lunedì 12 marzo 2012

Un sabato di serie B

(di Sir Torati)




Sabato pomeriggio ho posato un altro mattoncino verso l'ambito traguardo di tornare single, costringendo la mia metà a sorbirsi un entusiasmante trasferta a cittadella (ché io non ho amici e ad andar da solo mi viene la depressione) per vedere una bella partita di calcio di serie b.

la sera ci sarebbero stati pure i radiofiera a qualche sperduta sagra della fagianella in salmì, ma ho preferito non calcare troppo la mano.

INDICAZIONI STRADALI - da tempo affermo la totale inutilità dei cartelli stradali con scritto "centro". perché, soprattutto se non si conosce la città oggetto della propria meta, non è che poi ti avvisano quando ci sei arrivato. così l'unica è capirlo per deduzione: quando sullo specchietto retrovisore vedi che il centro è dall'altra parte, significa che l'hai bello e superato e devi tornare indietro. con il cartello "stadio" dovrebbe essere diverso, dato che un impianto sportivo è decisamente più riconoscibile di un concetto più astratto come quello di centro storico (soprattutto in certi paesotti dove non ho mai capito a quale nucleo di costruzioni sia affibiato l'impegnativo e qualificante aggettivo "storico"). invece no: abbiamo girato 40 minuti in macchina, senza beccare mai l'impianto sportivo. ora, cittadella è una graziosa cittadina di ventimila abitanti, grande quindi poco più di mezzo quartiere di un comune capoluogo di provincia. da un decennio o giù di lì hanno una squadra di calcio che disputa meritatamente un campionato nazionale, quindi la viabilità nei giorni delle partite dovrebbe essere un meccanismo abbastanza rodato. lungo le mura cittadine ci sono anche i cartelli luminosi col simbolo del pallone. facile? sì, se mettessero un'intuitiva freccia.  invece c'è una scritta chilometrica: se sei tifoso ospite devi imboccare via kennedy e girare dopo 50 metri in via newton, se sei tifoso locale devi invece fermarti in via nievo. ora che hai letto tutto, devi ancora decidere se sei tifoso locale o ospite. nel frattempo hai già superato via kennedy, via newton e pure via nievo. quanto vorresti essere in parco della vittoria o anche finire in prigione senza passare dal via.

TOMBOLATO - quando andavo alle superiori il cittadella militava nei dilettanti e si giocava col tombolo la promozione in c/2. il suo stadio è rimasto piò o meno quello, con l'aggiunta di una bella (e speriamo solida) struttura in tubi che funge da seconda tribuna. da una parte ci sono i terreni agricoli e poco più in là la statale. il colpo d'occhio è abbastanza triste e vien da sorridere quando si parla di modello inglese con gli impianti che devono lavorare tutta la settimana, il supermercato e il cinema vicini, il negozio di merchandising e il museo. un paio di cessi decenti e la visuale non bloccata da un palo della luce da queste parti sarebbero già oro colato.

TESSERA DEL TIFOSO - pur partendo con due ore di anticipo, siamo riusciti ad entrare pochi minuti prima del calcio di inizio. non visitavo uno stadio italiano da parecchio tempo, quindi non ricordavo la necessaria schedatura alle casse. alquanto curioso il meccanismo di controllo, dato che, sia in biglietteria che ai tornelli (altra fila), l'unica verifica è la corrispondenza tra nome sul biglietto e nome sul documento. probabile che i delinquenti di professione la sfanghino ogni volta presentando la carta di identità della vecchietta appena scippata. il problema è sempre quello: non sono (solo) le regole in sè a determinare il successo di un provvedimento, ma anche le modalità concrete di applicazione.

SERIE B - non posso generalizzare dalla visione di una sola partita, ma il livello tecnico (tennico) della serie b mi è parso piuttosto desolante. poca impostazione, stop sballati e percentuale bulgara di passaggi errati. forse (vedi sopra il discorso sugli stadi inglesi) spalti pieni e erba verde aiuterebbero di più il contesto, ma siamo certi di un discreto livellamento verso il basso con la differenza tra le varie categorie dettata solo dalla preparazione atletica più o meno intensa a seconda del grado di professionismo. un titolare del cittadella potrebbe forse giocare anche nel lecce o nella pro vercelli e né l'una né l'altra situazione sarebbero uno scandalo. dipende da come gira la ruota della fortuna della carriera.

ZEMANLANDIA - ah, sì. sono andato a cittadella per vedere il pescara. ah, tifi per i biancoazzurri? no, tifo zeman. i detrattori dovrebbero chiedersi perché molte persone oggi si interessano della serie b solo per sapere cosa ha fatto il pescara. gli abruzzesi sono la squadra con più spettatori in trasferta e siamo sicuri che non sono quei quaranta abruzzesi in gita a spostare i numeri delle statistiche. non avevo mai visto una squadra di zeman dal vivo. gioca con discrete geometrie, considerando il materiale umano a disposizione, e la fase difensiva è effettivamente un optional. mi chiedo come squadre più titolate non sotterrino di gol il pescara: attaccano in 7/8 elementi e quando perdono palla è sempre due contro due... i detrattori diranno che il boemo non ha mai vinto nulla: è vero. vedi invece gli albi d'oro dei titolatissimi e divertentissimi mazzone, sonetti o mondonico...

ULTRAS - non ho mai amato le tifoserie organizzate e soprattutto non ho mai capito in cosa diavolo consista lo stile di vita ultras. comunque al tombolato c'era questa quarantina di disgraziati provenienti da pescara. divertente lo striscione "la padania non esiste, zemanlandia sì", prontamente sequestrato dalle zelanti forze dell'ordine. al secondo gol dei loro beniamini si sono arrampicati - da cretini, ma innocui - sulle esili recinzioni dello stadio. con un semplice calcio una porta si è aperta e in cinque hanno tentato una pseudo-invasione di campo. poteva finire lì, invece lo steward del cittadella ha iniziato a menare pugni a casaccio: un bel modo per riportare la tranquillità. i quattro carabinieri invece erano come gli amici di gino paoli: al bar (davvero). tornata la calma, dieci minuti dopo, lo steward - una nota di colore: era di colore (ah ah ah) - è stramazzato al suolo. vedi mai che al pronto soccorso non negano a nessuno qualche giorno di malattia. sempre che ci sia arrivato: tra arrivo dell'ambulanza e imbragatura saranno passati sì e no 40 minuti. che poi ho scoperto che ospedale e pronto soccorso sono appena fuori dallo stadio. se capita, meglio racimolare le poche forze residue e andarci a piedi.

ECONOMIA DEL NORDEST - dentro uno stadio tutto è concesso a livello verbale. il linguaggio non sarà molto raffinato, ma sicuramente fantasioso. il campionario di bestemmie e consigli tattici è lungo. quello dietro di noi chiedeva al portiere del cittadella di provare sempre il tiro in porta da un'ottantina di metri perché i numeri uno di zeman giocano sempre fuori porta. gli ultras adriatici sono stati oggetto delle offese peggiori (dall'evergreen "terroni" al più attuale "terremotati"), nonché delle soluzioni più semplici per risolvere il problema della violenza degli stadi: arresto immediato, manganellate e pena di morte. io ne ho una ancora più semplice: che i commercianti, nordestini doc, attorno allo stadio rinunciassero al facile reddito di vendere altre quattro birre a soggetti evidentemente già alticci.

CONTRAPPASSO - per dare un tono alla giornata, oltre alla passeggiatina a cittadella, invece di correre a casa per la gara tardo-pomeridiana di premier league abbiamo accettato di trascorrere la sera nell'incantevole e vicina bassano del grappa. nel quadernetto degli avvistamenti vip ben due personalità: un concorrente del programma di real tv "fuori menù" (il mitico "pepi" di un figlio aspirante cuoco alquanto goffo) e l'ex arbitro luigi agnolin. purtroppo è mancato l'incontro con francesca michielin. di sicuro era a casa a vedere everton - tottenham col fidanzato.

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