Domenica 20 novembre, invece del mio programma sulla storia del rock Championship Vinyl, ho dedicato su BRG Radio una puntata al Festival Su La Testa ed in particolare alla rassegna Su la Testa On the Road che si sta tenendo in questi giorni in diversi locali della riviera e che ho contribuito ad organizzare.
Un mese dedicato alla "Musica che ci gira intorno", ai musicisti locali che cercano di emergere, al talento nascosto nella nostra provincia e che con ostinazione cerchiamo di valorizzare.
Un mese in posti vecchi e nuovi, con amici vecchi e nuovi e soprattutto tanta bella musica. Ecco i musicisti coinvolti
Ivano Fossati - La musica che gira intorno
Geddo - Cammina cammina
Michele Savino - L'ultimo giorno di stage
4REAL - Change my mind
Ginez - Rapina
Vico 28 - Gufi e rondini
Sergio Pennavaria - Il Collasso
4sixtyfive - Consapevole
Dagma Sogna - La tua verità
Chiara Ragnini - Tra le Foglie
Edoardo Chiesa - Ti rispondo
Blue Scarlet - Lei
The Londonpride - Mr. Kind
Se avete l'audio del pc attivo, è quella che state ascoltando ora e che parte in automatico, oppure, se ciò non accade, potete trovarla qui:
Tredicesima puntata di Championship Vinyl, il mio programma dedicato al rock and roll in onda su BRG Radio tutte le domeniche alle 19, ultima prima della pausa estiva.
Puntata dedicata al Padrino del Rhythm and Blues, Mister Johnny Otis
Ad inizio puntata ho presentato la nuova rubrica di BRG Radio "Belin che canzone", un modo per condividere e fare conoscere la musica del nostro territorio.
Il singolo scelto per questa settimana è stato My Rock World dei 4REAL, gruppo punk-rock di Tovo San Giacomo
Ecco l'elenco dei brani trasmessi
My Rock World - 4REAL
Harlem Nocturne - Johnny Otis
Hound Dog - Johnny Otis
Mistrustin blues - Johnny Otis
Midnight at the Barrelhouse - Johnny Otis
The night is young - Johnny Otis
Midnight Creeper - Johnny Otis
My eyes are full of tears - Johnny Otis
Organ grinder's song - Johnny Otis
Hey, hey, hey, hey - Johnny Otis
Number 69/Number 21 - Johnny Otis
Trouble on my mind - Johnny Otis
Turtle dove - Johnny Otis
Driftin' Blues - Johnny Otis
Willie and the hand jive - Johnny Otis
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Da quando faccio parte dello ZOO di Albenga, oltre alla mia già grave passione per la musica, ho sviluppato pure una sorta di mania per i musicisti locali
Ho quindi approfittato della puntata di mercoledì 24 febbraio su BRG Radio, la webradio di Finale Ligure dove collaboro, per organizzare una specie di presentazione di alcuni degli artisti delle mie parti, dove per "le mie parti" si intende da albenga a savona, passando per l'entroterra.
Ecco dunque lo streaming di questa puntata, nella quale ho trasmesso canzoni di:
(per
chi volesse scaricare la puntata in mp3 ed ascoltarla offline, cliccate
su "ascolta con il tuo player" poi cliccate col tasto destro del mouse
sul tasto Play e "salva audio/video come")
Questi due giorni hanno rappresentato un inizio di una storia che spero vada avanti per un po' e che per ora mi sta appassionando tanto. Il mio rapporto con il Mulino degli Artisti è iniziato in ste due sere di aprile quando ho giocato a fare il giurato e ho proposto a Roberto e Silvano di vederci una sera per parlare del Mulino e di alcune idee che avevo al riguardo.
Dopo aver visto l'edizione dell'anno scorso quindi, eccomi sul trespolo della giuria, senza paletta, ma con una doppia serata "birra gratis"
Un mio articolo sul Festival è stato pubblicato su un blog di Genova: http://genovaindierock.blogspot.it/2013/05/perche-bardino-e-bardino-music-festival.html
Capita che, in una sera in cui volevo sentirmi giovane (cit.), sono andato al paese di mia moglie a sentire suonare, in un festival che imita sanremo
Capita che, conosciuti gli organizzatori di questo festival, mi chiedono di fare il giurato
Capita che, biretta, biretta, biretta, mi dicono dai, lascia stare, offriamo noi
Capita che, visto che per lavoro mi occupo anche di politiche giovanili, attacco bottone con gli organizzatori e loro mi dicono che volevano parlarmi di collaborazioni e ci vediamo una sera con calma
Capita che, pronti via, mi chiedono di entrare nell'associazione, sempre davanti ad una biretta, perchè pensano che io potrei essere utile
Capita che, alla prima assemblea dell'associazione, mi chiedono la disponibilità di fare il presidente ed io dico si
Capita che dopo anni in cui il mio ruolo all'interno del meraviglioso mondo della musica era ben chiaro, cioè sotto il palco con la biretta, inizio a giocare all'organizzatore
Capita che ci viene da organizzare una serata, al fresco della campagna, in acustico
Capita che le persone a cui chiedo di venire a suonare mi dicano si, senza indugio, direi quasi volentieri
Capita che tanti amici si rendono disponibili a far passare parola e a dare una mano
Capita che pian piano iniziamo a lavorare insieme come una squadra, diventiamo giardinieri, attacchini, elettricisti
Capita che una delle persone a cui stavo pensando per imparare a fare il presidente mi telefona poche ore prima della serata e mi dice che verrà
Capita che arriva la sera del concerto ed il tempo è bello e non si schiatta di caldo
Capita che per forza di cose, mi tocca fare da presentatore, che tutti gli altri soci o suonano o smanettano col mixer
Capita che prima di iniziare mettiamo un sottofondo ed insomma, magari qualcuno ha già capito, decido di mettere IL disco, che magari porta bene
Capita che alla fine, tu pensa, mi tocca piazzarmi davanti al microfono ed introdurre la serata mentre sfuma Jungleland
Capita che la spavalderia che pensavo di avere davanti al microfono un po' svanisce e mi dò qualche nodo alla lingua mentre parlo
Capita che mi piace iniziare la serata raccontando del legame che, da ben prima di me, unisce la mia parrocchia di Albenga con il paese di mia moglie e di quanto io sia contento di aver trovato, percorrendo incosapevolmente questa strada già tracciata, una famiglia ed un futuro a Tovo San Giacomo
Capita che proprio a sottolineare questo legame, riesco a far suonare per primo il mio amico Geddo, che pure lui viene dai miei stessi posti ed è per me, oltre che un bravissimo cantautore, un esempio di come si può fare qualcosa di concreto per dimostrare l'amore verso il proprio paese
Capita che Maurone sia emozionato come un ragazzino e canti col cuore
Capita che i Progetto Santiago sono solo 3 ma ci danno dentro come matti e sembrano 10
Capita che per più di due ore ci sia bella musica, canzoni scritte apposta per la serata, duetti, jam sessions
Capita che si respira una gran bella atmosfera
Capita che ad un certo punto è tutto pieno, certo si parla di 50 persone, ma ehi, chi ha detto Madison Square Garden?
Capita che finisce la birra ed io ne ho bevuta solo una
Capita che molti, moltissimi restano fino alla fine e chiedono pure un bis, improvvisato al volo
Capita che Wish you were here chiude la serata
Capita che grazie, bravi, complimenti, bella serata, da ripetere
Capita che accidenti che bella sede
Capita che ne vuoi organizzare subito un'altra
Capita che di stelle cadenti non ne ho vista nemmeno una, ma evidentemente per questo desiderio non erano necessarie
Grazie, è stato bellissimo
Grazie, cercheremo di renderlo ancora migliore, la prossima volta
Due le novità rispetto
alla scorsa edizione, una buona ed una cattiva.
Quella buona è il
ritorno a casa del festival, dopo la parentesi al salone delle Feste
di Tovo San Giacomo. Il Mulino degli Artisti, eroica associazione che
nelle profondità della Val Maremola offre uno spazio di creatività
ai giovani, è la sede perfetta per una cosa come questa, ambiente
raccolto, immerso nel verde, lontano da possibili orecchie delicate.
Quella cattiva è che a
causa di crisi e spending review, la giuria di qualità comprendeva
tra i suoi membri anche il sottoscritto.
Dovendo fare onore al mio
ruolo di GGGGiurato, ecco un paio di osservazioni
sulle band in gara.
Hanno aperto i Progetto
Santiago, che cantano in italiano con uno stile che ricorda i primi
Litfiba e i Negramaro. Canzoni interessanti, buona scrittura e suono
coinvolgente.
Dopo di loro è toccato
ai Without, classico trio di hard rock che riesce a mettere su un bel
muro di suono duro e preciso, con pezzi corposi alla Black Sabbath ed
una chitarra “spessa” che ricama ottimi assoli, supportata da una
sezione ritmica solidissima.
A concludere la prima
serata ci hanno pensato i Subbuglio, band storica del savonese, dal
glorioso curriculum e reduce da una bella esperienza di commistione
tra musica e teatro con uno spettacolo su Luigi Tenco. Musica calda e
avvolgente, per un finale in crescendo, una band esperta e padrona
del palco.
La serata conclusiva si è
aperta con l'heavy metal dei Dreamer's Road, band savonese giovane ma
dalle ottime doti tecniche, gioia dei sostenitori delle quote rosa
anche nel metal (sono tre ragazzi e due ragazze) e capaci di
trascinare il pubblico grazie a pezzi cattivissimi che il cantato
femminile rende ancora più intriganti. Furia sonora supportata dal
bravissimo batterista, veramente indemoniato (ah ah ah).
I Betters si presentano
come la miglior rock band italiana e dichiarano di non ispirarsi a
nessuno; peccato che al loro posto probabilmente abbia suonato una
cover band degli oasis, dove il cantante scimmiottava mister
gallagher al limite del clone, anche negli atteggiamenti.
I 4 Real giocano in casa,
al Mulino sono nati e cresciuti e la loro crescita appare evidente a
chi li segue da un po' come me; pur non amando particolarmente i loro
riferimenti musicali, ritengo le loro canzoni molto buone e martedì
le loro esecuzioni sono state impeccabili. Un punk-rock veloce e
bello pestone che ha permesso ai ragazzi di aggiudicarsi il premio
finale, grazie anche alla massiccia presenza dei loro fans-amici.
Chiudono la rassegna i
Flower Flesh, gruppo prog fresco di pubblicazione di un album
addirittura con la prestigiosa Black Widow di Genova. Non amo il
prog, per usare un eufemismo, ma sono indubbie le qualità della
band, che dimostra di saper proporre una musica difficile in maniera
assolutamente credibile; meritato, per loro, il Premio della Critica.
Come penso sia chiaro, la
classifica finale non è assolutamente l'aspetto principale del
festival. La cosa importante è che ancora una volta il Mulino è
riuscito a proporre due serate di musica originale ed indipendente,
fatta da persone che si sbattono per ritagliarsi uno spazio nel mondo
della musica e per inseguire il loro sogno.
L'atmosfera che ho
respirato nelle due serate, a parte pochi episodi di protagonismo,
era di totale condivisione, tra gruppi anche molto diversi tra loro,
che si sono messi in gioco con umiltà ed hanno proposto la loro
musica prestandosi giocosamente alo spirito del “festival”.
La passione e l'ostinata
convinzione in quello che si fa che i ragazzi del Mulino dimostrano
anno dopo anno non devono restare confinate nei meandri
dell'entroterra ligure, ma devono diventare esempio e stimolo per
tutti quelli che amano la musica; sia chi la suona che chi, come me,
più semplicemente la ascolta e ne è appassionato, possono trovare
nel Mulino una risorsa preziosa che al giorno d'oggi è più unica
che rara.
Trovo ormai
improcrastinabile, perlomeno dalle nostre parti, che tutte queste
piccole realtà entrino in contatto, anzi, scusate la deformazione
professionale, in rete e uniscano le forze per sopravvivere e portino
avanti una proposta se non unitaria, almeno coordinata.
L'offerta che possono
portare alla riviera ligure è allettante, perché sono convinto che
la musica dal vivo attiri ancora persone, specialmente se si tratta
di canzoni originali e non delle solite cover band. La cronica
scarsità di risorse costringe ad unirsi e a condividere il poco che
si ha, sperando di farlo fruttare. Le conoscenze e le competenze, ad
esempio, dei ragazzi di Bardino, dovrebbero essere messe a
disposizione di chi magari può disporre di spazi più ampi e
vorrebbe differenziare un po' le alternative da presentare, non solo
nei mesi estivi.
Lo stesso Mulino degli
Artisti non deve restare uno spazio chiuso ed inutilizzato, ma deve
aprirsi al territorio ed alle istanze di chi abbia una qualunque
velleità artistica, perché, si badi bene, io parlo quasi sempre di
musica e di un certo tipo di musica, ma le possibilità sono anche
altre ed altre ancora si possono inventare, penso a serate incentrate
su libri, a commistioni tra musica e letteratura e, perché no,
cinema.
Troviamo un punto di
incontro dove i diversi “eroi” possano sedersi ad un tavolo e
mostrare le proprie carte: non voglio fare nomi, ma da alassio a
savona le realtà non mancano. Non deve mancare la volontà di creare
e continuare a proporre qualcosa di buono e stimolante per chi è
interessato ad uno spazio creativo che esca dai canoni triti e
ritriti del divertimento estivo; sono sicuro che se la cosa prendesse
piede, gli stessi locali detti “in” della riviera rizzerebbero le
orecchie e dimostrerebbero interesse.
Trovo incredibile che
gente di 65\70 anni si muova anche parecchio per andare ad ascoltare
la loro musica preferita, mentre i loro figli, per non dire nipoti,
non abbiano lo stimolo per andare a sentire un gruppo di coetanei che
suona le proprie canzoni o addirittura mettersi insieme e crearne di
nuove.
La musica è un ottimo
strumento di aggregazione, attorno ad essa si possono creare realtà
e centri di interesse che diano realmente a chi vuole, la possibilità
di essere protagonista.
I 4 Real sono 4 ragazzi delle mie parti che sbattendosi come lebbestie stanno per pubblicare un EP. Suonano punk rock classico e da cover band si stanno evolvendo e suonano i loro pezzi. Vi propongo il loro singolo "my rock world" ed auguro loro tutta, ma proprio tutta la fortuna possibile