venerdì 15 marzo 2013

Mi chiamo Tomaso Bruno - seconda parte.

 
 
Ringrazio Marina, la mamma di Tom, che mi ha autorizzato a pubblicare questa serie di manoscritti che suo figlio le ha scritto dal carcere di Varanasi, dove si trova da più di 3 anni, con l'accusa di aver ucciso insieme ad Elisabetta Boncompagni il loro amico Francesco Montis.
Vi chiedo di condividere questi post e di farli leggere a più persone possibili, affinchè tutti o quasi sappiano dove si trovano ora due nostri connazionali.
 
La mia giornata

Alle 6 in punto due guardie aprono il cancello della baracca e iniziano a gridare svegliando tutti in modo da poterci contare. Una volta finita la conta ognuno può fare ciò che vuole, io torno a dormire, fino alle 7:30 quando arriva il the. Bevo il the, mi fumo una sigaretta, vado in bagno e mi lavo. Verso le 9:30 faccio colazione e poi mi dedico alla lettura dei giornali. Ho fatto l’abbonamento ad un quotidiano locale scritto in inglese e grazie ai miei ho quasi sempre delle “Gazzette dello Sport” un po’ datate, ma che per me sono di attualità. Il resto della mattinata lo impiego scrivendo lettere (ne ricevo tantissime e cerco di rispondere a tutte) oppure leggendo. Ho letto tantissimi libri, dei più svariati argomenti: tutta l’opera di Ken Follet, Pennacchi, Perissinotto, Herme Hesse, Jack London, un bellissimo libro della Fallaci (un uomo), varie biografie soprattutto di politici sudamericani, romanzi di vario genere, Terzani e via dicendo…sarebbe troppo lunga la lista…in questi giorni sto leggendo “Gli Angeli Neri” di Manlio Concogni. Verso l’una faccio pranzo e poi se il clima e l’elettricità lo permette, un breve pisolino, ma accade di rado. Nel pomeriggio gioco ad un gioco di società che si chiama “Ludo” oppure ad un altro gioco “Carram Board” : su un pannello di legno di 1m x 1m vengono posizionate delle pedine stile biliardo e con una pedina più grossa si devono mandare in buca le altre colpendo come si colpiscono le biglie alla spiaggia. Verso le 17 mi lavo nuovamente e poi di solito ci riuniamo in setto o otto a mangiare patatine, fumare sigarette e chiacchierare fino alla chiusura della baracca che avviene intorno alle 19. Una volta chiuso il cancello passa ancora un’oretta e verso le 9:30 si cena. La sera è dedicata al gioco delle carte, si gioca (ovviamente a soldi )ad un gioco chiamato “call bridge”, non conosco il Bridge, ma credo sia una variante…a volte si gioca fino a notte fonda, a volte solo un paio di partite..dipende dall’umore dei giocatori…se non si gioca troppo ho ancora il tempo e la forza di leggere prima di addormentarmi solitamente verso la mezzanotte.-

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