venerdì 16 gennaio 2009

no, no, non ce la posso fare

passeggiata pomeridiana con Ludovica, figlia maggiore, anni 3.
per il compleanno ha ricevuto la sua prima biciclettina, facciamogliela usare dai.
ok, il Cala la va a prendere alla scuola materna e la porta dritta in passeggiata lungomare a provare la bici nuova.
morale, ogni 3 pedalate Luvi scendeva camminava, giocava, parlava.
morale, 250 metri in 55 minuti, manco Tiago è così lento.
ma va bene eh, per l'amor di Dio, sempre figlia mia è, che vogliamo, che mi diventi atletica?
no, il fatto è che mentre siamo lì che tergiversiamo tra una pedalata e l'altra, lei se ne esce fuori dal nulla con:
"perchè nonno Ludovico è in cielo?" (nonno Ludovico = mio padre = mancato a dicembre 2004 = nome dato a lei di conseguenza)
ecco, io mica sono d'accordo con chi evita che i bambini affrontino il tema della morte, con le dovute cautele chiaro, ma non è possibile evitare che ci sbattano il naso, quindi va benissimo che sappia che esiste sta cosa chiamata morte, magari però non subitissimo eh?
"eh Luvi, il nonno è in cielo perché così ti può guardare sempre" (da quando è nata lei sa che ha oltre ai nonni che vede e con cui gioca, anche un nonno che sta in cielo e che la guarda, la saluta e le manda i bacini)
dopo 6 secondi lei mi fa
"ma è morto?"
ecco, io anche alla luce di quanto detto sopra, mica non volevo che lei lo capisse eh? ma come è arrivata a fare sto collegamento? io avrei bisogno di un aiuto, di un segnale che mi dica "occhio, tua figlia ha fatto un passetto in avanti nella sua crescita", un qualcosa che non mi faccia restare a bocca aperta, con lo sguardo fisso tipico dell'ottuso mentre guardo sto metro di bambina che dall'oggi al domani mi diventa sempre più grande.
tipo un brufoletto sulla guancia, io glielo vedo e tac, capisco.
perchè non so mica se sono pronto sapete? cazzo, se invece di ludovica fosse venuto fuori pietro (fantanome nel caso fosse stato maschio), sto ragionamento me lo avrebbe fatto al più presto in prima media, ecco, questa è la gradualità che voglio io.
sennò no, no, non ce la posso fare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Cala,
bello il racconto!
Non sono così convinto che i maschi arrivino dopo a certi ragionamenti.
Anche il mio maggiore ha 3 anni, ma già da un po' gli abbiamo spiegato che le persone che muoiono vanno in cielo.
Il meccanismo però non gli è ancora chiaro, pensa che ci vadano in elicottero...
Ciao!

Roberto Sasso a.k.a Jumping Stone

Anonimo ha detto...

I bambini a volte sono...come dire...infingardi. Hanno quell'innocenza che speri non vada mai via e ti tirano certe mazzate a volte...Detto questo, ben vengano certi episodi, secondo me è un modo anche questo per tenere noi genitori attenti.

Anonimo ha detto...

Che tenera... anche a me è successo un episodio simile, anni fa, ma a distanza di così tanto tempo continuo a stupirmi. Io faccio parte di coloro che pensano che generalmente le bambine arrivino a certe conclusioni più velocemente dei maschietti. I miei hanno solo un anno di differenza all'anagrafe ma Giorgia batte sul tempo Matteo alla grandissima...
Come facciano poi a giungere alla conclusione delle cose con cotanta naturalezza per me rimane un mistero... sarà la mancanza di tutta una serie di filtri e di freni inibitori a livello culturale che probabilmente si innescano con l'età e che probabilmente rendono gli adulti più macchinosi ed i bimbi più limpidi e cristallini. Ogni tanto mi chiedo quale può essere il modo migliore per spiegare loro cose che evidentemente io ritengo troppo "adulte" per la loro età ma poi constato che alla fine arrivano al nocciolo della questione prima che io abbia finito il mio sermone...
J.R.