Ho conosciuto Valentina ed Andrea, in arte Le Canzoni da Marciapiede, nell'edizione 2016 di Su La Testa.
Aprirono la seconda serata, lei vestita da sciantosa, lui da marinaio.
Pianoforte e voce.
Anzi, pianoforte, voce ed espressività.
Perchè Andrea tiene su la baracca col suo pianoforte che riempe l'aria e spesso svolge, bene, il compito di un gruppo intero, ma Valentina è cantante, attrice, voce e interpretazione.
Sono un duo spettacolare, che vanno visti dal vivo per comprendere a pieno la loro bravura.
Una musica antica, operetta, swing, teatro-canzone, ma profondamente connessa alla realtà odierna.
Nel loro secondo album, Un Circo di paese, infatti i protagonisti di questo fantomatico circo nel quale, sulla copertina, veniamo accolti da Valentina in persona, nel suo abito di scena, sono assolutamente veri e attuali.
Lanciatori di coltelli e veleno, leoni paurosi di riprendersi ciò che spetta loro di diritto, pagliacci tormentati, un campionario di "casi umani" che pensandoci bene incontriamo quotidianamente.
Hanno pubblicato due dischi e stanno lavorando al terzo, che presenteranno ufficialmente tra pochi giorni nella loro Spezia.
Venerdì sono tornati ad Albenga e ci hanno regalato 90 minuti di spettacolo bellissimo, passando in rassegna le loro vecchie canzoni, con qualche anteprima di Domina.
La cosa migliore, dicevo, è il modo in cui Valentina interpreta le canzoni, entrandoci dentro con enorme intensità e regalando una performance affascinante; dotata di una gran bella voce, riesce comunque a comunicare attraverso le espressioni e la mimica quello che il solo testo non potrebbe farci arrivare.
Valentina È il leone, o la trapezista spaventata, la giovane prostituta o la nobildonna, si impadronisce del palco e lo rende teatro, strada, boudoir o salotto.
E mentre lo fa, Andrea accompagna i suoi protagonisti tratteggiandone le caratteristiche e sottolineando il pathos della scena utilizzando i tasti bianchi e neri.
Un gruppo da scoprire specialmente dal vivo, due bellissime persone che ammiro molto.
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