mercoledì 25 maggio 2011

one nation, one station







Tra le tante cattive abitudini che il mio tenore di vita sedentario mi impedisce di eliminare, c'è la seduta serale di zapping sul divano.
Ultimamente dura poco perché guardiamo di nuovo un po' di telefilms, ma almeno un 5\10 minuti glieli dedichiamo sempre.
Ieri sera dopo la puntata di House siamo finiti come spesso accade su deejay television, durante la replica di dj chiama italia.
Premesso, a me linus sta sulle palle, lo trovo non tanto presuntuoso, ma molto ignorante rispetto alla presunzione che sfoggia ed al ruolo, per me incomprensibile, di direttore artistico di un gruppo di radio abbastanza diffuse in italia.
E la storia di radio capital e area protetta sinceramente mi è interessata sempre poco, perché la mia spocchia mi impedisce di seguire programmi radiofonici per più di 8\9 minuti; nonostante questo però devo dire che è esemplificativa di come la musica in radio in italia sia in mano a emeriti ignoranti che passano abbomba l'ultimo mittttttttttttttttico singolo di vasco o del liga o di lorenzocherubiniinartejovanotti o della nannini e credono di fare programmi di qualità.
Ma non sono fatti miei graziaddio.
Inoltre, nello zapping serale, dj chiama italia ci sta mica male eh; non è un brutto programma, certo, la sua forza principale sta nel fatto che viene tagliata in tv tutta la parte musicale e si vede il dietro le quinte di un programma radiofonico, i due che si preparano le battute, la redazione, insomma, si fa guardare.

Però.
Però ieri, 24 maggio 2011, non era un giorno come gli altri, musicalmente parlando.
Era il 70° compleanno di bob dylan.
E tu linus, avevi due possibilità.
O sorvolavi l'argomento con la tua abituale superficialità o, mica è obbligatorio, lo ignoravi.
Invece ne hai parlato ed hai addirittura fatto venire in studio uno che in teoria era un appassionato, se non addirittura un esperto di dylan.
Aldo rock.
Aldo rock è uno che di lavoro fa una cosa che riassume tre cose insieme.
Tre cose che mi stanno sul cazzo prese singolarmente, figurarsi farle insieme.
Correre.
Nuotare.
Andare in bicicletta.
Belìn un tris peggiore di questo per me è solo
Credere
Obbedire
Combattere.

Insomma aldo rock fa triathlon e una volta a settimana (il venerdì) ha 40 minuti su dj chiama italia dove parla di sta roba e ci piazza su della musica che linus puntualmente denigra (rock classico, stile west coast, a linus gli ho sentito usare della sufficienza su crosby, stills, nash & young).

E ieri se ne è partito con un bel monologo su dylan, aneddoti, date, cose veloci, del resto non è che a metà mattinata, quando il programma va in diretta, si può stare 2 ore su dylan ok, è giusto.
(tra l'altro io volevo vedere su italia uno un filmone appena iniziato con leslie nielsen e pamela anderson quelli che poi ci fanno il cineforum, per intenderci, e mia moglie ha insistito per vedere diggei, però quando ho preso su a dire le cose che diceva aldo rock PRIMA di aldo rock – tipo chi è la ragazza che lo abbraccia in quella copertina (suze rotolo) di che disco? (the freewheelin' bob dylan) e a compiacermi di me stesso, chissà come mai lei voleva vedere il filmone.)

Però tu, pasquale linetti, su bob dylan non puoi dire cazzate.
Su bob dylan non puoi tranciare giudizi che i primissimi erano belli ma poi PER LUNGO TEMPO ha fatto roba scadente.
Cazzo.
Bob dylan,
non quelle merde che vengono in radio da te
bob dylan
non fabio volo eh.
Bob dylan.

Cazzo, esci anche dell'ironia su dylan, sfottilo, è un matto ultimamente, un licantropo, dal vivo negli ultimi anni è criticabilissimo.
Ma una carriera di 50 anni non puoi, direttore artistico, banalizzarla così.
Bob dylan eh.
Persino nicola savino era a disagio di fronte alla tua superficialità, pasquale.
Nicola savino che sta alla musica come selen sta alla castità.
Bob dylan cazzo.
Eddai.

4 commenti:

Unknown ha detto...

io sono d'accordo con Linus. per un certo periodo ha fatto veramente solo tanta fuffa

il Cala ha detto...

ok, grazie

Unknown ha detto...

di nulla, grazie a te

Jed ha detto...

Linus non dovrebbe parlare di musica, probabilmente non dovrebbe neppure parlare o continuare a farlo su radio diggei dove le parole sono solo un tono di appeal per la promozione pubblicitaria. Non cercare lì Dylan, non lo troverai. Ciao Cala,Geddo.