozioni forti che permeano tutte le canzoni e condizionano tutti gli aspetti della vita dei protagonisti, anche quelli più romantici.
La fantastica ballata Silver Dress prova a portare un po' di dolcezza ma il desiderio in tempi come questi spesso è frustrazione e rimpianto.
Un disco che partendo da una musica senza tempo come il blues, lo rende attualissimo, cantando testi immediati e profondi, che rispecchiano in modo molto crudo e diretto la realtà odierna.
Ottimo esempio di questo è What did you do?, immaginario dialogo (tra padre e figlio?) con chi non ha avuto il coraggio di schierarsi, se non nascondendosi dietro l'anonimato di internet, dove ognuno può essere un feroce rivoluzionario senza muoversi di un centimetro dalla sua sedia e dalla sua pigrizia. Domande a cui forse tra qualche anno dovremmo rispondere appunto ai nostri figli, ai quali stiamo lasciando un mondo di odio e rovine.
Musica senza tempo che quindi non può prescindere da alcuni padri fondatori, come Bob Dylan, che meglio di chiunque altro ha cantato del malessere e delle ingiustizie e la cui It's all good (da Together through life del 2009) suona perfettamente adeguata alle tematiche dell'album.
La title track è un pezzo incalzante, con chitarra e batteria (Pablo Leoni) che disegnano un ritmo battagliero, tappeto perfetto per l'esortazione di Daniele, che invita la sua gente a guardarsi da imitazioni di Dio a buon mercato e da troppi canali televisivi, mentre il dissenso non è permesso e ci stanno rubando il meglio dalle mani 
A chiusura del disco un'altra cover, Society, cantata da Eddie Vedder nel suo meraviglioso album solista Into the wild (colonna sonora del capolavoro di Sean Penn) che viene riproposta per un finale dolceamaro, arricchito da una armonica che arriva dritta dalle sessions di Nebraska
Sembra quasi che il protagonista scelga di non accettare più le regole di questa società (razza folle) e se ne allontani (come del resto accade nel film), non prima di aver tracciato un altro impietoso ritratto che ne denuncia le brutture, come Daniele ha fatto nel corso di tutto l'album.
Spero che tu non ti senta sola senza di me, dice in chiusura di album, ma sarebbe un peccato che Daniele seguisse alla lettera le vicende del protagonista di Society, la sua nazione ha bisogno di gente che ne canti problemi e contraddizioni, sferzandola e esortandola, come lui sta dimostrando di saper fare così bene.

mercoledì 11 settembre 2013

il Pagellone - luglio - agosto

Gogol Bordello - Pura vida conspiracy: 6



Roomful of blues - 45 live: 7



Joe Vivino & the Black Italians - 13 Live: 7



Truth & Salvage co. - Pick me up: 6,5



Trampled Under Foot - Badlands: 7



Banda della Posta - Primo ballo: 5



Refreshments - Let it rock: 6,5



Cult - Electric Peace: 6,5




sabato 27 luglio 2013

il Pagellone - Giugno

Mavis Staples - One true vine: 7,5



Stone Gossard - Moonlander: 5,5



Willie Nile - American Ride: 7



Dana Fuchs - Bliss Avenue: 7



Black Sabbath - 13: 7,5



Beth Hart & Joe Bonamassa - Seesaw: 6,5

martedì 25 giugno 2013

Il pagellone - Maggio

Del Lords - Elvis Club - 7



Queens of the Stone Age - Like Clockwork - 6,5



Charlie Patton's War - Charlie Patton's War - 7




mercoledì 8 maggio 2013

Il pagellone - Aprile

Counting Crows - Echoes of the outlaw roadshow: 7,5



Volbeat - Outlaw gentlemen and shady ladies: 7,5



Andrew Strong - The Commitments years and beyond: 7



Litfiba - Trilogia Live: 7,5



Gazebo Penguins - Raudo: 5



Steve Earle - The low highway: 7,5



mercoledì 3 aprile 2013

Il pagellone - Marzo

Black Rebel Motorcycle Club - Specter at the feast: 6



Plastic Pals - Turn the tide: 6,5



AA.VV.  - Son of Rogues Gallery Pirate Ballads, Sea Songs & Chanteys: 6



David Bowie - The next day: 6,5



Southside Johnny and the poor fools - Songs from the barn: 7



Black Crowes - Wiser for the time: 8



Strokes - Comedown machine: 3



Iron Maiden - Maiden England: 7,5



Palma Violets - Best of friends: 6,5



Son Volt - Honky Tonk: 6,5




venerdì 1 marzo 2013

Il Pagellone - febbraio

Dischi nuovi ascoltati nel mese di febbraio


Nick Cave and the Bad Seeds - Push the sky away: 8



Eric Burdon - 'til your river runs dry: 7



Modena City Ramblers - Niente di nuovo sul fronte occidentale: 6



Richard Thompson - Electric: 6,5



Baustelle - Fantasma: 2



Hernandez & Sampedro - Happy Island: 7



Dropkick Murphys - Signed and sealed in blood: 7



Johnny Marr - The messenger: 6,5



Mavericks - In time: 6,5

mercoledì 6 febbraio 2013

Il pagellone - gennaio

Dischi nuovi ascoltati nel mese di gennaio (solo album usciti a gennaio)



BEN HARPER & CHARLIE MUSSELWHITE - GET UP: 6,5



DANIELE TENCA - WAKE UP NATION: 8



EELS - WONDERFUL, GLORIOUS (DELUXE EDITION): 7,5



MASSIMO BUBOLA - IN ALTO I CUORI: 4



LEE HARVEY OSMOND - THE FOLK SINNER: 7,5



AARON NEVILLE - MY TRUE STORY: 7



martedì 1 gennaio 2013

La prima dell'anno - Mr Jones

Non è una sciocchezza scegliere la prima canzone da ascoltare in un anno nuovo, non lo è affatto.

Una canzone che dia il là a nuovi progetti, sogni, impegni, speranze.

La mia parola d'ordine per quest'anno sarà OBBIETTIVI

Da raggiungere.

Scegliere dei sogni, dei desideri, delle fantasie e provare a realizzarle.

Concretizzare ciò che spesso mi immagino e vedere cosa succede.

Affermarsi. Provare ad affermarmi come persona, come professionista, come un tot di cose che vorrei essere.

Come dicevano i byrds, se vuoi essere una star del rock and roll, prenditi una chitarra elettrica, trova il tempo ed impara a suonarla. Così, se hai dei sogni (ed io ne ho, chi non ne ha?) dedicagli un tempo misurato a quanto forti sono i tuoi sogni


Per questi motivi la prima canzone che ho ascoltato quest'anno è stata questa:

Il signor Jones - Counting Crows
 

Me ne stavo lì al New Amsterdam
che fissavo quella ragazza dai capelli gialli.
Il signor Jones attacca bottone
con una bruna danzatrice di flamenco.
Lei danza mentre suo padre suona la chitarra;
improvvisamente sembra bella.
Tutti noi vogliamo qualcosa di bello,
ed io vorrei essere bello.

Così, vieni a danzare
in questo silenzio mattutino.
Dài Maria, mostrami qualcuno
di quei balli spagnoli!
Passami una bottiglia, signor Jones.
Credi in me,
ed aiutami a credere in qualcosa,
perché voglio essere uno che crede.

Il signor Jones ed io ci raccontiamo favole
e fissiamo le belle ragazze:
"Ti sta guardando, oh, no, no, sta guardando me".
Quando sorridi sotto alle luci,
quando vieni su dallo stereo…
Quando tutti ti amano, non puoi mai essere solo.

Dipingerò il mio ritratto,
e mi dipingerò di blu, di rosso, di nero e di grigio.
Tutti questi bei colori sono così carichi di significato,
ma tu sai che il grigio è il mio colore preferito.
Mi sentivo così simbolico ieri.
Se conoscessi Picasso,
mi comprerei una chitarra grigia e suonerei.

Il signor Jones ed io guardiamo al futuro,
fissiamo le belle ragazze:
"Ti sta guardando,
ah, non credo, sta guardando me".
Sotto ai riflettori,
mi comprerò una chitarra grigia.
Se tutti mi amano,
non sarò mai solo.
Non sarò mai solo.
Sì, non sarò mai solo.

Voglio essere un leone,
tutti vogliamo passare da gatti.
Tutti vogliamo essere grandi star,
ma ognuno ha un motivo diverso.
Credi in me, perché io non credo in niente,
e voglio essere qualcuno in cui credere.

Il signor Jones ed io inciampiamo attraverso il barrio.
Fissiamo le belle ragazze:
"Quella è perfetta per te, uomo,
dovrà esserci qualcuna per me!"
Io voglio essere Bob Dylan,
il signor Jones vorrebbe essere
qualcuno un po' più funky.
Quando tutti ti amano, oh figliolo,
questo è il massimo del funky che ci possa essere.

Il signor Jones ed io fissiamo il video,
quando guardo la televisione
voglio vedere me che mi fisso.
Tutti noi vogliamo essere grandi star,
ma non sappiamo perché, né sappiamo come.
Ma quando tutti mi ameranno,
allora sarò tanto felice quanto lo si può essere.

Il signor Jones ed io saremo grandi star.