martedì 4 luglio 2017

L'irresistibile Blues Sardo di Francesco Piu



(Foto di Annie Marsala)

Pochi istanti prima che salisse sul palco, mi è venuto fugacemente il dubbio che forse avevo un po' esagerato nei ricordi, che forse avevo enfatizzato un po' troppo quelle emozioni, che forse il suo show di 30 minuti a Su La Testa nel 2012 era stato buono, ma non straordinario come ricordavo.

Era un periodo particolare quello, tante novità, il mio primo festival da "organizzatore", insomma, ho pensato, magari sto Francesco Piu è un buon musicista ma niente di più.

30 secondi dopo l'inizio del concerto, avevo la certezza che ci avevo preso nel 2012, ci avevo preso alla grande.

Benvenuti a Celle Ligure, Alabama.

Il primo appuntamento del Riviera Jazz & Blues Festival organizzato dal Raindogs, come al solito garanzia di qualità, parte alla grandissima.

Francesco e Giovanni Gaias salgono sul palco e nessuno se li fila, nonostante le belle parole spese dal presentatore, ma nemmeno a metà del primo pezzo in pochi riescono a stare fermi.

Il tiro delle canzoni è micidiale, Francesco ha il ritmo ed il blues davvero nel sangue ed appare evidente come riesca a trasmettere entrambi senza nessuna difficoltà; un dono raro, che andrebbe conservato tra i più (con l'accento) (ah ah ah) ( scusate) preziosi.

Il mio ego si libra nel ciuelo ligure al tramonto quando entrambi gli amici con cui stavo assistendo allo show sottolineano la bontà del mio consiglio, palesemente colpiti da questo duo.

Avevi ragione, dice la mia amica
Come sempre, aggiunge un attimo prima che lo dica io

Io mi godo il concerto secondo dopo secondo, mi gusto ogni nota che esce dalle sue chitarre, ogni stacco di Giovanni, che sfoggia la maglietta della Stax per far capire subito da che parte stia, che pesa come un mio avambraccio ma che dietro a quella mezza batteria è l'iradiddio.

Un'oretta intensissima, col pubblico sempre più coinvolto, traditional e Bob Dylan mischiati assieme a Peace and Groove, ultimo album di Francesco, disco strepitoso.

Due\tre chitarre, la washboard ed una batteria nemmeno completa. Si fa davvero fatica a credere che siano solo in due, ma con questi semplici ingredienti, Francesco e Giovanni escono da trionfatori, in una piazza ligure, dove spesso capita di venire bellamente ignorati.

Erano quasi 5 anni che non vedevo Francesco, da quel breve set nella sera più affollata della storia di Su La Testa, quando da illustre sconosciuto travolse il Cinema Ambra con una cascata di blues, gospel, rock torrenziale; 5 anni da quell'assalto bonario ai suoi cd e dalla sua faccia stralunata quando gli dissi quanti ne aveva venduti in 20 minuti; 5 anni da quando poche ore dopo tirò a far mattino con noi al Dopofestival, suonando in giro per i saloni, come se fosse nostro amico da sempre.

Ad occhio, un suo concerto, mi avessero chiesto di metterli in ordine di "voglia di vederli" lo avrei piazzato tra i primi 3.

Un desiderio realizzato a pochi km da casa, grazie a chi propone musica originale e di gran valore, senza cedere ai facili compromessi "attira-pubblico".

In un momento della mia vita in cui il blues è la musica più presente, una serata come questa è manna caduta dal cielo.

Dio benedica il Blues
Dio benedica i Quattro Mori

1 commento:

SoloDinamo ha detto...

sempre grande Frank Piu ma presente un unico difetto: schifa Springsteen...ciao France' ! ☺☺☺☺