gli sms solidali???
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Domenica 20 maggio 2012 una prima forte scossa di magnitudo pari a 5.9 della scala richter si registra in Emilia Romagna: le provincie più colpite, nelle quali si registrano le prime sei vittime, sono Modena, Ferrara e Mantova.
Martedì 29 maggio 2012 seconda forte scosse di magnitudo pari a 5.8 si registra in Emilia Romagna, ancora una volta nelle vicinanze dei paesi già fortemente colpiti.
Tra gli italiani scatta immediata la gara alla solidarietà, sia per quanto concerne gli aiuti fisici che quelle che riguardano i beni materiali.
La Protezione Civile istituisce un numero solidale, il 45500, attivo da 29 maggio al 10 luglio, attraverso il quale veniva realizzata la raccolta fondi semplicemente inviando un sms tramite cellulare o effettuando una telefonata da rete fissa,
In questo modo ogni italiano donava la cifra di € 2,00 per ogni chiamata o sms effettuata.
In molti però, componendo il numero in quel periodo, si saranno sicuramente chiesti che fine avrebbero poi fatto tutti i soldi donati e se realmente sarebbero giunti a destinazione.
Ebbene oggi c’è una risposta a tale quesito: i soldi sono bloccati a causa della burocrazia.
A fornire le dovute spiegazioni in merito è il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che rivela: “Purtroppo l’iter non si può comprimere più di tanto, se si vuole assicurare trasparenza”.
Il problema essenziale è dovuto all’effettiva riscossione degli sms inviati che devono seguire dei “passaggi obbligati” difficili da accorciare e/o evitare: si parte dal gestore per passare al centro fatturazione, da questi parte lo smistamento che permette al danaro di giungere alla Banca d’Italia, la quale versa l’importo al dipartimento della Protezione civile che, a sua volta, versa alla contabilità speciale del Commissario straordinario che, nel caso del terremoto del Nord Italia è rappresentato dai 3 sindaci delle regioni colpite.
Ecco le spiegazioni fornite da uno dei tecnici di Gabrielli:
“Innanzitutto una precisazione sulla cifra. I 15 milioni non sono versamenti ma promesse di versamento. La differenza è sottile ma decisiva. Nel senso che i vari gestori (Tim, Vodafone, Wind eccetera) prima di versare alla Tesoreria dello Stato l’importo corrispondente agli sms, devono effettivamente incassare la cifra. Io posso anche inviare un messaggio ma se poi per qualche ragione non lo pago, il gestore non versa”.Una lentezza burocratica dunque che sicuramente contrasta con la necessità di un’immediata ripresa da parte dei paesi colpiti dal terremoto, paesi che attendono quei soldi per poter ricominciare una nuova vita.
Una procedura lunga ma sicura, come afferma il capo della Portezione Civile, secondo il quale “questa procedura, anche temporalmente differita, garantisca scelte ponderate e ragionate sulle reali esigenze del territorio”, in sintesi “si vuole evitare, come accaduto nel recente passato, che in alcuni comuni a natalità zero si realizzino degli asili”.
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