venerdì 26 giugno 2015

il pagellone - maggio

Basko Believes - Idiot's hill: 6,5



Alabama Shakes - Sound & color: 6,5



Ruggine - Iceberg: 6,5



Sacri Cuori - Delone: 7



Hollis Brown - 3 shots: 7



Rhett Miller - The traveler: 7



Graham Parker & The Rumour - Mistery Glue: 7



Tim Rogers - The rules of attractions: 6,5



Hugo Race & True Spirit - Spirit: 6,5



Cedric Burnside Project - Descendants of Hill Country: 6,5



Songhoy Blues - Music in exile: 8



Decemberist - Picaresque: 7



Jimmy LaFave - Night Tribe: 7,5



Mr. Irish Bastard - The world, the flesh and the devil: 6,5



Sonics - This is the Sonics: 8



Zibba & Almalibre - Muoviti svelto: 7








giovedì 25 giugno 2015

Come Don Chisciotte: We can be (local) heroes

 

é andata in onda giovedì 18 giugno la quarta puntata del mio programma Come Don Chisciotte, sulla web radio Radio Gazzarra.

Protagonista della puntata la scena musicale savonese, con gruppi e cantanti della provincia.
Queste le canzoni trasmesse:
  • samuele puppo - sixty miles away
  • blue scarlet - diabolica
  • persuaders - swaying rope
  • londonpride - alice's inn
  • mauro pinzone - stella
  • 4 real - wonder party
  • 465 - signs
  • subbuglio - giorni che
  • giovanni mistero - marì
  • fabio biale - canzone d'amore per un nonno addormentato


Ed ecco il link per ascoltare il programma in streaming






(per chi volesse scaricare la puntata in mp3 ed ascoltarla offline, cliccate su "ascolta con il tuo player" poi cliccate col tasto destro del mouse sul tasto Play e "salva audio/video come")

mercoledì 24 giugno 2015

I MEI vent'anni (Il Meeting delle Etichette Indipendenti) - Daniele Paletta e Giordano Sangiorgi




Il libro di Giordano Sangiorgi e Daniele Paletta sul Meeting delle Etichette Indipendenti racconta (benissimo) una storia bellissima. Una storia fatta di ostinazione, tenacia, forza di volontà e soprattutto tanto amore per la musica. Una storia esemplare, che dimostra come la passione spesso possa condurci molto più lontano di quanto noi stessi immaginiamo.
La voglia di fare rete, il piacere di mettere insieme diversi pezzi di una stessa scena, il cercare un coordinamento che aumenti il valore del singolo sono tutti concetti ed idee che io adoro, con le quali mi confronto quotidianamente per lavoro ma che fanno ormai parte del mio modo di pensare anche per quello che riguarda hobby e passioni, tra l'altro del tutto identiche (musica e affini) a quelle degli autori di questo libro.
Faenza come centro del mondo, di un mondo, quello della musica indipendente, che da sempre si sbatte e combatte per emergere e che da Faenza ha iniziato a prendere coscienza di sè come realtà unitaria, come movimento e soprattutto come "forza" che poteva avere una voce importante nel capitolo del music business italiano.
MEI come punto di incontro e confronto che dalle pagine del libro emerge come un'oasi più unica che rara, un tavolo davvero aperto, dove non mancano litigi ed abbandoni (tra l'altro raccontati con estrema onestà), ma dove chiunque può sedersi a portare il proprio contributo.

Una lettura piacevolissima per chi come me non è mai andato al MEI ma che comunque adora situazioni come quella, un posto dove la musica la fa da padrona in ogni angolo ed in ogni istante.

Aneddoti, riflessioni, storie anche importanti come i confronti con le forze governative.
Pagine che mi sono goduto riga per riga, immaginandomi di essere presente.

L'unico, non piccolo, problema è che a spanne direi che i 3\4 della musica di cui si parla in questo libro, a me, fa davvero cagare.
Tutta sta scena indie, davvero, la detesto quasi in blocco.
E poi, parliamone, INDIPENDENTE è uno stato professionale (slegato dalle major, libero, autonomo ecc ecc) o uno stile musicale?
perchè la musica indipendente italiana sembra, alla fine, assomigliarsi un po' tutta, nomi finto-intellettuali, testi demenzial-criptici, atteggiamenti (a differenza di gente come sangiorgi) di chiusura snobistica ed autartica, poco, pochissimo senso melodico, che va bene schifare la hit radiofonica, ma cazzo dammi un gancio per ricordarmi il tuo pezzo no?
Tutti sti cazzo di intellettualoni finto hipsters col nasino all'insù, tutti sti vorrei ma non posso, tutti sti presuntuosetti figli di papà che giocano a fare gli alternativi, tutte ste cazzo di cover band dei sonic youth
Marta sui Tubi, Dente, il MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO (ma porcaputtana), LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA, tutta sta riga di cani in chiesa qui (ah, si IL SORPRENDENTE ALBUM D'ESORDIO DEI CANI, crisht...) non ne salvo uno guardate, giusto qualche canzone de Lo Stato Sociale (che ho ascoltato perchè dal nome pensavo parlassero del mio lavoro), i Ministri toh e poco poco altro.
Ah, i Baustelle credo di odiarli.

Perchè la  musica indipendente è comunque anche quella che partendo da radici classiche e magari pure mainstream ha il coraggio di portare avanti un discorso slegato da contratti o da obblighi o da percorsi già tracciati. Una comunità di persone che si autoproduce, autopromuove, che suona in ogni angolo gli si dia spazio.
Indipendente come sinonimo di libero.
Mancano i richiami al rock classico ed al blues, che pure in Italia hanno una scena "indie" abbastanza ricca, manca la scena heavy metal, che almeno dalle mie parti resta sempre bella solida, manca il cantautorato tradizionale che almeno nella mia liguria è sempre vivo e vegeto.

Vabbè ma a parte sta botta di intolleranza mista a saccenza, che mi ha creato qualche problema nella lettura del libro (e molti di più nella vita di tutti i giorni), la storia del MEI, critiche e problematiche connesse comprese, è importante,  anzi fondamentale, per la musica italiana.

Una storia comunque che era doveroso raccontare e che è giusto ed importante leggere.

sabato 13 giugno 2015

Troppo presto (per Alessia)



ci sono angeli, a bordo campo
e fiori sulla rete
cara amica, giochiamo ancora assieme
e mischiamo il sudore con le lacrime
troppo presto, troppo presto
ma non piangiamo ora, che c'è la partita
e le borse e le scarpe e le risate
troppo presto, troppo presto
salta più alto e colpisci quella palla
colpisci quel destino maledetto
ed allontanalo ancora per un attimo
non piangiamo, facciamo muro
contro il dolore e la tua assenza
saltiamo in alto e schiacciamo via il pianto
schiacciamo questo dolore
schiacciamolo e festeggiamo sotto rete
troppo presto, troppo presto
troppo breve, questa vita, questo set
non è il momento per dirci addio, salta ancora
abbiamo ancora sorrisi e tornei e viaggi sul pulmino
da fare assieme saltando incontro alla vita
troppo presto, è stato troppo presto
ed ora quella palla è troppo pesante
per buttarla nell'altro campo

lunedì 8 giugno 2015

La verde primavera (brum brum)



Ho fatto un sogno stanotte, bellissimo.
In seguito alle recenti elezioni, brum brum, finalmente l'italia era liberata dagli stranieri, dagli extracomunitari, dai clandestini, dai rom, dai negri insomma dai.

Era bellissimo, camminavi per le strade e sentivi parlare solo italiano, uè figa, boia faust, limurtè, chittemuort', ostrega, minchia, belìn, bellissimo.
Ed in sottofondo un rumore dolcissimo: brum brum

Era sparita la corruzione, gli appalti erano tutti assegnati in modo trasparente, la mafia, la camorra, la n'drangheta, tipiche associazioni a delinquere straniere, erano debellate, la kyenge non era più in parlamento ed il parlamento era occupato solo da italiani, onesti, volenterosi, patriottici, incorruttibili, parlamentari italiani
brum brum 

poi ad un certo punto per le strade sono scesi in piazza gli anziani, finalmente al sicuro, basta scippi, violenze, rapine, la pensione era in salvo.
Li vedevi, senza nessuno che li aiutasse, camminare malfermi sul bastone, cadere col girello, inciamparsi sul catetere, ma liberi, senza badanti ucraine, col culo sporco, pisciati, col fornello acceso e la pentola bruciata, ma liberi, al sicuro dai pericoli stranieri.
brum brum

Mi sono poi addentrato nelle campagne liguri.
Tutti i campi liberi, finalmente, liberi dai lavoratori stranieri che portano via il lavoro ai lavoratori italiani.
Liberi e vuoti, ma i lavoratori italiani?
Liberi, incolti, con i pomodori marci, le piantine aromatiche secche, il basilico rovinato.
Liberi, con la margherite nere, gli asparagi violetti neri, i carciofi neri.
Liberi da sti cazzo di negri che occupavano i campi e le piantagioni manco fossimo in georgia, per 5 euro all'ora.
liberi.
Brum Brum

poi in un quartiere residenziale, dove il benessere e la serenità erano finalmente a totale disposizione dei nostri connazionali.
brum brum
cantieri, case in costruzione, muri a secco
tutti lavori finalmente liberati dagli stranieri, liberi.
brum brum
ruspe brum brum ferme, infissi flagellati dal maltempo, cantieri pieni di pozzanghere, materiale edile inutilizzato ed usurato.
Ma libero, tutto libero, per noi italiani.
A fine giornata sono poi andato a mangiarmi una sana pizza italiana
basta kebab
basta sushi
basta riso alla cantonese, svizzeri di merda
Pizza!!!!!!!!!
Italiana!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E nella cucina del ristorante montagne di piatti italiani liberi.
Sporchi, pieni di avanzi
Ma liberi da quei lavapiatti stranieri
Liberi e sporchi
Un paese libero.
brum brum
libero, svuotato, abbandonato, in disarmo

Ma mentre camminavo ho intravisto un negro
NO!!!!!!!!!!!
Non è ancora finita!!!!
E il negro si è avvicinato
Aveva dei volantini in mano!!
NO!!!!!
Volantini agli italiani!!!!!!
Erano della campagna elettorale del 1994
E dicevano: via i meridionali dal nord.
Brum Brum

venerdì 5 giugno 2015

Come Don Chisciotte - Troviamo La Cura!



Terza puntata giovedì 4 giugno, con un ospite d'eccezione!! Il Presidente e Fondatore di Find the Cure, Daniele Sciuto, ci ha guidato attraverso la musica in quelle parti del mondo che la sua associazione cerca ostinatamente e donchisciottescamente di rendere migliori

Molti stranieri ho incontrato
Sulla strada verso il mio rimorso
Molti dispersi che cercavano
Di ritrovare loro stessi in me
Mi chiesero di rivelare
Proprio quei pensieri 
che avrebbero voluto celare
Amore salvami

Ecco le canzoni ascoltate:

1. David Bowie – Space Oddity 
2. Devi Sri Prasad – Zara Zara 
3. Tiken Jah Fakoly – Je dis non 
4. Ayub Ogada – Kothbiro 
5. Diamond Platnumz – Nataka Kulewa 
6. Yemi Alade – Johnny 
7. Courage – The first grader sound track 
8. Tama Snimbe Musique Mali Ballades Africaines 
9. Giorgio Gaber – La libertà 
10. U2 & Bob Dylan – Love rescue me


Ed ecco il link per ascoltare il programma in streaming


(per chi volesse scaricare la puntata in mp3 ed ascoltarla offline, cliccate su "ascolta con il tuo player" poi cliccate col tasto destro del mouse sul tasto Play e "salva audio/video come")

Ci "sentiamo" giovedì 18 giugno!!!