Ringrazio Marina, la mamma di Tom, che mi ha autorizzato a pubblicare
questa serie di manoscritti che suo figlio le ha scritto dal carcere di
Varanasi, dove si trova da più di 3 anni, con l'accusa di aver ucciso
insieme ad Elisabetta Boncompagni il loro amico Francesco Montis.
Vi chiedo di condividere questi post e di farli leggere a più persone
possibili, affinchè tutti o quasi sappiano dove si trovano ora due
nostri connazionali.
La mia giornata
Alle 6 in punto due guardie aprono il cancello
della baracca e iniziano a gridare svegliando tutti in modo da poterci
contare. Una volta finita la conta ognuno può fare ciò che vuole, io
torno a dormire, fino alle 7:30 quando arriva il the. Bevo il the, mi
fumo una sigaretta, vado in bagno e mi lavo. Verso le 9:30 faccio
colazione e poi mi dedico alla lettura dei giornali. Ho fatto
l’abbonamento ad un quotidiano locale scritto in inglese e grazie ai
miei ho quasi sempre delle “Gazzette dello Sport” un po’ datate, ma che
per me sono di attualità. Il resto della mattinata lo impiego scrivendo
lettere (ne ricevo tantissime e cerco di rispondere a tutte) oppure
leggendo. Ho letto tantissimi libri, dei più svariati argomenti: tutta
l’opera di Ken Follet, Pennacchi, Perissinotto, Herme Hesse, Jack
London, un bellissimo libro della Fallaci (un uomo), varie biografie
soprattutto di politici sudamericani, romanzi di vario genere, Terzani e
via dicendo…sarebbe troppo lunga la lista…in questi giorni sto leggendo
“Gli Angeli Neri” di Manlio Concogni. Verso l’una faccio pranzo e poi
se il clima e l’elettricità lo permette, un breve pisolino, ma accade di
rado. Nel pomeriggio gioco ad un gioco di società che si chiama “Ludo”
oppure ad un altro gioco “Carram Board” : su un pannello di legno di 1m x
1m vengono posizionate delle pedine stile biliardo e con una pedina più
grossa si devono mandare in buca le altre colpendo come si colpiscono
le biglie alla spiaggia. Verso le 17 mi lavo nuovamente e poi di solito
ci riuniamo in setto o otto a mangiare patatine, fumare sigarette e
chiacchierare fino alla chiusura della baracca che avviene intorno alle
19. Una volta chiuso il cancello passa ancora un’oretta e verso le 9:30
si cena. La sera è dedicata al gioco delle carte, si gioca (ovviamente a
soldi )ad un gioco chiamato “call bridge”, non conosco il Bridge, ma
credo sia una variante…a volte si gioca fino a notte fonda, a volte solo
un paio di partite..dipende dall’umore dei giocatori…se non si gioca
troppo ho ancora il tempo e la forza di leggere prima di addormentarmi
solitamente verso la mezzanotte.-
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