mercoledì 16 marzo 2016

La musica dei padri, le lune e la profondità del mare



la musica dei figli, dicevo l'altro giorno

ma anche quella dei padri, perchè no.

in casa mia la musica non è mai stata tanto importante, o perlomeno questa è la mia opinione, che immagino sia abbastanza distorta così come il mio metro di giudizio sull'importanza della musica.

Diciamo che i miei, specie mio padre, di musica non ne parlavano spesso ecco.

Però.

Da ragazzino ricordo che se avessi dovuto dire di chi fossero stati fan i miei (perchè allora, ma soprattutto adesso non concepisco che non si sia fan di qualcuno, musicalmente parlando) avrei detto un nome: Lucio Dalla

E questo voleva dire che ogni tanto in casa si sentiva lucio dalla, ma raramente.

E questo voleva dire che di primo acchitto, dalla era il male.

perchè a 15\16 anni chiunque piaccia ai tuoi genitori è il male

Poi però si cresce, si inizia a vedere la musica come qualcosa che vada oltre le guerre parentali e le gare a chi ce l'ha più lungo e si arriva a 43 anni che porca puttana se avresti voglia di parlare di lucio dalla con tuo padre.

O di mille altre cose chiaro, ma restiamo sul pezzo.

Dalla e mio padre, io li unisco in un momento preciso, quando dalla cantò caruso in anteprima nel sabato sera di rai uno che forse si chiamava ancora fantastico

Il silenzio e l'attenzione con cui mio padre ascoltò quella canzone, cantata dal suo cantante preferito, che parlava di un uomo delle sue parti, che era ambientata davanti a quel golfo che conosceva bene

Mi immagino quale effetto abbia avuto su di lui e penso alle canzoni che abbiano avuto lo stesso effetto su di me e beh non sono mica tante eh, le dita di due, forse una sola mano, direi.

Il 4 marzo ho acquistato il concerto di dalla alla radio e televisione svizzera, facente parte di quella serie di dischi dal vivo che dimostrano come una volta si potesse davvero fare musica anche in tv e che ad esempio mi fecero riesplodere l'amore per edoardo bennato.

Lucio dalla belin. Quello che piaceva ai miei.
Un pugno di canzoni, qualche classico, e quei due capolavori.

l'ultima luna e com'è profondo il mare

lo scimmione si aggirava tra la giostra ed il bar

Con la forza di un ricatto L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti Spalancò prigioni

La 4a luna era una fila di prigionieri
che camminando seguivano le rotaie del treno
avevano i piedi insanguinati e le mani senza guanti
ma non preoccupatevi il cielo è sereno
oggi non ce ne sono più tanti.

E' chiaro Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa E' muto come un pesce
Anzi è un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare

no dai, davvero, di che cazzo stiamo parlando?
questa è quello che andrebbe studiato a scuola zio cane, altro che il piffero e il bidello infuriato mannaggialapputtana

lucio dalla, cazzo

che roba

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