giovedì 1 dicembre 2011

Una wii per il nipotino



di Sir Torati

ieri ha compiuto gli anni il nipotino pierpaolo.

quello che stravede per lo zio andrea, perché gli lascia fare le cose
proibite (in un mondo tanto orribile vogliamo negare ad un innocente
pure il piacere di scraccolarsi in macchina?), ha il telefono con i
giochi belli e vuole vincere anche al gioco dell'oca e a memory, senza
la mancanza di competitività e quegli atteggiamenti assurdi degli altri
parenti ("ma che bravooooooo!", come se fare sei col dado fosse una
dimostrazione di abilità e, soprattutto, gli aprisse le porte per un
futuro migliore).

sabato questo (perché per noi veneti sabato prossimo sarebbe il 10
dicembre) sono invitato alla festicciola di compleanno. mi perderò aston
villa - manchester united, ma confido, come in passato, in precisi e
forieri di buone notizie aggiornamenti da gattone.

per la scelta del regalo mi son messo contro la famiglia della mia
signora. intanto perché da mesi conduco una sacrosanta battaglia,
andando a spiegare al pargolo che maglioni, felpe e calzini non possono
e non devono esser considerati doni di compleanno. ma che, se non ci
fosse la ricorrenza, ti lascerebbero andare all'asilo nudo? quelle cose
genitori e parenti te le comprerebbero comunque, quindi pretendi che il
corrispettivo economico venga indirizzato ad oggetti inutili, ma divertenti.

com'è, come non è ho deciso di prendergli la wii. i nonni sono
scatenati. hanno sentenziato che no, pierpaolo di sicuro preferisce i
giocattoli in legno. tipo quelli della città del sole, ove genitori
radical-chic arricchiti di sinistra impongono ai propri eredi di fingere
di divertirsi con una costruzione in truciolare ecosolidale, mentre il
figlio del necchi gioca a fifa 12 su una ps3 collegata ad un plasmone da
50 pollici e con un impianto home theater che ti sembra di essere dentro
san siro.

sarà anche vero - balle, non lo è - che preferisce altri tipi di
intrattenimento, ma appena arriva a casa mia, pierpaolo sgattaiola in
taverna perché sa che lì si trova la diabolica console. vuole giocare a
quello delle spade, ove probabilmente sfoga la sua rabbia repressa
contro le ore passate a colorare prati fioriti e a costruire i suoi
bellissimi meccano.

e poi alla fine mi è stato chiesto di prendere come regalo da parte dei
nonni mario kart e il volante per giocarci.

per accontentare tutti ne ho preso uno in legno, alla città del sole.
vedrai come si diverte.


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