venerdì 6 agosto 2010

paul auster - follie di brooklyn



Con una rapidità scandalosa, ho finito dopo soli 4 mesi questo libro.
In sè il libro non è brutto, non posso dire che non mi sia piaciuto, anzi.
Il personaggio "narrante" ha un suo bel perchè, lavora di fantasie e seghe mentali in modo a me familiare e "in positivo" mi ricorda una persona che mi sta sui coglioni, quindi gli ingredienti perchè mi catturasse c'erano tutti.
In più la storia è intrigante e cambia spesso e rapidamente direzione ed i personaggi sono ben tratteggiati e tutti hanno elementi che mi hanno incuriosito.
Solo che per mancanza di tempo e di voglia e di fresco e di tempo e di tempo e di voglia, resta il fatto che l'ho finito in 4 mesi, e sono manco 300 pagine.
Forse a trovargli un difetto, in certi punti rallenta un pò eccessivamente, le descrizioni sia reali che di fantasia di certe situazioni sono troppo lunghe, per cui alla fine ti passa la voglia di andare oltre e ne leggi mezza pagina al giorno.
Un pò forzate a volte certe polemiche politiche, legittime ma forse fuori contesto, e certi particolari sui gusti sessuali dei protagonisti; molto interessante invece il "testamento" del protagonista.
Bella la conclusione che lega una vicenda molto personale alla più drammatica attualità (il libro si chiude la mattina dell'11 settembre 2001).

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