Capita, ad un certo punto
della propria vita, di dover fare delle scelte.
Capita sempre, certo.
Capita ad esempio di
scegliere se ad una persona gli vuoi davvero bene o ti sta
profondamente sul cazzo.
E capita, ahimè, che,
soprattutto se a scuola non sei un fenomeno, di trovarti a scuola con
chi va molto meglio di te e soprattutto viene usato come termine di
paragone per i tuoi risultati.
E li son cazzi,
amarissimi.
Specialmente se costui va
bene, molto bene.
Tipo che esce dalla
maturità col massimo dei voti.
E tu col minimo.
Ma io a capitan buffa ci
voglio il bene vero, nonostante abbia ricoperto questo sgradevole
ruolo, nonostante i continui paragoni tra i miei voti dimmerda ed i
suoi splendidi.
Capitan buffa, il
quarantenne del giorno, dovessi ricordarlo in un episodio lo
ricorderei così: siamo al battesimo di sua sorella, che è anche la
vigilia della mia partenza per siena, per quel fallimento clamoroso
che fu la mia scelta di andare là a fare una facoltà per cui non
avevo assolutamente le capacità. (Di tutti gli abbelinati che
eravamo in classe assieme io ero quello che aveva preso il voto
peggiore alla maturità ed ero anche quello che andava a studiare più
lontano, ma si può?).
Momento dei saluti,
domani si parte, lui milano io siena, ciao, ciao, abbracci e lui mi
fa “mi raccomando, scrivimi”.
Buffa il freddo,
l'impassibile, che mi dice una cosa del genere, esticazzi.
Le diverse prime volte
mie e sue, fatte insieme:
rattle and hum, gli u2, lui prima di me, ma al cinema quella domenica pomeriggio ci andammo insieme, la musica, il buio, le luci sul madison square garden
rattle and hum, gli u2, lui prima di me, ma al cinema quella domenica pomeriggio ci andammo insieme, la musica, il buio, le luci sul madison square garden
il nostro primo concerto
degli u2, a 20 anni, dopo aver preso un pacco clamoroso 2 giorni
prima, le luci accese su where the streets have no name e urlare
forte, fortissimo, abbracciati
il nostro secondo
concerto degli u2, l'anno dopo, a verona
la mia prima volta a
vedere la juventus dal vivo, grazie alla miracolosa intercessione di
suo papà, che ci porta in curva a vedere juventus – colonia 3-2
(ritorno 0-0, coppa alla juve in finale con la fiorentina), entrare
al comunale di torino, aprile 1990, nella curva “di là” e
trovarsi davanti la filadelfia che sembra un girone dantesco, il
terzo gol e lui che si gira urlando
“esaltazionemassimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa” (checcazzo di frase
è???)
juventus ajax 4 a 1, in
piccionaia, zidane che sembra voler entrare in porta col pallone, che
ancora un po' voliamo giù dal terzo anello
la mia prima volta a san siro, a vedere la juve, ovvio
i 5 anni di superiori passati insieme, i pomeriggi passati insieme, gli anni degli scout passati insieme.
il mese a londra con lui ed il conte geddo, con i ritorni dal centro alle 7 di sera esausti e belli pieni di birra e il capitano che doveva svegliarci se no restavamo sulla metro
i 5 anni di superiori passati insieme, i pomeriggi passati insieme, gli anni degli scout passati insieme.
il mese a londra con lui ed il conte geddo, con i ritorni dal centro alle 7 di sera esausti e belli pieni di birra e il capitano che doveva svegliarci se no restavamo sulla metro
I sabati sera, le birre,
le cene, i bricchi tour.
A parte i voti, a parte
le battute sui voti, matteo è penso una delle persone più presenti
nella mia vita, la scuola, gli scout ed ovviamente il calcio.
Quintali, davvero
quintali si ricordi.
I rossi, la mia
ventennale carrierona come portiere dei rossi, iniziata in terza
superiore perché i gialli li organizzava il papà di matteo; ed io,
matteo ed il conte eravamo quelli che sta partita la sentivamo di
più; non era una partitella, era LA partita, LA valvola di sfogo, il
segnale di inizio del weekend. Un'ora abbondante in cui dare tutto,
in cui buttar fuori le tossine della settimana scolastica.
I millemila bivacchi
scout passati a cucinare insieme, i reietti, le chiacchierate durante
le camminate, i discorsi importanti, le domande fondamentali, le
esperienze forti, fortissime.
La telefonata di mia
mamma quando eravamo via con gli scout per dirmi che era mancato suo
papà; la sensazione di aver perso qualcosa di più del “padre di
un mio amico” perdendo pippo; pippo che concludeva le serate al
campo, dopo la partita con quel suo “ciao, buona domenica, ci
vediamo sabato prossimo” che era un “pronti partenza via” per i
nostri sabati sera, era un rito, se avete letto il piccolo principe
sapete di cosa parlo.
la notte a vegliare
pippo, per far riposare i suoi cari, l'omelia di gigi al funerale,
scritta da matteo.
La telefonata per dirgli
che simona aspettava il primo figlio, matrimoni e battesimi
assortiti, addii al celibato.
Il buffa che si fidanza
la sera di capodanno che dovevo stare a casa a mangiare pesce invece
vengo sbattuto da marta in pizzeria con loro perché 4 è meglio che
3, a tavola.
Tanta roba, come dicono i
giovani, ma tanta davvero
la calma, la pacatezza,
la razionalità di matteo, sempre capace, moooooooooooolto più di
me, ad analizzare con calma la realtà, a non sbilanciarsi mai, a
ponderare ogni parola.
In parole povere, al
liceo, tutti facevamo casino, io venivo inculato 11 volte su 10, lui
0.
Ma a parte questo dettaglio, la sensazione, confortante e rassicurante di qualcuno di solido, anche quando facevamo gara a chi era più coglione, qualcuno a cui aggrapparsi, da cui farsi in qualche modo proteggere
Ma a parte questo dettaglio, la sensazione, confortante e rassicurante di qualcuno di solido, anche quando facevamo gara a chi era più coglione, qualcuno a cui aggrapparsi, da cui farsi in qualche modo proteggere
le pizzebbirre delle
partite over 30, quando ormai non eravamo più “i giovani”, ma ci
mancava poco ad essere “i vecchi”.
Le chiacchierate,
sporadiche ma sempre preziose, magari di ritorno da qualche partita,
il confrontarsi come padri e mariti dopo anni passati a confrontarsi
sul nostro essere ragazzi, studenti, cazzoni.
L'espressività del
capitano, una gamma di espressioni che lo collocano a metà tra il
peggior nicholas cage ed il miglior silvester stallone
una mole di ricordi che
mi rende questo personaggio qui così caro, perché, più di tutto,
più di tutte le cose che ho scritto, matteo è una persona
affidabile, sai che c'è, sai che ci sarà se riterrai di averne
bisogno, sai che ti dirà la parola giusta al momento giusto.
Ed avere certe fortune,
rendono le persone migliori.
Auguri capitano,
giocheremo ancora insieme, prima o poi.
Oh, when I go there
I go there with you
It's all I can do
Oh, when I go there
I go there with you
It's all I can do
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