giovedì 8 gennaio 2015

IO NON SONO CHARLIE






Io non sono charlie, affatto.
Io sono alberto, che di certo non pensa che charlie e gli altri meritassero di morire per le loro vignette, assolutamente.
Io sono alberto e non disegno divinità in cui non credo che hanno rapporti sessuali nè mi fanno ridere vignette del genere, perchè credo che sia un diritto tanto la satira quanto la risata
Io sono alberto, a cui però piace provocare e anche rompere le palle, ma che detesta gli estremisti anche e soprattutto nei "rami" di suo interesse come gli ultras, i fanatici di musica ed i fanatici religiosi.
Io sono alberto, cattolico praticante, peccatore ripetente ma fermamente grato ai valori ed alle idee che la sua trentennale vita parrocchiale gli ha trasmesso.
Io sono alberto a cui il cristianesimo non ha insegnato a detestare nè i mussulmani nè gli atei, chissà, magari quella volta ero malato o distratto
Io sono alberto, che crede che la satira sia un dono, un talento, una qualità rara da usare sempre e comunque, anche su argomenti magari "delicati", ma che possono venire letti e compresi meglio, se l'occhio che li guarda non si vergogna nè si scandalizza di chi ne ride.
Io sono alberto e non sono sicuro che se fossimo tutti charlie questo sarebbe un mondo migliore.
Sono più convinto invece che charlie dovesse vivere ancora e continuare a provocare, lasciando a me la libertà di apprezzare o meno le sue provocazioni
Sono più convinto che se ognuno di noi provasse ad essere più se stesso che il "charlie" del giorno allora forse saremmo tutti più trasparenti, più sereni e forse anche più liberi
Sono più convinto che se il mondo avesse letto nelle vignette di charlie la provocazione ed il paradosso come spunto di riflessione, da cui magari anche dissentire, invece che come reato o peggio ancora verità assoluta, forse charlie non solo non sarebbe stato ucciso, ma nemmeno insultato da chi oggi dice di essere lui solo perchè lo hanno ucciso dei fanatici di una delle tante idee di cui lui si faceva beffe, fortunatamente non la loro però.
Sono soprattutto convinto che se ognuno di noi ammettesse un briciolo solo di ignoranza e lasciasse che questo buco venisse riempito da altri magari lontani da noi e dai nostri schemi, forse impareremmo a vedere le cose in modo meno nitido, ma più completo.
Sono un sacco di cose e più invecchio più mi rendo conto che sono fatto di contraddizioni, radici, incoerenze e faticosa fedeltà.
No, io non sono charlie, sono alberto e penso che il modo migliore per ricordare i vari charlie non sia sostituirmi a loro, ma chiedermi cosa hanno, o purtroppo avevano, da darmi.

3 commenti:

Eugenia ha detto...

Meglio le contraddizioni e la faticosa fedeltà alla semplificazione (:

Unknown ha detto...

Bello!

Laura ha detto...

centro.