ho iniziato a leggere questo libro il 1 gennaio.
il mio problema, all'epoca, era riuscire a capire quando fermarmi, la sera del 1 gennaio 2015, perchè temevo di fare nottata leggendolo ed il giorno dopo lavoravo.
musica!!!
punk!!!!!!
CBGB'S!!!!!!!!!
RAMONES!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
PATTI SMITH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
BRUCE SPRINGSTEEN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
davvero, credevo di venire assorbito da ste pagine in tempo zero, come poteva non accadere, per un libro con cotanti argomenti?
oggi, 14 marzo 2015, l'ho finito a forza, con fatica e provando un sollievo simile ad uno stitico che si libera dopo atroci sofferenze
Argomenti, quelli sopraesposti, assolutamente affascinanti, perfino il rap e la dance comunque meritano attenzione, anzi, sapete, pure i sudamericani, ma si dai, la storia della musica è tutta interessante, se la vuoi capire davvero e vuoi distinguere tra bene e male
però niente, sto tizio scrive in un modo che mi rendeva pesantissimo andare oltre la paginetta, massimo 2, prima di spegnere la luce e soprattutto, non mi faceva venire voglia di andare avanti.
Sei lì immerso nel buio del cbgb's, stanno suonando i talking heads, ti sembra persino di sentire il puzzo di piscio che fa cooooooooooosì punk e niente, cambio di ambientazione, si passa in un campetto da basket tipo sigla di willy il principe di bel air.
momenti di erezione assoluta, smontati regolarmente.
più che un libro, un lungo, lunghissimo coitus interruptus
6, perchè un libro che parla di certe epoche, certi locali e certi artisti non può prendere di meno.
1 commento:
L'ho trovato discretamente "pesante" anch'io, ma tutto sommato non mi è dispiaciuto. L'intenzione, a mio avviso, era quella di non limitarsi ai nomi più blasonati o almeno di inserirli nel contesto della New York di quegli anni alla pari di altri assai meno fortunati e famosi.
Nulla mi indurrà a rileggero, comunque.
Posta un commento