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sabato 5 ottobre 2013

Iniziamo il weekend con una bella wrecking ball


























Wrecking Ball

Abbiamo graffiato, abbiamo incatenato inutilmente i nostri cuori
Abbiamo saltato senza mai chiedere perché
Ci siamo baciati, sono caduta sotto il tuo incantesimo
Un amore che nessuno potrebbe negare

Non hai mai detto che io me ne sono andata
Ti vorrò sempre
Non posso vivere una bugia, fuggendo dalla mia vita
Ti vorrò sempre

Sono arrivata come una palla da demolizione
Non ho mai colpito così forte in amore
Tutto quello che volevo era distruggere i tuoi muri
Tutto quello che tu hai fatto è stato distruggere me
Sì, mi hai distrutta

Ti ho portato in alto nel cielo
E adesso non stai tornando giù
Si è girato lentamente, mi hai lasciata bruciare
E adesso siamo cenere sul terreno

Non hai mai detto che io me ne sono andata
Ti vorrò sempre
Non posso vivere una bugia, fuggendo dalla mia vita
Ti vorrò sempre

Sono arrivata come una palla da demolizione
Non ho mai colpito così forte in amore
Tutto quello che volevo era distruggere i tuoi muri
Tutto quello che tu hai fatto è stato distruggere me
Sì, mi hai distrutta
Si, ho solo chiuso i miei occhi, oscillando
Mi hai lasciata accovacciata tra le fiamme e la caduta
Tutto quello che tu hai fatto è stato distruggere me
Sì, mi hai distrutta

Non ho mai avuto intenzione di iniziare una guerra
Volevo solamente che tu mi lasciassi entrare
E invece di usare la forza
Penso che ti avrei lasciato entrare
Non ho mai avuto intenzione di iniziare una guerra
Volevo solamente che tu mi lasciassi entrare
E invece di usare la forza
Penso che ti avrei lasciato entrare
Non hai mai detto che sono semplicemente andata via
Ti vorrò sempre

Sono arrivata come una palla da demolizione
Non ho mai colpito così forte in amore
Tutto quello che volevo era distruggere i tuoi muri
Tutto quello che tu hai fatto è stato distruggere me
Sì, mi hai distrutta
Si, ho solo chiuso i miei occhi, oscillando
Mi hai lasciata accovacciata tra le fiamme e la caduta
Tutto quello che tu hai fatto è stato distruggere me
Sì, mi hai distrutta


(Miley Cyrus)

mercoledì 31 luglio 2013

Un bootleg al giorno - 31 luglio - Bruce Springsteen & the E Street Band (mp3)



1 anno fa finiva il tour europeo 2012 di Bruce e della ESB, con uno show di più di 4 ore, il più lungo mai eseguito.


Bruce Springsteen & the E Street Band
2012.07.31 
Olympiastadion, Helsinki, FINLAND
Disc 1
01. I'll Work For Your Love (acoustic)
02. Leap Of Faith
03. No Surrender
04. For You
05. Blinded By The Light


06. Rockin' All Over The World
07. Night
08. Out In The Street
09. Loose Ends
10. Prove It All Night ('78 Intro)
11. We Take Care Of Our Own
12. Wrecking Ball
13. Death To My Hometown
Disc 2
01. My City Of Ruins
02. Does This Bus Stop At 82nd Street?
03. Be True
04. Jack Of All Trades
05. Downbound Train
06. Because The Night
07. Lonesome Day
08. Darlington County
09. Light Of Day
Disc 3
01. Shackled And Drawn
02. Waitin' On A Sunny Day
03. Back In Your Arms
04. The Rising
05. Badlands
06. Land Of Hope And Dreams
07. Intro / "Strange Feeling Tonight"
08. We Are Alive
Disc 4
01. Born In The U.S.A.
02. Born To Run
03. The Detroit Medley
04. Glory Days
05. Dancing In The Dark
06. Tenth Avenue Freeze-Out
07. I Don't Want to Go Home
08. Higher And Higher
09. Twist And Shout



potete scaricare gli mp3 cliccando qua 

venerdì 19 luglio 2013

E dopo tanto parlare del concerto di Roma


Ascoltiamolo!!!




Bruce Springsteen and the E Street Band
Ippodromo delle Capannelle (Rock in Roma)
07-11-2013  Roma Italy

SPIRIT IN THE NIGHT
MY LOVE WILL NOT LET YOU DOWN 
BADLANDS 
DEATH TO MY HOMETOWN 
ROULETTE 
LUCKY TOWN 
SUMMERTIME BLUES 
STAND ON IT 
WORKING ON THE HIGHWAY 
CANDY’S ROOM 
MONA – NOT FADE AWAY – SHE’S THE ONE 
BRILLIANT DISGUISE 
KITTY’S BACK 
INCIDENT ON 57TH STREET 
ROSALITA (COME OUT TONIGHT) 
NEW YORK CITY SERENADE 
SHACKLED AND DRAWN 
DARLINGTON COUNTY 
BOBBY JEAN 
WAITIN’ ON A SUNNY DAY 
THE RISING 
LAND OF HOPE AND DREAMS 
BORN IN THE U.S.A. 
BORN TO RUN 
DANCING IN THE DARK 
TENTH AVENUE FREEZE-OUT 
TWIST AND SHOUT 
SHOUT 
THUNDER ROAD (solo acoustic)

potete scaricare gli mp3 cliccando qua

giovedì 18 luglio 2013

Nessuna serenata accade per caso (ovviamente sempre su Bruce a Roma)


Un amico che preferisce non firmarsi ci racconta cosa rappresenta per lui New York City Serenade e cosa ha provato quando l'ha sentita dal vivo a Roma.
Grazie per aver scritto queste cose, come ti avevo detto, ti sono servite a sentirti meglio.



Roma

Parto da questo assunto: le cose non succedono mai per caso. MAi.
Anche quando sembra che tutto non abbia un filo logico..se guardi bene..quel filo lo trovi.
Partendo da questo assunto,  posso raccontare il MIO concerto di Roma..Ippodromo Capannelle 11 Luglio 2013.
Ne ho visti tanti, non troppi, il giusto..e tante volte (ma non sempre) al termine ho pronunciato la fatidica frase: "questo è il più bello di tutti". e devo dire anche a sproposito ogni tanto..perché in cuor mio sapevo che non lo era..ma dovevo trovarmi una giustificazione una motivazione per non cadere nella depressione del"oddio..non mi emoziona più come una volta".
Perchè alla fine quella è la mia (e credo nostra) paura...che arriverà il giorno in cui "per colpa mia" (cit.) o per altri motivi..non sentiremo più quell'emozione.
E come nella vita quando questo accade ti ritrovi  come in quelle scene dei film dove il personaggio è completamente circondato da un ambiente vuoto, bianco o nero (..) che sia.
Senza riferimenti visivi, tattili, odori, sapori, suoni..nulla. E ti senti perso..e dici; e adesso? e adesso che faccio?
Quindi per me la paura era questa all' inizio di questo tour..dopo aver letto certe recensioni ; cosa da non fare.
Dovrei fare come il mio amico che si rifiuta di leggere qualsiasi cosa, scalette comprese ovviamente, fino al primo concerto a cui assiste. 
Così non si fa influenzare
Di Padova e Milano è stato scritto di tutto e di più.
Per me Padova ottimo..ma non di quelli da farmi andar a casa su un tappeto volante.
Milano? Milano si lega a filo doppio, se non triplo con Roma..anche come numero di birre.
Milano è stata pura gioa, pura adrenalina..; Milano è  "fuori concorso"(autocit.); Milano è ""Un prodigio in grado per tre ore abbondanti di rincondurre chiunque al punto di partenza, quella spinta primordiale che troppo spesso ci impegnamo a seppellire sotto un'infinità di cose inutili: essere umani." (Dario Costa per Barracuda Tour).
Poi arriva Roma...un mese e una settimana dopo..e ti aspetti..sì qualcosa di buono come sempre ma nulla di che.
Gli amici prima di tutto, Fausto, Nello,Paolo, Pier, leo , Max, Robi e tutti gli altri
le birre
la carbonara 
le risate
i braccialetti..
la legalità
e tutto il resto.
Nello con cui passiamo praticamente una giornata assieme a parlare, a bere a mangiare un' intera cambusa lasciata dai talebani pittaroli in coda per la lottery dalle prime ore del mattino.
Nel pomeriggio un uccellino mi da QUELLA canzone sicura, certa. Io non ci credo...però cazzo, vai su twitter e Nils dice: stiamo preparando una sorpresa per ROMA , sarà uno show epico.
eh..un po' comincio a crederci..ma no..non è vero
Arrivo a Roma reduce da uno di quei giorni che bene o male sono da segnare sul calendario, così come il concerto di Milano arrivò dopo una notte che faticherò a dimenticare.
Ci ho provato con 9 birre medie..ma non hanno fatto effetto.
Di amici, birre, legalità, del pass Lounge ecc ecc ho già parlato..parliamo finalmente del concerto: lato Clarence, defilato..ma ottima posizione.
Io li vedo sempre più o meno da quella posizione (destra o sinistra); spazio da vendere..possibilità di ballare, cantare, andarsi a prendere l'ennesima birretta senza patemi.
La scaletta la conoscete già tutti...
Inizio particolare... da cui si capisce che non sarà un concerto come tutti gli altri (altra frase del cazzo da dire sempre).
Tutto fila liscio..abbastanza..Roulette, Lucky town con solo spaventoso al termine.
La maratona di KITTY dimostra ai vari Tromboni Polemici (quelli che affermano che Bruce è finito con gli Steel Mill) che la band ci ha gli stracazzi sotto.
Incident...Rosie...
poi..

Flashback
26 giugno - 01 luglio 2000- MSG  NYC
La scoperta di Bruce da parte Sua era recentissima..e una volta sentita l'ultima traccia del secondo disco ne fu  talmente presa che l'ascolto era in loop costante. 
La ns. canzone..l'unica che ha resistito ai cd delle Winx, dello Zecchino, Delle sigle dei Gormiti e dei cartoni Animati in generale.
l'unica che in qualsiasi viaggio fatto in questi 13 anni ha trovato il suo posto..sempre.
poi...
poi parte . In fondo è solo una canzone e nulla di più; una canzone scritta 40 anni fa mese più mese meno.
Quante storie!!..qualche nota e qualche frase messe lí per far comunella.
Ma poi arrivano i Violini..e..e vedo questi 13 anni..a uno a uno. 
Scorrono....mentre ...he's singing..
Passano uno dopo l'altro segnati da tante cose e tanti concerti ognuno dei quali avrebbe potuto essere quello giusto per ascoltarla..mentre he's singing.
Fluttuano e si materializzano  nella mia testa come le tante volte che l'ho cantata, accennata, sospirata..mentre he's singing
E si squagliano...mentre he's singing
Tutti intorno a me, dove per intorno intendo all'incirca 30 mila persone circa, hanno espressioni che il Dott. Lightman potrebbe impazzire.
Io le vedo a tratti .. un fiume in piena mi sta travolgendo da 8 minuti..ma le sento..(Can you feel the spirit?)
Fino agli ultimi 45 secondi..quando rimangono solo i violini che si rincorrono e quel piccolo riff di pianoforte che ripete tre note..ad libitium
Tre note come i Tre fischi di un arbitro a fine partita....
The end,
Game over. 
Le cose, tutte, non capitano mai per caso..
Il resto del concerto aggiungerà solo cronaca alla Storia. Per me basta così.
Hard times come, Hard times go

mercoledì 17 luglio 2013

31 sul campo ed uno all'ippodromo (sempre di concerti di bruce)



Non poteva mancare il resoconto dell'amico Piero, anche lui alle prese con la difficoltà di spiegare ciò che è successo a roma l'11 luglio.
A me sembra comunque che ne sia uscito alla grande, vai Big Cat:

Lo ammetto dopo Stoccolma mi era salita la carogna.
L'idea di fermarmi dopo Milano, mi sembrava, sempre più una stronzata
Killkenny, viene scartata a priori, cade nella settimana in cui è impossibile scomparire.
Belfast, la settimana prima è altrimenti irraggiungibile, i voli costano una follia. 
Cerca che ti cerca, scarta che ti scarta, rimane solo l'urbe.
In un ippodromo
Tanto per rendere le cose più semplici la location è ubicata un po' oltre la ridente località di in culo ai lupi.
Una telefonata informativa a Fausto, e il problema movimentazione è risolto.
Quattro colpi di mouse e un salto da boxoffice e l'organizzazione è terminata.
Mi piacciono i piani ben riusciti (cit.)
Ammetto di essere partito prevenuto.
Molto prevenuto.
Aspettative zero, anzi, certezza di concerto standard, senza troppi voli pindarici, magari la prove it con l’intro del 78, un recupero creativo di qualche pezzo del 92/93.
Cosa pure predetta durante la solita lunga attesa, come oramai è tradizione consolidata in Italia, si deve arrivare orrendamente presto sul luogo del concerto.
Levataccia, appuntamento con Fausto e Carla davanti all’albergo, alla fine si arriva alle Capannelle verso le 6, e si prende un onesto 768. Che vuole dire tutto e niente.  Tanto c’è la lotteria.
Il braccialetto del pit, ci concede l’accesso anche alla zona ristoro dell’ippodromo, si dobbiamo pagarci le consumazioni, ma possiamo incontrare gli amici che non si vedono da un po’ e cazzeggiare  seduti all’ombra, che visto il clima già di per se è fantastico.
A mezzogiorno ci si strascina al pino deputato ad essere teatro del sorteggione.
Con la classica puntualità romana, un oretta di ritardo, finalmente, abbiamo il magic number,
599.
169esimo ad entrare, zio transenna.
Clamoroso! l’organizzazione ha previsto il caldo urendo della jurnata, distribuisce bottigliette d’acqua, irrora  le centurie di accesso con acqua vaporizzata.
Poco dopo le 14 si entra.
Un déjà-vu mi colpisce, Arena Santa Giuliana a Mestre.
Tra l’accesso e il palco c’è una passeggiata di salute.
Mi immagino l’arrivo sul prato in perfetto Dorando Petri style di chi entrerà e inizierà a correre senza una preparazione atletica adeguata.
Siamo dentro, sono le 14 e 30, adesso basta aspettare.
Inizia uno strano soundcheck.
Per la prima volta, c’è un gruppo che apre.
Strano, nei festival succede, ma questo è sempre stato pubblicizzato come concerto del solo Springsteen.
Non voglio entrare nelle polemiche appena successive all’annuncio, ma, nella mia carriera di pubblico di concerto, l’unico opening act decente che ricordo sono gli X che aprivano per i PJ a Berlino l’anno scorso, gli altri, dai Fiction Plane del figlio di Sting prima dei Police a Torino agli Editors prima dei REM nel 2008 erano delle sole tendenti alla chiavica.
Un giro su youtube, mi fa scoprire un duo, liberamente ispirato ai White Stripes.
Boh…
Ascolteremo
Per ora vediamo i tennici, che accroccano una batteria e delle tastiere in modo che possano essere suonati dalla stessa persona.
Boh.
Alle 18 e 55, i cyborg appaiono, maschera da saldatore con microfono incorporato ed effetti e…
Zioboogie
Suonano bene assai.
Il set è divertente,  sia come musica che come effetti scenici, il battetastierista con una mano suona le tastiere con l’altra la batteria in puro Def Leppard style (cit.). In una canzone usa un ciocco di legno al posto della bacchetta, in un'altra la maschera da saldatore del cantante diventa un pezzo supplementare della batteria.
Il pubblico reagisce bene, applaude e fa i cori, nessun pomodoro di baglioniana memoria
Se si organizzavano con  una versione congiunta di a night of jersey devil, avrebbero potuto incendiare la serata in anticipo.
Sicuramente una piacevole sorpresa.
Finalmente, inizia il ritardo e poi il concerto come oramai è obbligatorio sulle note di once upon a time in the west.
Escono gli estreetes, si posizionano sul palco e attaccano Spirit.
Brus non c’è.
Si sente ma non si vede….
La memoria storica, va alle letture di Born to Run, quando Dave Marsh narrava delle varsioni di Spirit cantato in mezzo al pubblico, o dalla buca dell’orchestra  (cfr. Hammersmith odeon, London 75)
Dove diavolo si è nascosto?
L’adrenalina sale, da dove diavolo spunterà 
Invece era solo nascosto nell’ingresso.
L’attacco è strano, direi quasi preoccupante.
Poco dopo, Max inizia una rullata infinita, solo di chitarra…
We left the toys out in the yard.
Roulette
Nel lontano 1988, quando il Tol tour era passato dagli Stati uniti all’Europa Roulette era uscita dalle scalette, per essere dimenticata in fretta. 
Complice un bootleg di Landover 88, Prisoner of love, io nel prato del comunale di Torino, già mi pregustavo l’esecuzione.
Dopo 25 anni, finalmente la ascolto dal vivo. 
Ziocerchiochesichiude (per contratto dovevo scriverlo)
E non contento ci inchioda pure Lucky Town, questa sera, non fa un concerto di bis, ci farà del male solo con la musica normale.
Un altro solo tirato all’inverosimile
Se avesse il coraggio, di fare un disco, con Tom Morello alla seconda chitarra, Mike Mills al basso e Jack Irons alla batteria spaccherebbe, altro che musica da country da circolo anziani
Ma queste possono essere solo le conversazioni da bar post, tour, qui abbiamo un concerto da portare avanti
I binari però non sono quelli che mi aspetto, tutt’altro.
I cartelloni del pubblico ci portano indietro nel tempo, puro rock and roll, Summertime Blues e una Stand on it  swingatissima con i fiati in evidenza, Mona e Not fade away prima di She’s the one mai, successo, se si ricordava che doveva citare pure the preacher’s daugher nel break centrale pure il peggio onanista delle setliste non avrebbe avuto più nulla da dire.
Bravo, Piero, continua con le previsioni pre concerto  che ti vengono bene..
Questa sera, Bruce e la E-Street, non perdonano, stanno dimostrando,  per chi se l’era dimenticato, che sono the best rock act ever.
Non gigioneggiano, nemmeno Steve, nessun giro sulle passerelle, ogni canzone è suonata come se fosse l’ultimo bis.
Catlong sighs holding Kitty's black tooth…
La gattina torna in città, e chi se l’aspettava?
I musici macinano note, Bruce dirige e noi veniamo asfaltati.
Però adesso basta, smettila che abbiamo un certa età
E invece non ci ascolta, invita alla festa anche Spanish Johnny e Rosie
A Roma sono arrivato con Italo treno, non con la Delorean del dottor Brown. Il tempo si ferma, se non fossimo compressi come sardine, potremmo pensare di essere al Max’s Kansas City nel 74.
E adesso, lo zecchino d’oro, dai dacci pace
Bruce e Steve scendono dal palco e recuperano uno striscione dalla transenna…
4 parole, e l’ultima è serenade
Se è un sogno non svegliatemi.
Le luci sul palco sono basse, si vedono solo Roy, Max e Bruce.
Quando entrano i violini, prestati dal maestro Morricone, finisco, finiamo, metteteci il verbo che preferite nella stratosfera.
Finita la serenata, posso anche andare a casa, che voglio ancora?
Eppure il concerto continua, ancora, fino alla finale Shout e al suo toga party, giusto per privarci delle ultime stille di energia.
Kevin arriva con un armonica e una chitarra acustica per la Thunder road con la quale ci congeda nella notte.
E ora?
Questa sarà sicuramente un'altra storia.

martedì 16 luglio 2013

Una ragazzina dai capelli rossi alle Capannelle di Roma (e Bruce Springsteen)


Giuro che esistono, le fans di Bruce con i capelli rossi, ma rosse naturali eh! Mire è una di queste e giovedì scorso era a Roma, in quel tunnel spazio-temporale che è stato il concerto alle Capannelle, roma-italia-new york-bottom line-2013-1974, boh.
Ecco il  suo, bellissimo, racconto:

Troppe le emozioni di ieri sera....potenti, debordanti e sincere.
La sincerità si, perchè una delle cose che amo di quest'uomo e dei suoi concerti è l'amore incondizionato che ci dimostra e la sincerità con cui a suo modo trasmette al suo pubblico il suo pensiero. 
Si, anche se ormai i teatrini su waiting e su dancing mi sembrano un po' troppo scontati e ieri sera su dancing anche un po' trash ( proposta di matrimonio su palco con tanto di consegna d'anello e due non meglio identificate ragazze con velo da sposa (?) che suonano la chitarra con lui). A lui posso e anzi debbo perdonarglielo...perchè non è solo quello, anzi è una picolissima fetta di una torta eccellente.E comunque il bimbo che canta mi dà sempre dei brividini lungo la schiena.
Lui ha sempre dichiarato che il suo obiettivo nei concerti è dare il meglio del meglio, sempre, in modo che la gente andasse via con una piena soddisfazione e la consapevolezza che quell'uomo sudato marcio sul palco ha dato il massimo solo x loro. Per questo non capisco tutti i commenti negativi delle ultime settimane su scalette, canzoni x piuttosto che y....Take them as they come. Non è un fottuto juke boxe, a mio modesto avviso: è solo uno che dopo tanti sacrifici, regole, difficoltà è arrivato a un punto tale per cui può permettersi di fare quello che gli passa per la testa. 
E che continuasse così per tutta la vita! se penso alla bellezza sorprendente del tour di The Seeger Session Band....mi viene da ribadire: CONTINUA!
Il mio rapporto personale con Bruce è mio e solo mio, per fortuna non lo lego a nessun ricordo particolare, nè bello nè brutto: per questo ieri ho ascoltato quasi in religioso silenzio la quadrupletta di the Wild...ero felicemente meravigliata di quanto Kitty's Back mi entrasse così forte nelle vene, di quanto Incident fosse sempre una gran bell'emozione, di quanto Rosie fosse sempre una gran bella festa e riguardo a NYC Serenade...beh le parole non le trovo...posso solo dire che appena adolescente ho consumato il nastro della cassetta per quanto volte l'ho riascoltata. E ieri sera io ho apprezzato il suo regalo, considerandolo anche un po' un regalo personale per me (insieme ad altri 30.000). Non era per niente scontato, nè dovuto.
Con Candy's room invece le mie vene stavano esplodendo, così come in Roulette e She's the one. Con Summertime Blues e Shout mi sono divertita alla grande soprattutto se penso che lui scoprì e rimase abbagliato dalla musica con questi pezzi (more or less); io, sebbene in parte molto minore, ho scoperto la musica con le sue canzoni appena tredicenne..
E la E Street Band è sempre un colpo al cuore, è la gioia pura alle spalle della passione del furore, del fuoco.
Quest'anno ho avuto la fortuna di vederlo sia a San Siro che a Roma: nessun paragone, nessun raffronto: due cose semplicemente diverse perche San Siro è uno stadio che racchiude i cori, le voci, le emozioni . Capanelle a Roma mi dava l'idea che disperdesse gli animi....e credo che questo lo sapesse anche lui. 
Io a San Siro per la prima volta in assoluto mi sono commossa...ma di brutto...sarà stata la coreografia, sarà stato vedere lui talmente emozionato da non riuscire a muoversi nè a parlare. E ieri sera è stata una cosa ancora diversa....emozioni altrettanto pure....ma diverse.
Non ci sono neanche classifiche da fare: sembrerà una banalità ai più...ma ogni concerto che ho visto ha avuto una storia a sè e una bellezza e completezza tutta sua, ognuno ha un posto diverso, ma altrettando diverso, nella mia personale classifica.
Troppe le emozioni di ieri, le devo ancora elaborare tutte....e preferisco farle un po' alla volta, così mi restano ancora un po' dentro e poi mi sembreranno ancora più vive.
concludo solo dicendo: Grazie Bruce, per quello che sei, per quello che sei stato ......e per quello che sarai

mercoledì 10 luglio 2013

La verginità springsteeniana (il primo concerto di giulia)



Giulia deve essere un nome fortunato, perlomeno per me.
La mia nipotastra adottiva si chiama così, inizialmente la nostra primogenita doveva chiamarsi così (poi ad un certo punto ci siamo accorti che se l'avessimo portata in un parco giochi e l'avessimo chiamata Giuuuuuuliaaaaaaaaaaaa saremmo tornati a casa in 73).
Anche l'autrice di questo bellissimo resoconto di san siro 2013 si chiama così (ed è amicamicamicamica della mia nipotastra.)
Lo ha pubblicato su questo bel sito: http://www.outsidersmusica.it/ su cui vi consiglio di fare un salto ogni tanto.

Detto questo, pronti via, ritorniamo con la mente e col cuore al concerto di milano di bruce springsteen insieme a lei, che era alla sua prima volta.
Perchè non dobbiamo dimenticare che sono gli esordienti quelli più importanti, quelli da "istruire" e da "convertire", quelli per cui bruce dà qualcosa in più, loro, non i talebani della transenna.
Perchè le cose che si vivono al primo concerto di bruce non si rivivono più e sarebbe bello che tutti noi, soprattutto i soloni delle setlist, ce lo ricordassimo più spesso.



Tutti dovrebbero perdere la verginità Springsteeniana, tutti. Perchè finchè non lo vedi non ci credi! Ho due amiche che amano follemente Bruce: una in particolare, ogni volta che la sentivo parlare di lui e dei suoi concerti con lo sguardo da innamorata, pensavo fosse lei esagerata, che fosse un delirio da drogata di rock. Così, incuriosita, decido di farmi comprare il biglietto per il suo concerto a San Siro: 3 giugno 2013, posto unico prato.
Gli applausi per lui iniziano ancora prima della sua apparizione sul palco, e alle 20.15 quando mette il naso sul quel palco…è fuoco! 60mila persone che lo aspettano in piedi, un boato degno della partita del secolo, gli anelli che sfoggiano un coreografico “OUR LOVE IS REAL”. Addirittura il Boss indietreggia di due passi e si mette la mano sul cuore. Ripeterà più volte durante le tre ore abbondanti di concerto quanto lui ami San Siro e,per quanto possano essere le solite frasi da rockstar, è indubbio quanto questo amore sia ricambiato. Dalle prime note di Land of Hope and Dreams inizia a tremare lo stadio e dà il via la scaletta più magica che qualsiasi appassionato di musica potrebbe sognare: passaggi dal rock più puro a canzoni più romantiche, passando per balli scatenati, fino all’armonica e chitarra acustica della buona notte. Io non posso definirmi una sua vera fan, mettermi ad elencare le canzoni sembrerebbe ipocrita e poco credibile, inoltre la scaletta è facilmente recuperabile da altri articoli molto più attendibili: io posso solo raccontare come ci si innamora perdutamente di lui.
Dopo le prime due canzoni si immerge tra i suoi fans nel pit e inizia a recuperare cartelloni con le canzoni richieste: con un viso davvero divertito e goduto, mostra un cartellone girandolo verso la sua band. Dal mega schermo riesce a leggere il titolo anche lo stadio: American Land… ed è subito mani che ballano, gambe che saltano, ugole che vibrano e occhi che brillano ovunque: per il Boss trascinatore, per la sua E Street Band che non sbaglia un colpo e per le 50mila persone che sembrano essere proprio tutte su quel palco. Le canzoni e i cartelloni scivolano veloci, chiede il silenzio e San Siro si zittisce di colpo, chiede urla e San Siro urla, chiede battiti di mani o mani che volano e tutti lo fanno: un concerto del Boss è un alchimia perfetta, un incantesimo. Pausa: con un italiano stentato inizia a ricordare i concerti fatti fino ad ora a Milano. Il primo fu per l’album Born in The U.S.A.: non fa nemmeno in tempo a dire “Questa sera in onore di questi splendidi concerti suoneremo…” che già il pubblico impazzisce. Dal prato si ha davvero la sensazione di ritrovarsi a breve in braccio tutti quelli del terzo anello, ma nessuno sembra preoccuparsi, anzi. Conclude la frase con “…tutte le canzoni dell’album Born in the U.S.A” e all’inconfondibile “one, two, three, four” vedo davanti ai miei occhi tutte le canzoni che ho continuato ad ascoltare a ripetizione negli ultimi mesi, condite di tanti muscoli, tanto sudore e tanto rock. E’ il momento di Dancing in the Dark e Bruce inizia a far salire sul palco chi, sbandierando i suoi cartelloni, chiede di ballare con i vari membri della band. Fa salire anche una nonna con la nipote(visibilmente emozionata,continua a toccarlo in viso e a baciarlo come se avesse realizzato il sogno di una vita e alla fine, incredula, si lancia sul pubblico nel pit) e fa salire una ragazza per suonare insieme a lei la chitarra. Ho sempre visto questi momenti di show col pubblico dai video su youtube e mi son sempre sembrati una forzatura, ma quando sei in mezzo a quei corpi che saltano, vedi Bruce Springsteen eccitato e felice come un bambino la mattina di Natale, vedi il pubblico che non riesce a salire insieme a lui che piange perchè si rivede nell’emozione di chi ce l’ha fatta, vedi l’adrenalina delle persone appena salite sul palco e la commozione mentre stanno per scendervi, vedi i sogni che si avverano. A questo punto, il groppo in gola sale anche a me,misera fan appena nata. Stesso discorso vale per la tradizionale Waitin’ On A Sunny Day, dove il Boss cerca con lo sguardo la bambina che non aveva sbagliato una canzone dall’inizio del concerto, la prende e la fa salire. Con inaspettata naturalezza e un ottimo inglese, il nostro metro di bimba inizia a cantare il ritornello, chiama da vera rockstar il resto della band e alza le braccia al cielo: ha appena realizzato il sogno della sua vita, ma anche quello dei suoi genitori. A un certo punto Bruce sale sul pianoforte in piedi, fa cenno come se non sentisse il suo pubblico: la gente gli risponde urlando,urla più che può per lui,quindi soddisfatto scende e inizia una lap dance con il microfono finchè non parte l’immancabile Tenth Avenue Freeze Outcon le commuoventi immagini del buon Clarence Clemons, tributato dall’assolo del suo giovane ma prodigioso nipote.
Non ci sono pause, si continua ininterrottamente: sono le 23 e la band saluta il pubblico, ma San Siro non li vuole fare andare da nessuna parte,così iniziano i bis e a Born to Run si capisce quanto questo 64enne sia davvero nato per correre e non abbia nessuna voglia di fermarsi, né lui, né la sua band, né il suo pubblico. Chiede quindi se qualcuno vuole andare a casa, ma siccome non ottiene risposta, decide di dare il bianco: Twist and Shout e Shout suonati con tutta la band in prima fila e poi in mezzo al pubblico, facendo accucciare per terra tutto il prato e facendolo poi saltare come molle. Visibilmente sfinita ma entusiasta, la E Street Band saluta il suo pubblico e il suo Boss e se ne va…ma la nostra divinità non riesce a salutare così questo stadio, quindi con chitarra acustica e armonica augura la buona notte con una versione di Thunder Road davvero da brividi. La pelle d’oca, la gola secca e le gambe gonfie sono le controindicazioni di tre ore e venti minuti con Bruce Springsteen e la E Street Band, ma mentre torni a casa stravolta e rischi di addormentarti su un’autostrada tutta dritta, hai la voglia e,anzi, senti proprio il bisogno fisico di fare inversione e tornare ad urlare con lui ad ogni suo “C’MON!” ancora, ancora e ancora. Un suo grande fan, al suo 20esimo concerto con Bruce, mi aveva avvisata con un frase mistica: “Ti dico quello che hanno detto a me la prima volta. Guarda che poi non smetti più”. Mannaggia, è proprio vero, causa dipendenza! Un grazie a Cecilia e Giuta per avermi iniziato a questo grande momento di vita e d’amore.

martedì 9 luglio 2013

Un po' di sana polemica sui fans di bruce springsteen



Antefatto: giovedì 11 luglio bruce suonerà a roma nell'ambito del festival "rock in roma", in quella che sarà l'ultima data italiana del tour 2013.
Il festival si tiene alle capannelle, nell'ippodromo e si dipana attraverso quasi due mesi di musica, da fine maggio a fine luglio, con questo cast:

Bene, nulla di particolare, no?
Settimana scorsa la news che ha sconvolto l'esistenza della falange oltranzista springsteeniana: prima del concerto di bruce, giovedì, suoneranno The Cyborgs.
Chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii????????????????
Ammetto di non conoscerli, ma di averne sentito parlare bene da un paio di persone fidate, ma comunque, a parte che a roma non ci andrò e che approfondirò la loro conoscenza, bon, suonano prima di bruce, bene, benissimo per loro.

Ovviamente la F.O.S. ha scatenato l'inferno, a quanto pare, polemizzando sul fatto che un gruppo spalla a bruce sia peccato mortale.


In generale sull'argomento io ho da dire che raramente ho visto un pubblico più ottuso, monotematico e intollerante degli springsteeniani, gente che ha la fortuna di seguire uno dei pochi pochissimi artisti che non solo non ha mai nascosto le proprie influenze, ma le ha sempre sbandierate per condividerle coi suoi fans, con l'umiltà di chi sa la misura del debito che ha con certi artisti.
Gente che sbava dietro ad un disco di meat loaf (perchè ci suona la e street band) ma si rifiuta di fare anche solo un passettino al di fuori della propria aiuoletta fatta di bootleg e inediti e dischi in studio sempre e solo di bruce.
Gente il cui mondo musicale oltre a bruce assume visibilità solo nel momento in cui il tizio, il caio o il sempronio duetta col boss.
I peggiori fans del mondo, insieme a quelli di vasco rossi.
Lascio quindi la parola all'amico daniele benvenuti, scrittore, giornalista, fan di bruce, autore di un interessante volume dedicato ai concerti italiani del nostro, al quale nel mio piccolo ho collaborato anche io. (http://www.ibs.it/code/9788896940761/benvenuti-daniele/all-the-way.html)

Vai daniele, picchia duro:

THE CYBORGS A CAPANNELLE,
POLEMICA ASSURDA E INGIUSTIFICATA!

Dalla parte di Claudio Trotta e della musica (anche se non ne hanno bisogno…)

Non avrei voluto esprimermi in merito a questa surreale e banalissima polemica ma, sulla spinta delle numerose sollecitazioni ricevute, prenderò la parola una volta sola in maniera inequivocabile e approfondita (forse troppo).
Schierandomi apertamente, aggiungo, dalla parte di Claudio, della Barley Arts, della sua coraggiosa e non certo strampalata scelta artistica ma, ovviamente, anche dei The Cyborgs (che, a differenza di gran parte dei ‘contestatori’, conosco bene e stimo per averli visti in azione svariate volte…).

E lo farò, purtroppo, partendo da una serie di sconsolanti dati numerici che, tuttavia, a mio parere stanno a monte dell’ingiustificato polverone:
- sette esibizioni di Springsteen in Italia tra il 2012 e il 2013 per un totale di circa 300mila entusiastiche presenze (10mila più, 10mila meno…);
- migliaia (sì, proprio migliaia…) di italiani presenti a tutte queste date e centinaia (sì, proprio centinaia…) in perenne trasferta internazionale con ‘dispendiose’ avventure in tutto il mondo e accumuli di concerti visti fino a 15-20 cadauno nell’arco di soli 24 mesi;

PER CONTRO
- meno di 1.200 spettatori complessivi per le quattro serate italiane del commovente ‘Light of Day BENEFIT 2012’, organizzato in strutture comodissime, con biglietti dal prezzo trascurabile e persino in località periferiche, a vantaggio anche di tutti quelli che spesso si lamentano che in provincia non ci sono mai occasioni di avere buona musica e grandi artisti.
E, soprattutto, una line-up composta da Willie Nile, Joe D’Urso, James Maddock, Jesse Malin, Israel Nash Gripka e Rob Dye oltre a un ospite italiano a rotazione (da Graziano Romani a Lorenzo Semprini, da Antonio Zirilli ad Andrea Parodi, da Daniele Tenca a Cesare Carugi, da Miky Martina e Frank Get a John Strada). Tutti insieme sullo stesso palco!!! Roba che, ad averceli avuti nel 1982, nel 1986 o persino nel 1994, ci saremmo andati anche in ginocchio pur di non perderci questi ‘autentici’ r’n’r heroes….
Questo il risultato, nonostante il livello artistico stratosferico e le finalità benefiche (e ribadisco benefiche) del progetto, nel Paese della lacrima facile in tutti i settori dello stadio alla prima ‘I’m on fire’ del cavolo, delle coreografie da derby e di un Facebook sempre brulicante non solo di citazioni di Bruce (ma, allora, “abbiamo imparato più da un disco di 3’ che da tanti anni di scuola…” e “questa musica non comincia e non finisce con le superstar ma con i 100 e 100 dischi dimenticati che brillano lo spazio di un istante…” non hanno insegnato proprio nulla?...) ma anche di foto del suo culo (sigh!): meno di 1.200 spettatori complessivi (entrata più, entrata meno…), un numero vergognoso e di gran lunga inferiore anche rispetto a quello di tutti gli italiani che ogni anno spendono cifre inusitate per andare in ‘pellegrinaggio’ nel Jersey Shore che del LoD Usa è ovviamente la ‘casa’ e che, altrettanto ovviamente, Bruce sostiene da sempre con grande impegno;
PER CONTRO
- Southside Johnny che suona a Milano davanti a 400 spettatori molto scarsi (stima per eccesso), giustamente meritevoli più che casualmente fortunati, capace di regalare un’esibizione che vale incommensurabilmente più del triste ‘set della suocera’ (quello che, per capirci, va da ‘Waitin’’ a ‘Dancing in the dark’ con annessi e connessi nazionalpopolari più l’aggiunta di ‘Twist & shout’ che tanto esalta gli italiani, subito pronti però a borbottare fastidiosamente durante una ‘The promise’ acustica al piano come a Milano 2012 e poi a chiedersi infastiditi perché ‘Frankie’ arrivi invece a Ginevra o ‘Jackson Cage’ e ‘Point blank’ a Mönchengladbach);
PER CONTRO
- il grande Graziano Romani costretto a diradare le esibizioni live per la mancanza di occasioni decorose (poche balle, qualche organizzatore di periferia e qualche gestore di locale saranno anche dei furbastri, ma nessuno di essi si tirerebbe mai indietro nell’offrire il giusto cachet agli artisti se i tavoli, la sala o la platea fossero sempre pieni…) per dedicarsi soprattutto alle produzioni in sala di incisione (18 album complessivi, tra inglese e italiano, compresi quelli da leader dei Rocking Chairs che sono stati la miglior espressione nazionale del blue collar rock e che nessuno springsteeniano o tardivo bonjoviano può permettersi di ignorare), oltre a una fortunata quanto recente attività editoriale. Primo artista a livello mondiale a pubblicare un cd tributo a Bruce (‘Soul crusader’), unico artista europeo ad essere presente su entrambi i tributi internazionali dedicati a Bruce, voce straordinaria, talento cristallino ed esperienza da vendere, primo artista tricolore a incidere ufficialmente una cover di Bruce: ecco Claudio, detto con grande affetto e un pizzico di ingenuità, ci fosse un solo nome, in Italia, che avrebbe diritto di ‘aprire’ un concerto di Springsteen, sarebbe senza ombra di dubbio solo ed esclusivamente Graziano Romani;
PER CONTRO
- dai Cheap Wine ai Miami & the Groovers, da Lorenzo Bertocchini (con i suoi Apple Pirates e come solista, autore del cd tributo a Bruce: ‘Hearts of stone’) agli emergenti Hernandez & Sampedro, dai Blastwaves al tarvisiano Miky Martina (altro cd tributo ‘Across the border’, inciso insieme ai Doganirs) costretti a esibirsi dove capita e spesso a qualunque condizione, da una pizzeria a una festa condominiale, da una sagra avvinazzata a un club ammuffito, magari davanti a pubblici anche disinteressati che vanno dalle 25 alle 100 persone (ma proprio nel migliore dei casi…), invece delle ribalte che meriterebbero e che (purtroppo soltanto a parole…) gli ‘appassionati’ italiani dovrebbero garantire a tutti loro;
PER CONTRO
- senza contare le quasi trascurabili vendite delle ottime produzioni discografiche di tutti questi artisti e queste band che, fossero sostenuti con affetto e interesse anche solo dal 10% dei presunti springsteeniani che ogni giorno intasano di banalità e ridicoli fotomontaggi Facebook e i forum, potrebbero davvero fare i musicisti a tempo pieno e realizzare un’invasione tricolore negli States da far impallidire la ‘British invasion’ di qualche lustro or sono.

Detto ciò, veniamo ai The Cyborgs.
E, tra le altre cose, che la loro esibizione non aumenterà neppure di un centesimo il costo del biglietto (tanto per essere chiari), non toglierà neppure un secondo all’esibizione della ESB (neppure ad un’eventuale riproposizione di ‘BitUsa’ integrale che, per quanto fortunatamente improbabile, rimane comunque sempre un rischio…) e che a Roma si tratta comunque di un festival (esattamente come altri che, all’estero, lo Springsteen moderno sembra aver improvvisamente dimostrato di apprezzare).
Per quanto apparentemente lontani da Bruce sotto il profilo prettamente musicale, in realtà non lo sono proprio per nulla. E non solo perché è stato l’artista stesso a chiedere a Trotta una band di supporto e a dare il suo nulla osta personale per l’autorizzazione definitiva ai The Cyborgs (il suo parere conterà qualcosa oppure no? O la sua facoltà di scelta vale solo per la farsa dei cartelloni o quando viene visibilmente ‘incastrato’ all’italiana con un trucco tanto geniale quanto sleale, come a Torino 2009, per fargli eseguire quasi a forza ‘Drive all night’ con tanto di smorfia visibile a tutti…), ma anche e soprattutto perché il loro blues industriale ma genuino, originale e divertente assai, è quanto di più simile a una via di mezzo tra il John Lee Hoker di ‘Boom boom’ (brano tanto anelato dal 1988 in poi e riapprezzato quest’anno) e i Sucide di ‘Dream baby dream’ (dicono niente?) che, li avesse solo notati nel 2005, la sua spettrale e ferroviaria ‘Reason to believe’ a cappella (con voce da autentico ‘Jersey devil’ assestata tra Tom Waits, Screamin’ Jay Hawkins, Nick Cave, John Zorn e un Chuck E. Waiss sobrio eccezionalmente ai cori) sputate direttamente nel ‘bullet-mic’ avrebbe potuto diventare anche più estrema con quel suggestivo effetto ottenuto insieme alla Hohner e alla stomping board violentata dallo stivale destro

Questa sterile polemica mi ricorda tanto le scuse di quelli che avevano snobbato quasi schifati il tour con la Seeger Session Band (il miglior Bruce del nuovo millennio si è visto quell’anno e, ovviamente, in solitaria nell’anno precedente), che avevano distrutto Charlie Giordano e Jake Clemons senza neppure averli sentiti, che avevano affossato ‘Human touch’ & ‘Lucky Town’ (e doppio tour abbinato; ad averceli, oggi, Bobby King e Chrystal Taliefero… ma anche Shane Fontayne quando Steve si addormenta…) e che oggi si lamentano paradossalmente per le esecuzioni solo all’estero di ‘Better days’, ‘Human touch’ e ‘Men’s job’….

Quanti, purtroppo, hanno dovuto aspettare un esplicito suggerimento di Bruce, dallo studio o dal palco, per avvicinare (ma raramente per approfondire…) la musica di Dropkick, Gaslight, Joe Grushecky, Joe Ely, Mike Ness o persino SSJ? Di Roseanne Cash, Tom Morello o John Prine? Per non dire dei miei amici Willie Nile ed Elliot Murphy? Non potrebbe essere così anche questa volta per i The Cyborgs?
Soprattutto in passato, infatti, uno dei grandi meriti di Bruce era sempre stato quello di fare ‘educazione’ attraverso la sua musica, veicolando attraverso la sua popolarità, le numerose cover di nicchia regalate (non certo la banalissima e paracula ‘T&S’ da festa di matrimonio…) e le sue amichevoli collaborazioni, una lunga serie di artisti considerati minori soltanto da menti ottuse e disinteressate (andate a dire a Bruce che Gary Us Bonds è un artista minore…).
Aveva sempre detto “Non sarò mai un fottuto juke boxe” (e invece…), “Non canterò mai più in un’arena” (dopo aver aperto per i Chicago nella notte dei tempi…) e “Non mi esibirò mai in uno stadio…” (e tutti sappiamo come è andata…) ma non ha mai detto “Non avrò mai un opening act” o “I The Cyborgs non suoneranno mai prima di me”….

Lo ripeto, io sto dalla parte di Claudio Trotta e della musica (anche se non ne hanno bisogno…).

venerdì 5 luglio 2013

Un bootleg al giorno - 5 luglio - Bruce Springsteen & the E Street Band (MP3 - FLAC)




Bruce Springsteen & the E Street Band
Bercy, Parigi 
05\07\2012

Paris Second Wrecking Ball Night
CRYSTAL CAT (CC 1010-1012)


DISC 1



01. Intro
02. The Ties That Bind
03. No Surrender
04. Two Hearts
05. Downbound Train
06. Candy's Room
07. Something In The Night
08. We Take Care Of our Own
09. Wrecking Ball
10. Death To My Hometown
11. My City Of Ruins
12. Spirit In The Night




DISC 2



01. Intro
02. Incident On 57th Street
03. Because The Night
04. She's The One2


05. Working On The Highway
06. I'm Goin' Down
07. Easy Money
08. Waitin' On A Sunny Day
09. The Way You Do The Things You Do
10. 6354-789
11. For You
12. Racing In The Street




DISC 3



01. The Rising
02. Out In The Street
03. Land Of Hope And Dreams
04. We Are Alive
05. Thunder Road
06. Born To Run
07. Glory Days
08. Seven Nights To Rock
09. Dancing in The Dark
10. Tenth Avenue Freeze-Out


potete scaricare gli mp3 cliccando qua

potete scaricare i files FLAC cliccando qua

mercoledì 3 luglio 2013

Bootleg: Bruce Springsteen & the E Street band - Paris, 29\06\2013 (mp3)



Bruce Springsteen and The E-Street Band
Stade de France
06-29-2013 Paris, France

Badlands
Out In The Street
Lucille
Wrecking Ball
Death To My Hometown
Cadillac Ranch
Spirit In The Night
Born In The U.S.A.
Cover Me
Darlington County
Working On The Highway
Downbound Train
I’m On Fire
No Surrender
Bobby Jean
I’m Goin’ Down
Glory Days
Dancing In The Dark
My Hometown
Pay Me My Money Down
Shackled And Drawn
Waitin’ On A Sunny Day
The Rising
Land Of Hope And Dreams – People Get Ready
We Are Alive
Born To Run (with Elliott And Gaspard Murphy)
Ramrod
Tenth Avenue Freeze-Out
American Land
Thunder Road (Solo Acoustic)

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domenica 23 giugno 2013

Bootleg: Bruce Springsteen & the E Street Band - Coventry 20\06\2013 (MP3)


Bruce Springsteen
June 20, 2013
Ricoh Arena
Coventry

01 - The Ghost of Tom Joad (solo acoustic)
02 - Long Walk Home
03 - My Love Will Not Let You Down
04 - Two Hearts
05 - Seeds (Sign request)
06 - Trapped (Sign request)
07 - Long Time Comin'
08 - Wrecking Ball
09 - Death to My Hometown
10 - Hungry Heart
11 - The River (Sign request)
Born To Run Album - dedicated to James Gandolfini
12 - Thunder Road
13 - 10th Avenue Freeze-Out
14 - Night
15 - Backstreets
16 - Born to Run
17 - She's the One
18 - Meeting Across the River
19 - Jungleland
20 - Pay Me My Money Down
21 - Shackled and Drawn
22 - Waitin' On a Sunny Day 
23 - Lonesome Day
24 - Badlands
25 - We Are Alive
26 - Born in the U.S.A.
27 - Bobby Jean
28 - Dancing in the Dark
29 - Raise Your Hand
30 - American Land

potete scaricare gli mp3 cliccando qua

giovedì 20 giugno 2013

Bootleg: Bruce Springsteen & the E Street Band - Glasgow 18\05\2013 (mp3)



Bruce Springsteen
Hampden Park Glasgow
18th June 2013

Recorded by guesswho
01. Introduction
02. We Take Care Of Our Own
03. The Ties That Bind
04. Jole Blon
05. It's Hard To Be A Saint In The City
06. Radio Nowhere
07. No Surrender
08. Wrecking Ball
09. Death To My Hometown
10. My City Of Ruins
11. Spirit In The Night
12. E Street Shuffle
13. I'm On Fire
14. Tougher Than The Rest
15. Atlantic City
16. Murder Incorporated
17. Johnny 99
18. Open All Night
19. Darlington County
20. Shackled and Drawn
21. Waitin' On A Sunny Day
22. The Rising
23. Badlands
24. Land of Hope and Dreams
25. Born To Run
26. Rosalita (Come Out Tonight)
27. Dancing In The Dark
28. 10th Avenue Freeze Out
29. Twist and Shout
30. Shout
31. Thunder Road (Solo acoustic)


potete scaricare l'mp3 di Jole Blon cliccando qua
 
potete scaricare gli mp3 cliccando qua

martedì 18 giugno 2013

Bootleg: Bruce Springsteen & the E Street Band - Londra 15\06\2013 (mp3)



Bruce Springsteen and the E Street Band
2013-06-15 - London, Wembley Stadium


Intro
Land Of Hope And Dreams
Jackson Cage
Radio Nowhere
Save My Love
Rosalita (Come Out Tonight)
sign collecting
This Hard Land
sign collecting
Lost In The Flood
Wrecking Ball
Death To My Hometown
Hungry Heart
introduction to "Darkness On The Edge Of Town"
Badlands
Adam Raised A Cain
Something In The Night
Candy's Room
Racing In The Street
The Promised Land
Factory
Streets Of Fire
Prove It All Night
Darkness On The Edge Of Town
Shackled And Drawn
Waitin' On A Sunny Day
The Rising
Light Of Day
encore break 1
Pay Me My Money Down
Born To Run
Bobby Jean
Dancing In The Dark
Tenth Avenue Freeze-Out
encore break 2
Twist And Shout
encore break 3
Thunder Road 


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lunedì 10 giugno 2013

Dal nostro inviato a Padova (Bruce Springsteen 31\05\2013)



Sono passate tre settimane dalla trasferta stoccolmese e toccava ripartire un'altra volta, cambiava il mezzo di trasporto, la direzione est al posto che nord, ma in fondo in fondo era la solita zingarata per assistere ad un concerto. Partiamo dall’angolo tripadvisor.
Padova è una bella citta, e come ci racconta il suo più illustre ex dirigente sportivo, schiava della vicinanza con Venezia, e anche di un cattivo ufficio stampa.
Quatto colpi di mouse e paypal, ci avevano anche munito di una prenotazione per la visita alla Cappella degli Scrovegni.
Si può definire in un solo modo, spettacolare, 15 minuti a naso all’insù per cercare di trovare i dettagli descritti dalle guide multimediali del museo, i nostri piani prevedevano l’esplorazione anche della basilica di Sant’Antonio.  Probabilmente, il solo pensiero di avvicinarmi ad un santuario ha causato un fortunale.
Una volta che è spiovuto, e dopo l’acquisto di un ombrello,siamo arrivati al santuario, giusto per scoprire che ospitava, sia all’esterno che all’interno, svariate tonnellate di impalcature ad imitare la sagrada familia.
Uno spriz prima del  rientro in albergo dove ci aspetta  il Sir che ci porta a cenare, bolliti e arrosti, il tipico cibo estivo… ma con 7 gradi e cielo di piombo ci stavano benino.
La mattina dopo, ci attardiamo ed arriviamo allo stadio euganeo, tardissimo, ben alle 7 e 30.
C’erano più di 2000 persone, follia. Totale e completa follia collettiva, se poi penso che solo un mese prima a Stoccolma, arrivando verso le 8 e 30 ho preso un onesto 478.
C’è qualcosa che non va. Seriamente.  Tiriamo l’ora dell’apertura cancelli regolari e proviamo a prendere l’indulgenza plenaria, dopotutto eravamo andati dal santo ma scegliamo l’accesso sbagliato.
Ci serve qualcosa per il morale, vediamo il cameraman e la camerawoman arrivare sul palco di corsa. Si accendono i megaschermi e bang!
Pre-show acustico, giusto per aumentare l’adrenalina, e la risposta del pubblico, con il coro di badlands che nasce spontaneo alla fine di promised land (non centrerebbe un cazzo, ma per la serie le piccole cose che contano, invece vale moltissimo) ripreso e trasformato in growin up è la scintilla che accende quello che succederà più avanti.
 Altre tre ore di attesa,in cui avviene la ricerca di un posto in mezzo ai normaloidi ed il concerto è pronto per ricominciare. E come…
Bruce esce da solo, armato della sua fida chitarra acustica, e parte con una versione riarrangiata in chiave combat folk del fantasma di tom joad. Questa sera lo si capisce subito, Bruce gioca per vincere, si passa all’elettrica, entra l’esercito di musici e giu’ a tavoletta, long walk home, my love, two heart, si steve si degna di fare i cori, e poi via a pescare le richieste dal pubblico, boom boom, something in the night, fucco due, sembra indemoniato, e poi dopo l’angolo wrecking ball bang…l’annuzio, scarno senza gigioneggiare in italiano..
Questa sera born to run start to finish
Fucco due.  Non avrei mai detto che succedesse a PD, prevedevo scaletta pazza, ma questo proprio no, me ne farò una ragione. Mi sto pure abituando bene, la terza meeting –jungleland in 4 concerti, e l’unico in cui è mancata aveva al suo interno racin’.
Inizia a piovigginare, fine e freddo, finalmente i tipi del meteo.it ed il loro araldo Kingo, saranno contenti, hanno pronosticato pioggia dalla mattina alla sera. Zioorologiorotto, mi barrico nella tuta antipioggia e non mi accorgo di nulla.
Ogni tanto mi guardo in giro, analizzo il comportamento delle cavie normaloidi. E vedo solo facce felici, senza troppe menate sulla rarità della canzone o sul fatto che sunny day ha rotto i collioni.
Dopo jungleland, bruce, infila il concerto sui binari, lasciando spazio anche ad un local washboard hero, ed e’ un gioco da ragazzi arrivare al risultato finale
Padua, batte Stoccolma1 3-0
E non è servito nemmeno un duetto con Alexis Lalas.
Uggia’ Padova è stata più eletta della prima sera stoccolmese.
Ci si strascina verso il parcheggio, si recupera la macchina e si finisce in un simpatico ingorgo stradale, un ora per uscire dal parcheggio, con l’utilissima collaborazione dei vigili patavini e una riduzione di corsie da 3 a una appena raggiunta la A4, 
5 ore 4 caffe e una red bull dopo raggiungo casa.
Meno di 48 ore alla ripartenza, milano is calling.

giovedì 6 giugno 2013

Sempre il secondo (ma in mp3) bootleg di bruce a san siro 03/06/13





NUOVAMENTE GRAZIE MILLE A RICCARDO GALLAZZI CHE HA FATTO TUTTO IL LAVORO

GUISEPPE... GUISEPPE MEAZZA.
Source: Neumann KM140's > Tinybox > Sony M10 > EQ
01 Land of Hope and Dreams 02 My Love Will Not Let You Down 03 Out in the Street 04 American Land 05 Long Tall Sally 06 Loose Ends 07 Wrecking Ball 08 Death to My Hometown 09 Atlantic City 10 The River 11 Into to the Born in the U.S.A. Album 12 Born in the U.S.A. 13 Cover Me 14 Darlington Country 15 Working on the Highway 16 Downbound Train 17 I'm on Fire 18 No Surrender 19 Bobby Jean 20 I'm Goin' Down 21 Glory Days 22 Dancing in the Dark 23 My Hometown 24 Shackled and Drawn 25 Waitin' on a Sunny Day 26 The Rising 27 Badlands 28 Hungry Heart 29 Encore Break 30 This Land is Your Land (one verse, solo acoustic) 31 We Are Alive 32 Born to Run 33 Tenth Avenue Freeze-out 34 Twist and Shout (including La Bamba) 35 Shout 36 Encore Break 37 Thunder Road (solo acoustic)

potete scaricare gli mp3 cliccando qua

Il secondo bootleg di bruce a san siro 03\06\13 (flac)


GUISEPPE... GUISEPPE MEAZZA.

Source:
Neumann KM140's > Tinybox > Sony M10 > EQ

01 Land of Hope and Dreams
02 My Love Will Not Let You Down
03 Out in the Street
04 American Land
05 Long Tall Sally
06 Loose Ends
07 Wrecking Ball
08 Death to My Hometown
09 Atlantic City
10 The River
11 Into to the Born in the U.S.A. Album
12 Born in the U.S.A.
13 Cover Me
14 Darlington Country
15 Working on the Highway
16 Downbound Train
17 I'm on Fire
18 No Surrender
19 Bobby Jean
20 I'm Goin' Down
21 Glory Days
22 Dancing in the Dark
23 My Hometown
24 Shackled and Drawn
25 Waitin' on a Sunny Day
26 The Rising
27 Badlands
28 Hungry Heart
29 Encore Break
30 This Land is Your Land (one verse, solo acoustic)
31 We Are Alive
32 Born to Run
33 Tenth Avenue Freeze-out
34 Twist and Shout (including La Bamba)
35 Shout
36 Encore Break
37 Thunder Road (solo acoustic)

potete scaricare i files FLAC cliccando qua

parte 1 
parte 2
parte 3
parte 4