martedì 27 febbraio 2018

Cronache dalla corsia - Gesù era figlio unico


Parlo con la mamma di G, un uomo di pochi anni più giovane di me, che 16 mesi fa è uscito di casa con le sue gambe ed oggi si muove su una carrozzina e non riesce a mangiare da solo.
G aveva una serie di cose che funzionavano nella sua vita, lavoro, hobby, una bella moglie.
Ora vive con i suoi perchè non può fare altrimenti, sua moglie se ne è andata.

Guardo la mamma di G che mi racconta e le propongo un progetto per incentivare l'autonomia, ma lei mi dice che suo figlio si vuole ammazzare.
Ed immediatamente mi viene in mente mio padre quando gli dissero che aveva un male incurabile e chiese che qualcuno gli portasse una pistola.
E la cosa peggiore è che sua mamma mi dice che razionalmente lei non riesce a dargli torto.
Cioè, io che posso avere anzi devo avere un po' di distacco "professionale" posso quantomeno comprendere che G abbia certe idee, ma il fatto che la situazione sia tale da farlo pensare anche a sua madre mi schianta.
L'idea di vivere una realtà tale da far pensare anche a tua madre che la tua non è più vita, a lei che la vita te l'ha data.
L'avevo già incontrata, lei e suo marito; lei si faceva forte, prendeva appunti, proponeva, discuteva. Il marito era devastato, appoggiato ad una sedia che semplicemente si lasciava vivere, indifferente a tutto.
Nemmeno un mese dopo lei non riesce a dar torto ad un figlio che vuole morire.
G, che un giorno è uscito di casa ed è entrato all'inferno
Una madre prega “Dormi bene, figlio mio, dormi bene 
perché io sarò al tuo fianco Che nessuna ombra, nessuna oscurità, nessuna campana a morto possa farsi strada fra i tuoi sogni questa notte”

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