Il mondo di Jody è un mondo che si muove, sempre, spesso, per lunghe distanze.
Dove arriva Jody, arriva la festa, lui lo sa, sa che non può permettersi di essere triste, anche se è solo un bambino. Jody è la festa.
Jody è figlio di giostrai, vive su una casa viaggiante e si sveglia spesso quando la sua cameretta trema per una partenza. Nella sua cameretta Jody ha il suo mondo, fatto di calcio, calciatori, sogni. Tutto passa attraverso i suoi occhi, che vedono tante cose, spesso tropo velocemente, senza magari lasciargli il tempo di rifletterci su.
Jody delle giostre è un cortometraggio, vincitore del premio david di donatello, anno 2011.
il suo regista, adriano sforzi, è giostraio, figlio di giostrai e ben per questo è riuscito in 20 minuti a raccontare un mondo.
Adriano, per anni, ha vissuto ad albenga, vicino a casa mia, vicino alla parrocchia dove passavo gran parte del mio tempo libero, vicino alla squadra di calcio della parrocchia, dove ha giocato per anni.
Adriano, piccolo di statura, ottimo giocatore, sorriso contagioso, detto lo zingaro.
Sabato albenga lo ha accolto ed ha festeggiato con lui la prestigiosa vittoria, con lui e con i suoi amici, compagni di tante giornate passate al campo.
Io adriano me lo ricordo, ha 3\4 anni meno di me, lo ricordo che giocava nella san filippo, lo ricordo alle giostre dietro la stazione, nella sala giochi poco a fianco.
Ricordo che poi se ne era andato e per anni non ne avevo più sentito parlare, finchè me lo sono ritrovato nella mia squadra di calcio, in un torneo amatoriale, grazie ad un amico in comune.
Certo l'Aston Birra non è la San Filippo, però quelle partite e soprattutto quei dopo partita erano state avvincenti; noi, banda di pellegrini di dimensioni ciclopiche, come si evince dal nome della squadra, grazie a lui, alla sua bravura sia a giocare che a farci giocare bene (da vero regista) eravamo arrivati in semifinale, sconfitti solo dai vincitori del torneo.
Il corto di adriano è denso, densissimo. Dura 20 minuti, ma ogni singolo fotogramma aggiunge qualcosa. Jody scopre il mondo attraverso i suoi occhi, occhi di una espressività disarmante, occhi che sbattono e vengono “stropicciati” spesso, quasi a sottolineare fasi di crescita e di scoperta del piccolo giostraio, quasi a far capire quando il piccolino affronta momenti troppo grandi per lui, quando assaggia il rifiuto, quando sente dentro di se crescere sentimenti pressanti, come la rabbia e la solidarietà.
Ed il contraltare a jody lo fa l'amico sfortunato, timido, sfigato che vede il mondo di jody come un sogno irrearizzabile, popolato di persone che già così piccolo lui ritiene migliori di se stesso, autoemarginandosi.
E l'emarginato per eccellenza, il nomade, lo zingaro, il “giostraio ignorante” darà a tutti una enorme lezione di umanità.
Quanto ci sia di adriano nella vita di jody è evidente, dalla tuta della san filippo appesa in cameretta alla passione per le figurine e per calciatori estrosi e poco “irregimentabili”, alla voglia di raggiungere i suoi sogni, ma anche quelli degli altri.
Adriano da bambino sognava di fare allenamento di sera, con le luci, insieme ai grandi.
Jody, di nascosto, le luci le accende, per realizzare il sogno di un altro.
Avere un sogno fa vivere, fa andare avanti, fa superare fatiche e delusioni.
Gli occhi di jody ed il sorriso di adriano raccontano di sogni realizzati e di tanti altri in cantiere.
Dai zingaro, che andiamo a vincere!!!
1 commento:
Bhè, mitico Cala, mi commuovi.
Anzi non solo, con queste tue parole mi sostieni, mi spingi e mi urli con dolcezza di continuare a crederci: come facevi da là in fondo, tra i pali della porta che difendevi con i pantaloncini bombati, le mani giganti e il tuo testone sorridente.
Le tue parole mi accompagneranno a lungo, davvero, andiamo a vincere amico mio.
Adriano
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