venerdì 26 luglio 2019

Un Concerto Sfortunato



Se io avessi, idee intelligenti
se fossi capace io farei, tutti i fans contenti
ma se devo dirla tutta
non sono mica un kg
così il prossimo tour mi sa
che lo farò sul Nilo

permessi zero, problemi a non finire
un giorno piove a luglio, da pranzo all'imbrunire
ma se devo dirla tutta
non sono mica un kg
così il prossimo tour mi sa
che lo farò sul Nilo

Di dieci date fatte, ne hanno autorizzate un quarto
ogni serata sembra davvero come un parto
in dieci date fatte ognuna ha il suo casino
e il wwf accusa che si estingue l'uccellino

Sono un concerto sfortunato
perchè mi si è allargato il mare
sono sfortunato
mi sa tanto che qui non si può fare
e quando la marea
ne annullerà altri tre
dannata mareggiata ma che cazzata è stata farlo a spiaggia

non serve manco il sole
il prefetto ha da ridire
(ripetere ma sguaiato)

ciao mamma guarda che non mi diverto
ciao mamma guarda che non mi diverto
ciao mamma guarda che non mi diverto
ciao mamma guarda che non mi diverto

mia mamma me lo ha detto
sono sempre stato speciale
e tutto il mio cervello lo userò 
per un tour in mezzo al mare
ma se devo dirla tutta
non sono mica un kg
così il prossimo tour mi sa
che lo farò sul Nilo

non serve manco il sole
il prefetto ha da ridire
(ripetere ma sguaiato)

ciao mamma guarda che non mi diverto
ciao mamma guarda che non mi diverto
ciao mamma guarda che non mi diverto
ciao mamma guarda che non mi diverto

Sono un concerto sfortunato
perché mi si è allargato il mare
sono sfortunato
mi sa tanto che qui non si può fare
e quando la marea
ne annullerà altri tre
dannata mareggiata ma che cazzata è stata farlo a spiaggia




mercoledì 24 luglio 2019

Un paese in ostaggio



Le calde serate estive delle ultime settimane, visto che sono un deficiente, ho pensato bene di trascorrerle nel campetto dell'oratorio di Finalpia per aiutare gli organizzatori del torneo di calcetto conclusosi giusto ieri.

E gli organizzatori del torneo probabilmente sono peggio di me, perché oltre a perder tempo in oratorio a luglio, è da marzo che cercavano sponsor, attrezzature, che organizzavano le squadre ed il calendario delle partite.

Tutto con l'assurda speranza di far rivivere l'oratorio, che 30\40 anni fa era il fulcro del quartiere, a Finalpia come in molte città d'Italia.

Torneo, si badi bene, per ragazzi e bambini, dai 15 anni a scendere, fino alla categoria più piccola,  7\8 anni.

200 bambini che a turno giocavano, col tifo degli amici e dei genitori, il bar parrocchiale aperto, l'abbelinato sottoscritto che per dare al tutto un'aria più ufficiale "faceva lo speaker", ossia leggeva le formazioni, annunciava i goal, un po' come allo stadio insomma.

Ragazzi e bambini che giocano, qualche bibita, qualche gelato, cosa potrebbe mai andare storto?

Ebbene si, qualcosa è andato storto davvero e il motivo è presto detto: Finalpia, come Finale, come la Liguria intera, è ostaggio del TA, il Turista Anziano.

Il TA è nato che aveva già 63 anni, probabilmente con una protesi all'anca e mille altri acciacchi, tutti peggiorati in breve tempo, per i quali spesso passa alcune settimane nella ridente Liguria, dove anni di lavoro incessante hanno finalmente dato i loro frutti, rendendola inavvicinabile e per nulla interessante a chi di anni ne abbia meno di 30.

Il TA è riuscito quindi ad uccidere il turismo per come lo si intende nel senso comune, trasformandolo in un'unica diffusissima attività: IL SILENZIO.

Anni e anni passati a smantellarne ogni aspetto interessante, divertente, perfino culturale per arrivare ad una regione che dopo le 22 ha meno vivacità di Sarajevo nel 1992. (Si badi bene che le "serate" del torneo iniziavano alle 19.30 e finivano massimo alle 22.30)

Complici e colpevoli a loro volta sono chiaramente gli amministratori, dai sindaci pronti a dar ragione al peggiore dei rompicoglioni pur di non vederlo andare in vacanza altrove, pronti ad annullare serate, ad autorizzare multe, a considerare la musica dal vivo un reato ed un reato più grave, ad esempio, del parcheggio selvaggio (causato tra l'altro dalla mancanza ormai assoluta di parcheggi veri, eliminati per far spazio a case vuote), ai presidenti provinciali\regionali capaci solo di coniare slogan vuoti come il mio portafoglio dopo 2 ore in un negozio di dischi.

Risultato: alle ore 20.15 in oratorio, per ben due volte, si è presentata gente A LAMENTARSI del rumore. Non a prendersi un gelato ed un po' di fresco insieme ai loro nipotini, quelli che si portano dietro per fargli fare due palle così ed eventualmente usarli come scusa per lamentarsi facendo finta che siano malati, no.

Sono venuti a dire che il rumore era eccessivo, certo. Un impianto ridicolo e il vociare della gente, al 70% composta da ragazzini e bambini, ecco cos'è per il TA il rumore. 

Alle 20.15.

Sfortuna vuole che un paio di questi TA si siano venuti a lamentare da me.

"Scusi, questo è il volume di stasera?" 
"No, adesso lo alzo"

Perché non è il torneo parrocchiale il punto, non lo è nemmeno che si possa fare benissimo senza l'abbelinato che gli basta avere un microfono acceso davanti ed è contento, il problema è che sta gente ha ucciso la Liguria, morta, kaputt, ecco il problema.

Gente che viene qui pensando che alle 21 massimo si debba far silenzio, perché è finito Techetechetè e loro devono andare a dormire, così l'indomani possono andare a spiaggia alle 7 a lasciare l'asciugamano per occupare un posto.

Gente che non concepisce che le persone, anzi che i ragazzi, possano divertirsi, nemmeno in un ambiente tranquillo come si sta cercando nonostante loro di far diventare l'oratorio.

A questi maestri di egoismo interessa esclusivamente che quando decidono loro, tutti tacciano e li facciano riposare. Fossero anche le 22 di una serata estiva.

E lo pretendono, eccome se lo pretendono, cercano i responsabili, dal parroco al sindaco all'assessore di turno, scrivono lettere ai giornali, perché non si sa bene chi e non si sa bene perché li ha convinti che certe idiozie siano dei diritti fondamentali, sicuramente più importanti di far giocare ragazzi e bambini a pallone.

Questa gente andrebbe processata per genocidio, altro che diritti; andrebbe obbligata a chiedere scusa a tutti quei commercianti che negli anni hanno visto sparire i turisti giovani perché il turista giovane qui da noi si rompe le palle dopo mezza giornata.

Gente che ha avuto il coraggio di dirmi che "qui in liguria i vecchietti non contano nulla"; a me, che passo la giornata lavorativa a cercare uno straccio di soluzione per gli anziani che hanno problemi veri, malati, soli, senza nessuno che li aiuti perché qui chi può se ne va prima possibile e chi resta si arrangia.

Come diserbanti anzi ancora più nocivi, che l'inettitudine dei liguri, convinti che forse così non avrebbero dovuto avere più a che fare col turismo serio (che al ligure sta sulle palle perché porta casino), ha reso padroni, padroni a casa nostra, che loro se va bene sono in affitto in nero o hanno la residenza fittizia per pagare meno tasse.

Certo che ho il dente avvelenato contro sta gente, e non da ora, perché ho visto serate interrotte, concerti annullati, addirittura presentazioni di libri dove non si può applaudire, gavettoni su strumenti pagati con fatica e sacrifici e piano piano ho sentito questi comportamenti diventare sempre più "normali" e accettabili, in primis da chi dovrebbe essere garante del benessere di tutti.

Sempre in sto quartiere di fenomeni, a Pasqua di 4 anni fa, DI POMERIGGIO, organizzammo una pentolaccia per i bambini con un gruppo che suonava per noi adulti, in una piazza. Alle 16.30 un TA ci mancò poco che non salisse sul palco per insultare i ragazzi che suonavano (stavano suonando Battisti eh non gli Slayer) perché FACEVANO UN RUMORE ASSORDANTE! 

Anche in quell'occasione me lo trovai di fronte (i nesci tutti in tù cù a mì, si dice in dialetto) e quando gli feci presente che la manifestazione era autorizzata e patrocinata dal Comune e che sarebbe durata fino all'orario prestabilito, si andò a lamentare da un ragazzo, che fortuna volle era un musicista e gli disse la sacrosanta verità "PER COLPA VOSTRA IN STA REGIONE NON SI FA PIÙ UN CAZZO"

E ora grazie al TA ma anche agli incapaci di cui sopra, la Liguria è morta, specialmente qui in provincia, andata, rasa al suolo.

La cosa più assurda è che a rimetterci saranno i nipoti dei TA, anche se, probabilmente, non appena potranno da qui si terranno ben distanti.

Complimenti, assassini.

venerdì 19 luglio 2019

Buona pensione, Rock and Roll!



Anche se ci sarebbero moltissime altre date per festeggiare la nascita del rock and roll, ho scelto quella di oggi, 19 luglio, per un motivo particolare.

Il 19 luglio 1954 infatti, la Sun Records di Sam Philips pubblicava il primo 45 giri di Elvis Presley, That's all right, con lato B Blue Moon of Kentucky.


Attribuendo arbitrariamente al debutto di Elvis la "nascita del rock", oggi dunque il rock compirebbe 65 anni.

65 anni.

A 65 anni si va in pensione, si può entrare in una casa di riposo, si può accedere ad una serie di agevolazioni "per anziani", perché è consuetudine considerare il compimento del 65° anno come l'ingresso nella terza età.



La riflessione che voglio fare è questa: è giusto chiedere ad un anziano di fare la rivoluzione, per quanto rivoluzionario sia stato da giovane? No, secondo me no.

Il rock ha quindi (da tempo) esaurito la sua carica rivoluzionaria, anzi è ormai storia e come tale ha ancora molto da insegnare.

Però il ruolo di cultura di avanguardia o più semplicemente di contro-cultura quello no, non può più farlo, altrimenti rischierebbe di fare la ridicola figura di molti uomini suoi coetanei che ostentano una gioventù ormai solo immaginaria, senza averne più la spinta e la foga.

Ha cambiato il mondo il rock? Si, a mio avviso si, in diversi momenti, dalla prima mossa del bacino di Elvis all'Ed Sullivan Show, al colpo di batteria che apre Like a Rolling Stone, all'alba di Woodstock annunciata dall'inno nazionale americano violentato da Jimi Hendrix.


Ha senso però che ancora oggi, dopo 65 anni, ci si possa aspettare qualche cambiamento e qualche "spinta in avanti" dal caro vecchio rock and roll? No, a mio avviso no; come genere musicale il rock è ancora presente negli ascolti di molti ragazzi, ma "la musica per la prossima rivoluzione" (perché arriverà, ammesso che non sia già in atto senza che noi ce ne siamo accorti, comunque arriverà) non sarà certo quella che i loro padri se non addirittura i loro nonni sentivano alla loro età, anzi, ai loro padri ed ai loro nonni farà terribilmente schifo, perché la rivoluzione e la contro cultura non può che essere un fastidiosissimo dito nel culo del sistema e che lo si voglia o no, NOI SIAMO SISTEMA.

Siamo in tanti, ad essere appassionati ed innamorati di questo museo dei dinosauri, appassionati ed innamorati al punto da negare l'evidenza e rifiutarci di dare ascolto ad altro che non siano "quegli accordi", suonati da "quelle chitarre, quelle batterie, quei bassi".

Nonostante questa apparente (e fisiologica) stagnazione, il rock è comunque vivo e vegeto, diffuso tra i giovani che lo ascoltano, lo masticano e magari lo sputano fuori diverso, rinvigorito, sicuramente modificato e contaminato.

Durante l'inverno scorso ho partecipato come ospite ad una trasmissione radiofonica davvero mitica, che si chiama MR ROCK (nessuna sorpresa eh?) e dove visto che ero il più giovane in studio (e già qui, insomma, ci siamo capiti) mi sono occupato di portare mensilmente qualche nuova proposta che restasse nei binari della tradizione.

In 5 mesi ho proposto circa 90 gruppi, alcuni abbastanza famosi, altri appena formati, americani, inglesi, di varie parti del mondo, ma anche liguri, siciliani, marchigiani, gente senza contratti o etichette a disposizione, ma che in certi suoni ci crede ancora, nonostante, in molti casi, abbia meno di 30 anni (don't trust anyone over 30, hope I die before I get old, ricordate?).


Il rock è vivo, certo che si, ma come ho appena scritto, è tradizione, storia, memoria.

Noi che lo ascoltiamo e che da lui ci facciamo condizionare da ben più di 30 anni, dovremmo accompagnare i ragazzi di oggi alla sua scoperta, basta contrapposizioni vecchi contro giovani, cazzo! Abbiamo già giocato questa partita, eravamo nei giovani e molti di noi sono convinti di averla vinta, non è il caso di dare a chissà chi la rivincita.

Condividiamo la comune passione per la musica, potremmo scoprire di avere cose da insegnare certo, ma anche da imparare.

E bentornati sul mio blog.

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