mercoledì 21 marzo 2018

Cronache dalla corsia - Quando sarai grande


Quando arrivo A e S si sono appena svegliati e non è stato un bel risveglio. Sono entrambi arrabbiati, arrabbiatissimi.

S è quello più arrabbiato, non riesce a stare fermo, è agitato, ha dormito poco e male, probabilmente è in astinenza.

A più che arrabbiato non sembra capire cosa stia succedendo e nemmeno aver tanta voglia di capirlo. Sfoga solo la sua rabbia, mettendo in difficoltà chi prova a calmarlo.

A vorrebbe andarsene, subito, quindi prende il suo berretto di lana e se lo infila con piglio deciso. Poi però vede una macchinina e forse inizia a calmarsi.
A ha poco più di due anni.

S, quello in astinenza, ha sette mesi. Sette mesi ed è in astinenza perchè è stato allattato da chi fa uso di droga, pesante.

Il mio ruolo galleggia tra il "Mi dica lei" ed il "Cosa crede che si possa fare?", mentre il mio stomaco si chiude e vorrei essere ovunque tranne che lì.

Alla fine, mi siedo di fianco ad A che guarda i cartoni animati, quelli degli scoiattoli che fanno i musicisti. Da una parte vorrebbe goderseli, dall'altra la sua testolina è piena di cose brutte viste, sentite e forse provate direttamente. La sua testa ricorda la sera precedente, le urla, i colpi e quelle persone estranee che l'hanno portato via con suo fratello su una macchina con le luci.

S si calma solo in braccio e c'è una parte di me che vorrebbe sostituirsi all'infermiera ed un'altra che mi dice che piangere come un vitellino non gli sarebbe di nessun aiuto.

Per fortuna ho gli occhiali da vista che un po' nascondono ed un fazzoletto per soffiarmi il naso, dannato raffreddore.

Mentre i cartoni iniziano a perdere di interesse, A accetta il the che gli abbiamo fatto portare, si bagna un po' il pigiama ed anche se con riluttanza si fa aiutare da me ad asciugarsi. Forse inizia a fidarsi di sti tizi che gli girano intorno, ma vuole comunque scendere. Gli metto le scarpine, gioco un po' col suo cappello e finalmente sorride, ma girando la testa, per non farsi vedere.

Sul tavolo in camera c'è un camion dei pompieri ed ehi, è BELLISSIMO!!!!
A inizia a giocarci ed ecco che gli equilibri tornano a posto: a due anni e mezzo il problema più grosso è capire come far salire la scala del camion giocattolo, nient'altro.

S mangia e si rilassa, ma cerca costantemente il contatto con l'infermiera.

Io e lei ci guardiamo, un'infermiera ed un assistente sociale, due bambini che Dio solo sa cosa han passato, i cartoni in tv. Sembra un telefilm.

Quando arriva l'ora di tornarmene in ufficio, che le procedure sono attivate e si sta lavorando per una sistemazione, vedo A mangiarsi di gusto pane e formaggino, giochiamo un po' per assaggiare i bastoncini di pesce, ma è meglio il panino ed allora l'astronave che faccio volare per poi imboccarlo torna al deposito e lui mi batte un cinque nemmeno convintissimo, ma insomma, per essere grosso e con la barba sto tizio sembra piacergli un po'.

Il mondo deve qualcosa a quei due bambini, vorrei avere la De Lorean per vederli tra 20 anni chessò, centravanti del Real Madrid o premio oscar come miglior attore protagonista

Torno in ufficio con la testa ed il cuore gonfi, dalla radio arriva una vecchia canzone di springsteen:
there's so much that you want
you deserve much more than this

Certo che A e S si meritano molto più di questo.
Ma moltissimo di più.

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