giovedì 17 aprile 2014

Ciao Don Rinaldo



Quando ero un bambino timido, scontroso e non particolarmente dotato a giocare a calcio, il mio rifugio era il sacro cuore, era il campetto, erano gli scout.
Quando penso a quel periodo, ai miei primi anni in parrocchia, all'inizio del mio cammino per diventare adulto, don rinaldo torna sempre, come persona vicina, cara, amichevole, più “avvicinabile” di don sappa, orso buono ma comunque capace di incutere timore col suo vocione ed i suoi urlacci quando qualche grande sgarrava nel linguaggio e nel comportamento.
Quando rinaldo venne trasferito a leca, toccò a me fare il chierichetto alla sua ultima messa al sacro cuore, momento di cui ricordo la mia emozione, il suo abbraccio al segno di pace e le lacrime di tanti, forse tutti i presenti.
Nel corso degli anni i contatti con lui si sono fatti via via più radi, ma il piacere del rivederlo era sempre tanto, come lo stupore nell'accorgermi che si ricordava ancora di me e della mia famiglia.
Ho avuto la fortuna di seguire per un certo tratto il cammino scout di sua nipote, a cui sono ancora oggi legato da affetto quasi paterno, ho conosciuto i suoi fratelli, ho avuto modo di toccare con mano il fantastico talento di livio ai fornelli, ho avuto modo di apprezzare la bontà d'animo di angelo, anche lui tragicamente scomparso.
La famiglia bertonasco mi ha sempre donato una forte fortissima testimonianza di Fede, anche e soprattutto nei momenti più duri.
Solo domenica scorsa ho condiviso con livio il piacere di tornare per un pomeriggio a far parte dell'albenga 1 ed ho visto i suoi occhi brillare mentre preparava il suo racconto del mitico albero, con foto in bianco e nero dove c'era anche rinaldo.
Nella certezza che anche questa prova verrà affrontata dalla sua famiglia con la forza della loro Fede, oggi piango il mio primo “amico-prete”, che con un sorriso ed una battuta mi ha sempre fatto sentire accolto.
E come il chierichetto di quella tua ultima messa al sacro cuore, oggi vorrei abbracciarti, perché, più creciuto e più consapevole, molto più di quel giorno, mi sento terribilmente più solo.

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