Grazie al consiglio dell'amico ed ottimo suggeritore Luca Rovini, mi sono imbattuto ieri sera nel nuovo album di Zachary Richard.
Un bel disco, ricco e variegato, che ho ascoltato con piacere.
Ma tra le canzoni, una mi ha inchiodato alla sedia e si intitola "Au bal du bataclan" ed è dedicata come si capisce, alla strage del 13 novembre 2015.
Una ballata, romantica e malinconica, di quella malinconia romantica di cui sono imbevute, tanto per sparare alto anzi altissimo, diverse canzoni di Leonard Cohen
Una storia d'amore dentro a quel massacro, una storia piccola dentro ad un dramma enorme, una vita spezzata che ancora chiede cosa ne sarebbe stata di lei se quell'incontro non fosse mai avvenuto.
Ne ho azzardato una traduzione, di certo non precisa, ma che penso lasci intendere la bellezza del testo
Ci siamo incontrati, è stato un caso
In questo cabaret sul viale.
Abbiamo ballato come due pianeti,
intorno allo stesso sole.
Il sole di mezzanotte, che splende sui nostri desideri.
Stavo cercando le parole che usano gli uccelli.
Mi hai detto che mi amavi.
Te l'ho detto anch'io.
Sulla pista da ballo in mezzo alla folla ammassata
Per la prima volta ci siamo baciati.
Eravamo in piedi, non potevamo sentire nessuno.
Quando improvvisamente esplosero i colpi.
La vita è così fragile e l'amore non viene spesso.
L'abbiamo trovato la sera in cui abbiamo ballato al Bataclan.
Ti ho dato la mia mano. Siamo fuggiti.
Per avanzare nella notte, cammina per dimenticare.
Abbiamo ripetuto un centinaio di volte, "Stai bene? "
Ci siamo avvicinati ad ogni passo.
Mi chiedo quale sarebbe la mia vita
se non me ne fossi andato,
se per caso non ci fossimo incontrati
La vita è così fragile e l'amore non viene spesso.
L'abbiamo trovato la sera in cui abbiamo ballato al Bataclan.
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