31 maggio 1973 - i led zeppelin si esibiscono al forum di inglewood; il bootleg della serata presenta le seguenti canzoni:
101. Rock And Roll
102. Celebration Day
103. Black Dog
104. Over The Hills And Far Away
105. Misty Mountain Hop
106. Since I've Been Loving You
107. No Quarter
201. The Song Remains The Same
202. Rain Song
203. Dazed & Confused
301. Stairway To Heaven
302. Moby Dick
303. Happy Birthday To You
304. Heartbreaker
305. Whole Lotta Love
306. The Ocean
307. Communication Breakdown.
E’ da tanto troppo tempo che non mi faccio sentire e
non vorrei che interpretaste questo silenzio in maniera errata…magari
pensando che piano piano io ed Elisabetta stiamo mollando la presa, che
ci stiamo rassegnando o arrendendo. A dire il vero sono certo che non
pensate queste cose, so che mia mamma, con la quale sono in contatto via
lettera tutte le settimane, vi aggiorna e vi rassicura sulle nostre
condizioni, ma penso sia giusto “battere un colpo”, farvi sapere ancora
una volta che stiamo bene, che siamo vivi e vegeti e soprattutto
combattivi, pronti , ancora una volta, ad affrontare il Processo di
Appello, che siamo sicuri metterà finalmente fine a questa triste ed
ingiusta storia che stiamo vivendo. Riceviamo ogni mese un pacco con
giornali, libri e le stampe del Gruppo di Facebook,siamo quindi
aggiornatissimi su tutte le vostre continue iniziative e proposte di
sostegno e solidarietà oltre che sulle vicende italiane ed
internazionali che direttamente od indirettamente coinvolgono tutti
noi, prima tra tutte quella dei marò, che ha aperto parecchi ed
interessanti dibattiti. Ammetto di aver provato un po’ di amarezza, non
troppa perché comunque me l’aspettavo, nel vedere la reazione decisa del
nostro Stato a difesa dei due marò, non perché abbia qualcosa di
particolare contro di loro, anzi spero con tutto il cuore che si trovi
al più presto una soluzione favorevole per tutti, come è già successo
per il rapimento di Claudio e Paolo nello Stato dell’Odisha, e che
Massimiliano e Salvatore possano tornare al più presto dalle loro
famiglie, più che altro per il fatto che se una tale reazione ci fosse
stata anche il giorno del nostro ingiusto arresto forse oggi non sarei
qua a scrivere questa lettera, dopo OTTOCENTOTRENTASETTE giorni, Calà
correggimi se sbaglio, (843 oggi tomi, 843 e mi girano i coglioni) di galera. Dico questo a prescindere dai pochi
risultati che fino ad oggi i nostri diplomatici hanno ottenuto e che
comunque ci stanno sostenendo sin dai primi giorni di questa brutta
avventura.-
Ci tenevo inoltre ad informarvi del fatto che,
sull’onda delle polemiche relative alla disparità di trattamento
ricevute da noi ed i marò, ci è stata offerta dal nuovo Direttore del
carcere la possibilità di avere del cibo non vegetariano(pollo) e delle
bottiglie di acqua minerale, offerta che io ed Elisabetta abbiamo
gentilmente declinato. Non è che siamo diventati vegetariani, anzi, chi
mi conosce sa che sarebbe una cosa quasi impossibile, ma più che altro
perché ci siamo integrati al meglio in una realtà tanto diversa dalla
nostra quanto difficile, e di questo ne siamo entrambi particolarmente
orgogliosi, ed il ricevere tali benefici ora, dopo più di ventisette
mesi, ci avrebbe creato più noie che piaceri all’interno della comunità
carceraria. Poi, sinceramente, non è del pollo che abbiamo bisogno,
bensì di un processo di Appello giusto ed in tempi brevi.-
Come
penso sappiate, da quando ci hanno ingiustamente condannato
all’ergastolo ( anche se non viviamo assolutamente con questo peso
addosso) non mi sono più tagliato la barba, così tutte le mattine quando
mi guardo allo specchio, mi rendo conto “fisicamente” del tempo che
passa lento ma inesorabile….non è ancora molto lunga, arriva giusto alla
base del collo…beh non vorrei proprio ritrovarmela un giorno che mi
tocca l’ombelico!!!
Voi nel frattempo, mentre la barba cresce,
continuate cosi!!!... Non avete idea di quanto sia fiero ed orgoglioso,
nonostante i tantissimi tempi morti e le infinite attese(vedi quei tre
mesi scandalosi per il rifiuto della libertà su cauzione) continuate
imperterriti ad “ alzare la voce” a far conoscere la nostra storia di
sofferenza ed ingiustizia con una costanza ed un entusiasmo che mi
lasciano senza parole. Ce la faremo, ne sono convinto da sempre ed oggi
più che mai che quando finalmente quel giorno arriverà….beh forse è
meglio non pensarci troppo, ma sarà un gran bel casino!
Un affettuoso, caloroso ma purtroppo ancora virtuale abbraccio a tutti…
Forza e coraggio sempre!!
Dal nuovamente torrido “District Jail” di Benares U.P. India Con la sigaretta accesa e lo sguardo perso per i fatti miei….
30 maggio 1955 - nasce nicky topper headon, batterista dei clash
30 maggio 1964 - nasce tom morello
30 maggio 1983 - i pretenders si esibiscono al Glen Helen Regional Park per il us festival a devore, california; il bootleg della serata presenta le seguenti canzoni:
01. My City Was Gone
02. Message Of Love > The Adultress
03. Talk Of The Town
04. Stop Your Sobbing
05. Private Life*
06. Time The Avenger > Mystery Achievement
07. The Wait**
08. Middle Of The Road
09. Up The Neck
10. Precious
11. crowd noise
12. Back On The Chain Gang
13. Brass In Pocket
14. Money
29 maggio 1945 - nasce gary brooker, leader dei procol harum
29 maggio 1997 - jeff buckley scompare nelle acque del mississippi; il suo cadavere verrà ritrovato il 4 giugno
29 maggio 1998 - eric clapton si esibisce ad anheim, california; il bootleg della serata present le seguenti canzoni:
CD 1:
01. My Father's Eyes
02. Pilgrim
03. One Chance
04. River Of Tears
05. Going Down Slow
06. She's Gone
07. Driftin'
08. Tears In Heaven
09. Layla
10. Change The World
CD 2:
01. Old Love
02. Crossroads
03. Have You Loved A Woman
04. I Shot The Sheriff
05. Wonderful Tonight
06. Cocaine
07. Sunshine Of Your Love
28 maggio 1966 - i beatles e bob dylan passano tutta la giornata insieme nell'hotel di dylan a londra a vedere l'anteprima di don't look back
28 maggio 2010 - paul mc cartney si esibisce a città del messico; il bootleg della serata presenta le seguenti canzoni:
01. Venus & Mars > Rock Show > Jet
02. All My Loving
03. Letting Go
04. Drive My Car
05. Highway
06. Let Me Roll It > Foxy Lady
07. The Long And Winding Road
08. 1985
09. Let Em In
10. My Love
11. Shine A Light
12. I've Just Seen A Face
13. And I Love Her
14. Blackbird
15. Here Today
16. Dance Tonight
17. Mrs. Vanderbilt
18. Eleanor Rigby
19. Something
20. Sing The Changes
21. Band On The Run
22. Ob La Di Ob La Da
23. Back In The USSR
24. I've Got A Feeling
25. Paperback Writer
26. A Day In The Life > Give Peace A Chance
27. Let It Be
28. Live And Let Die
29. Hey Jude
30. Day Tripper
31. Lady Madonna
32. Get Back
33. Yesterday
34. Helter Skelter
35. Sgt. Pepper's > The End
In attesa del tour italiano di bruce springsteen, il nostro inviato sir torati noto esterofilo, è andato a vederlo a francoforte:
-
ETA'. come si cambia, cantava la mannoia. un tempo eravamo eccitati per
un qualsiasi concerto già da una decina di giorni prima dell'evento e
eravamo tanto superbi da credere che chiunque respirasse nell'aria
quell'atmosfera un po' magica e un po' frizzante che anticipa le
giornate epocali. siamo invece partiti alle 14 per un concerto che si
teneva la sera stessa. a soli novecento chilometri di distanza. avevamo
leggiucchiato distrattamente qualche scaletta e letto qualche giudizio
non proprio esaltante. non siamo arrivati al punto da rimpiangere di
aver preso un giorno di ferie, ma quasi. per fortuna la messa laica ha
poi invece riattivato i soliti meccanismi di felicità e di rimpianto per
non aver allungato il viaggio sino a colonia e poi berlino e poi e poi e
poi...
- CULONIA. lo diciamo ogni volta, però poi inevitabilmente ci
ricaschiamo: mai più con ryanair. un po' perché tirano su davvero i
peggiori passeggeri dell'universo viaggiante, un po' perché, a conti
fatti tra autobus e altre menate a pagamento (tipo respirare, prima o
poi ci arriveranno), a volte basta aggiungere venti euro per volare
assieme ai civili. a dire il vero in quest'occasione la colpa è un po'
nostra e sì che siamo fra quelli che pianificano un viaggio con mesi di
anticipo, valutando tutte le offerte e le combinazioni possibili e
studiando già a novembre gli orari dell'autobus per scendere alla
fermata più vicina all'hotel sei mesi più tardi. l'errore è stato lo
stesso che affrontiamo quando leggiamo i romanzi russi, cioè saltare a
piè pari la lettura dei nomi propri, ritenendo sufficiente memorizzare
visivamente quella sequenza di consonanti impronunciabili. ecco che
"frankfurt hann" per noi era esattamente "frankfurt am mein". sappiamo
che quei furbacchioni della compagnia irlandese utilizzano come
specchietto per le allodole località vicine e quindi passino treviso per
venezia o lubecca per amburgo, ma, cazzarola, trovarsi a 200 chilometri
dalla destinazione annunciata non ci sembra proprio la stessa cosa.
hanh non era nemmeno germania, era proprio culonia.
- VIAGGIANTI. in partenza da treviso, visto forse anche l'orario,
abbiamo incrociato lo sguardo (e la t-shirt) di un solo altro fan, però
assomigliava tanto al tipo del negozio dei fumetti dei simpsons e
abbiamo quindi evitato di approfondire la conoscenza, non volendo
ridurci a discutere per ore di bootlegs del 1975. ben più riconoscibili i
tipici imprenditori del nord-est con pataccone d'oro al polso,
catenazza sulla camicia sbottonata, vestiti pseudo-eleganti indossati
con una volgarità imbarazzante, parlata dialettale marcatissima e innata
propensione a comportarsi da padroni di casa, tipo saltare con
nonchalance tutta la fila. mancava solo che uno di quei tre buzzurri
dicesse "ma un po' di figa qua, no?". che poi, miei cari faccendieri,
fate proprio sorridere: volete tanto fare i ricconi e poi non solo non
prendete lufthansa, ma nemmeno spendete i dieci euro dell'imbarco
prioritario. anche nel bus di trasferimento (un giorno qualcuno dovrà
spiegare qual è l'oscura discriminante secondo cui a volte si possono
raggiungere gli aerei a piedi e altre si è invece obbligati a prendere
il pulmino) i clienti vip sono separati dal resto della ciurma col
nastro bianco e rosso e la loro porta si apre giustamente prima di
quella degli altri. è una scena un po' da apartheid sudafricano, ma
soprattutto inutile: perché tanto nella priority ci sono quasi solo le
vecchine che, ora che raggiungono la scaletta del boeing, sono già state
calpestate dai barbari in recupero come il gruppone in una corsa
ciclistica.
- UN VIOLA AL PREZZO DI UN VERDE. l'offerta alberghiera tedesca è
impressionante. probabilmente molto attenti al tasso di riempimento
delle strutture, si scovano con relativa facilità hotel moderni e di
design ad un prezzo decisamente abbordabile. forse un po' troppo attenti
al riempire gli hotel: il nostro, infatti, risultava esaurito
nonostante la prenotazione. fortunatamente la stessa catena disponeva di
un cinque stelle superior lì vicino, offertoci alle medesime
condizioni. pensavamo di dormire in largo augusto e ci siamo così
ritrovati, senza passare dal via, a parco della vittoria. marmi neri
ovunque, ascensore grandissimo, luci fioche ai confini dell'oscurità,
musica jazz (quando non sai che genere è, è comunque jazz) in
sottofondo, arredamento minimalista, domotica della stanza regolata da
touch screen, tv loewe, dock per iphone. ci ha dato l'idea di essere
quegli hotel, invero un po' freddini, in cui si portano le mignotte di
alto bordo. ma è solo un'impressione fantasiosa: non abbiamo amici del
pdl che possano confermarcela.
- PIT. stadio bello, non troppo grande, senza fronzoli. ovviamente molto
comodo da raggiungere con i mezzi pubblici, che sono gratuiti per
qualsiasi (non una volta sì e dieci no: sempre) evento si svolga da
quelle parti o in fiera. eccola una delle differenze fra germania e
italia: lì certe sinergie sono sistematiche, non demandate alla buona e
sporadica iniziativa del singolo. non solo per la possibilità di
arrivare alle 18.30 con tutta tranquillità, ma siano comunque benedetti i
biglietti front of stage a pagamento. palco posizonato sul lato corto,
che poi secondo noi è sempre la soluzione più adatta per un concerto
rock all'aperto (hai voglia di dire che sei in prima fila se sei a 60
metri dal palco e devi tenere costantemente la testa ruotata di cento
gradi per vedere quello che canta al microfono). il prato è diviso in
settori: mostri il biglietto e superi una prima transenna, più o meno
all'altezza del mixer. avanzi e ne trovi un'altra: vuoi vedere che quei
furbacchioni dei crucchi hanno fatto il pit del pit? invece no: rimostri
il tagliando e ti si aprono le porte della zona sotto-palco. invero
tranquillissima, anche perché l'età media del fan springsteeniano da
queste parti è simile a quella del governo italiano. hanno l'orecchino e
qualche tatuaggio sbiadito, ma appena avvertono lo stimolo della sete
abbandonano la posizone per recarsi allo stand della birra e si può
tranquillamente avanzare ancora.
- IL CONCERTO. l'inizio del concerto è ai limiti del tragico. "badlands"
nella stessa versione degli ultimi 30 anni, un'imbarazzante "we take
care of our own" e una "wrecking ball" assolutamente priva di mordente.
eravamo pronti a confermare le voci moderatamente critiche di chi era
stato in spagna e invece da lì in poi è stato un divertente e
interminabile party. da tempo andiamo dicendo (in realtà proprio a
nessuno: da lustri non partecipiamo, volontariamente e con somma
soddisfazione, al dibattito springsteeniano) che a livello di contenuti
artistici la vera palla al piede di bruce si chiama e street band.
possono piacere o meno, essere delle grandi mattonate sui cabasisi o
progetti senza capo né coda, ma tutti gli esperimenti "altro" si sono
rivelati sulla carta almeno più interessanti. il concerto con la gioiosa
macchina da guerra musicale si ripete invece uguale a sé stesso da
tanto (troppo?) tempo, assumendo i contorni di un greatest hits
itinerante e di un juke-box continuo. ma, se baraccone deve essere,
allora vogliamo pure i fuochi d'artificio, le luci laser e le coriste
fighe cui dare una bella manata sul culo tra un brano e l'altro. un po'
come i maestri cazzari dei rolling stones, cui non passa nemmeno
lontanamente l'idea di veicolare un qualsivoglia messaggio sociale.
però, alla fine diciamo anche la verità. ci siamo divertiti? sì,
moltissimo. ma proprio tanto. ci ha stufato la baracconata dei cartelli
(ove tra l'altro il fan più frustrato può dar sfoggio o della sua
inutile saccenza con richieste al limite della ricerca bibliografica o
del suo amore malato con modalità progettate in tandem con archimede
pitagorico)? sì, però ci ha regalato l'accoppiata "caddilac ranch" /
"sherry darling" sulla quale anche tipi compassati come noi non hanno
non potuto ballare. la scena con i bambini in "waiting on a sunny day" è
patetica? sì, però i due saliti sul palco della commerzbank arena hanno
sfruttato bene i loro due minuti di celebrità (di meglio avrebbero solo
potuto urlare che quella canzone è una cagata pazzesca) e hanno
aumentato il tasso di adrenalina della serata. le noti dolenti? poche.
la pagliacciata delle parole di circostanza in tedesco, per esempio.
probabilmente nemmeno comprese visto che la reazione è stata nulla. a
quel punto meglio il trap e il suo inarrivabile strunz.
- LA BANDA. non solo noi, ma anche i nostri eroi iniziano ad avvertire
il passare degli anni. diciamo che la mobilità da un po' non è il loro
forte e assomigliano un po' ai giggs, ai del piero e ai totti che
deliziano sempre i propri tifosi - che mai si sognerebbero di criticarli
- ma giocano praticamente da fermi, regalando magie solo dalla loro
mattonella. bruce invece è un po' come paul scholes: ha gli stessi anni
degli altri, ma corre come un tempo. magari con qualche furbizia: come
l'innocuo fallo tattico del rosso centrocampista serve a prender fiato,
qui una scenetta dilatata all'infinito (in una degna di nota è
l'imitazione, immaginiamo non voluta perché comprensibile solo dal
pubblico tricolore, di umberto bossi nel tipico sorriso post paresi da
incontro con luisa corna) o la presentazione al rallenty della band
assolvono la medesima funzione. piccoli trucchetti da fuoriclasse. non
abbiamo mai capito una fava di questioni tecniche, ma il
sassofonista-nipote ci è piaciuto. il nostro orecchio non ha sentito
stecche (non possiamo dire lo stesso per l'ultimo clarence) e abbiamo
trovato molto umano - e sinceramente autentico - l'atteggiamento di
paternalistico supporto del boss a chiamare l'applauso per ogni
intervento del nuovo entrato in famiglia. la sezione fiati risulta
invece a nostro avviso un po' sprecata: ha delle parti assegnate nel
copione, recitate con maestria, ma la sua presenza assomiglia a uno di
quegli add-on nei videogiochi di calcio. schiacci il tasto e appare la
palla infuocata che brucia le mani del portiere. bello, la usi un paio
di volte, ma poi ti accorgi che è un elemento estraneo alla filosofia di
tutto il resto. nessun arrangiamento viene stravolto per dare una nuova
veste ai brani. lo stesso accade con il coro pseudo-gospel. peccato,
l'impressione è quello che si continui sulla falsariga del casino a
tutti i costi, probabilmente nemmeno precisissimo, delle ultime tournee.
che poi, con tutta probabilità, è ciò che chiede la maggioranza
schiacciante del pubblico: ritrovarsi in territori già noti, per fingere
che le merendine di un tempo erano davvero più buone e non
semplicemente l'idea che ne conserviamo solo perché eravamo tutti più
giovani.
- LA CITTA'. a francoforte ci sono pochi o zero monumenti e musei.
l'unica quindi è passeggiare a zonzo e respirare un po' l'atmosfera
della città, attraversata da un maestoso fiume dalle inquietanti acque
marroni. inutile nasconderselo: il benessere in germania c'è e non viene
nemmeno tanto nascosto. all'inizio facevamo il gioco di scorgere delle
fiat nel traffico. dopo due ore di zero a zero siamo passati a "trova
una qualsiasi utilitaria nel traffico" e anche qui il punteggio non ha
raggiunto cifre zemaniane. la vita non è cara in assoluto (leggi: i
commercianti non ti vogliono fregare in qualsiasi occasione), ma poi
nelle piccole cose ti vien da pensare che forse il loro reddito
giustifica un caffé espresso a due euro e mezzo. tutti poi a guardare i
prezzi della benzina per poter dire che qui il diesel è 1,4 e noi invece
paghiamo ancora le accise per finanziare le caravelle di cristoforo
colombo. probabilmente però in germania ci dev'essere una tassa
sull'acqua minerale: in un decoroso ristorante abbiamo pranzato con 8
euro, ma abbiamo pagato la nostra minerale da 75cl la bellezza di 5 euro
e 70. abbiamo già scritto in altri resoconti di nostri viaggi teutonici
delle biciclette enormi, atte a trasportare questo popolo che per
altezza media e sana e robusta costituzione ha incredibilmente perso
delle guerre mondiali. certo, a volte inquietano per questa aitanza un
po' da gioventù hitleriana, ma in fondo sono sempre ospitali,
mostruosamente organizzati e incredibilmente civili. se solo la
bundesliga fosse bella come la premier league avremmo seri dubbi sul
dove trasferirci quando avremo il coraggio di dire addio al nostro
paese.
- GLOBALIZZAZIONE. le grandi città, in quanto a negozi e ristorazione,
tendono ormai ad assomigliarsi tutte: da un lato è tranquillizzante,
dall'altro questa standardizzazione e omologazione è il prezzo da pagare
al pianeta globale. anche qui poche ma immense edicole, che ogni volta
rinnovano in noi l'antico desiderio di lavorarci per poter passare tutto
il tempo che vogliamo con ogni rivista immaginabile, ci hanno allietato
le ultime ore nella città: intere pareti dedicate a settori specifici,
dove, con un po' di pazienza, si possono scovare "macchine reflex per
persone mancine" o "suonare il basso senza corde per far impazzir le
donne sorde".
- AMICI. alla fine non è né la musica né il rinnovare le proprie
statistiche malate di fan la molla principale che ci spinge a partire
per l'ennesimo concerto (e rispondere poi alla solita domanda di
colleghi e familiari, "ma sempre dello stesso?", proprio loro che
ordinano la capricciosa da una vita). sono gli amici che incontri prima o
dopo l'esibizione. che non fanno parte della tua quotidianità, ma
invece ne fanno parte come e più di certe facce che ti ritrovi davanti
ogni dieci minuti. con cui scherzare per la pancetta, la barba che si
imbianca, i capelli che non ci sono più. ma che in un abbraccio veloce
ti fanno capire che in fondo sono inguaribili come te e un po' di bene
autentico te ne vogliono. è soprattutto per loro che già in aereo pensi a
come buttar giù questa serie di cialtronate.
27 maggio 1957 - viene pubblicato il primo 45 giri di buddy holly and the crickets
27 maggio 1963 - viene pubblicato in america The freewhelin' bob dylan
27 maggio 1989 - durante un concerto benefico per la lotta all'aids, john fogerty si esibisce ad oakland insieme a jerry garcia, bob weir e clarence clemons: il bootleg della serata presenta le seguenti canzoni:
01. Born On The Bayou
02. Green River
03. Down On The Corner
04. Rock And Roll Girls
05. Centerfield
06. Proud Mary
07. Midnight Special
08. Bad Moon Rising
09. Fortunate Son
10. Suzy Q
11. Long Tall Sally
Perchè vi occupate di me se mi odiate? Perche' dovrei considerarvi quando siete voi che vi fate odiare? Sento aria di paga qui attorno Non capisco cosa cazzo ve ne freghi di me
E non mi serve la vostra gelosia Perche' mi trascinate nelle vostre miserie? E se mi fissate pensate che io non me ne accorga? Ma ve le ridaro' con gli interessi Quando mi diverto, sappiate che non lo nascondo Perche' so perfettamente che non riuscireste a stare nel mio gioco No davvero E quando parlate di vasectomia Scrivero' il vostro annuncio funebre
Avete le vostre troie siliconate Cristalli di metamfetamina e fermenti infetti Bionde scolorite con labbra sporgenti al collagene Ma chi siete per criticare le mie intenzioni? Avete i vostri subdoli sistemi per manipolare E io ho i miei vizi, proprio come voi Ho un'idea che sarebbe veramente carina Mi piacerebbe fracassarvi la testa nel mio vizio Dolore!!!
E questo e' per tutti voi teppisti della stampa Che date vita a stronzate scrivendo menzogne Al posto di quello che dichiariamo Sto parlando di te Andy Secher di Hit Parader La rivista MAGAZINE Mick Wall di Kerrang Bob Guccione Jr. di Spin Cos'e'? Siete incazzati perche' vostro padre ha piu' fighe di voi? Andate a farvi fottere Succhiatemi questo cazzo fottuto
Voi siete quelli che fregano i ragazzini Mentre pagano con dei soldi guadagnati duramente Per leggere delle band che vogliono conoscere Scrivete bugie dando vita a controversie Volete venirmi contro? Venitemi contro figli di puttana Salite sul ring figli di puttana E pigliero' a calci il vostro culo da troia Stronzi
Non mi piacete, vi odio Vi prendero' a calci in culo, si si
Magari non vi piace la nostra integrita' Dall'anarchia abbiamo costruito un mondo
E nell'angolo, peso 850 libbre, I Guns N' Roses
Venite sul ring Dai
Si, questa canzone e' dedicata A tutti i fans dei fottuti Guns N' Roses Che ci sono stati vicini anche nella merda E a tutti quelli che si sono opposti... Mmh...bene
24 maggio 1969 - nasce rich robinson, chitarrista e fratello di chris con cui fonda i black crowes
24 maggio 1977 - i ramones si esibiscono a birmingham; il bootleg della serata presenta le seguenti canzoni:
01. Loudmouth
02. Beat On The Brat
03. Blitzkrieg Bop
04. I Remember You
05. Glad To See You Go
06. Gimme Gimme Shock Treatment
07. You're Gonna Kill That Girl
08. 53rd & 3rd
09. Carbona Not Glue
10. Sheena Is A Punk Rocker
11. Commando
12. I Wanna Be Your Boyfriend
13. Havana Affair
14. Listen To My Heart
15. California Sun
16. Judy Is A Punk
17. I Don't Wanna Walk Around With You
18. Pinhead
19. Now I Wanna Sniff Some Glue
20. Today Your Love, Tomorrow The World
21. Suzy Is A Headbanger
22. Chainsaw
23. Let's Dance
24. Now I Wanna Be A Good Boy
25. Oh Oh I Love Her So
26. You Should Never Have Opened That Door
Alzati pastore, alzati
il tuo gregge ha vagato lontano dalle colline
le stelle sono scomparse, il cielo è immobile
gli angeli stanno gridando "Gloria Hallelujah"
Abbiamo camminato attraverso un terreno roccioso
Quaranta giorni e quaranta notti di pioggia hanno lavato questa terra
Gesù disse che i mercanti non sarebbero potuti restare nel tempio
trova il tuo gregge e portalo in un luogo più in alto
alluvioni stanno per arrivare e noi apparteniamo a Canaa
Abbiamo camminato attraverso un terreno roccioso
Abbi cura del tuo gregge altrimenti si smarrirà
saremo convocati per le nostre azioni quando arriverà il giorno del giudizio
prima che attraversiamo quell'ampio fiume
il sangue che abbiamo sulle nostre mani ci tornerà indietro per due volte
Alzati pastore, alzati
il tuo gregge ha vagato lontano dalle colline
le stelle sono scomparse, il cielo è immobile
il sole è nell'alto dei cieli e un nuovo giorno sta nascendo
Usa la tua forza la tua ragione e prega come sai meglio fare
se il tuo meglio sarà abbastanza, il Signore farà il resto
tu cresci i tuoi figli e insegni loro a camminare dritti e sicuri
tu preghi che questi tempi duri non ritornino mai più
cerchi di dormire ma ti agiti ed il fondo si sta abbassando
dove un tempo c'era la fede, adesso c'è solo il dubbio
preghi per ottenere consiglio ma ciò che ottieni è soltanto silenzio
arriva il mattino, ti alzi, ma non c'è nessuno
c'è un nuovo giorno che sta arrivando
un nuovo giorno sta arrivando
Era un sabato strano perchè ero arrivato a casa da milano dopo il concerto degli u2 alle 8 di mattina ed avevo dormito fino a pranzo
Poi ero andato alla riunione degli scout
Poi visto che non c'era la tradizionale partita del sabato, ero rimasto in parrocchia fino quasi all'ora di cena
Poi avevo saputo.
E' strano come certe notizie ti segnino in modo da farti ricordare in modo indelebile dov'eri e cosa stavi facendo quando lo hai saputo.
Probabilmente sono quei momenti in cui il tempo si ferma, si blocca e viene impresso su una parte di noi stessi che ne conserverà sermpre traccia
Così ricordo le televisioni accese
Così ricordo le parole confuse dei TG
Così ricordo la targa della macchina che spunta da un cumulo di macerie
Così ricordo che era una cosa da tanti data talmente per ovvia ed imminente che quando successe davvero sembrava finta
E tutti ne parlavano tutti commentavano tutti teorizzavano complottavano risolvevano.
A 20 anni uno deve avere degli eroi, qualcuno da ammirare così tanto da spingerti a volerlo emulare ma anche da spaventare per la sua forza, da farti dire non ce la farò mai, ma di lasciarti quel dubbio che forse vale la pena provarci, almeno provarci.
Provare a lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato.
Un mondo libero dalle mafie sarebbe un mondo migliore, speriamo di lasciarlo ai nostri figli.
Loro ci avevano provato.
Bonn – (Ansa) Una sorta di testamento e un avvertimento per Roma nelle
parole dello stesso Falcone. Il giudice ucciso, in un’intervista
concessa la settimana scorsa alla corrispondente del quotidiano tedesco
“Die Welt” a Roma Rose Marie Borngasser, aveva tracciato uno scenario
della sua lotta.
- Dottor Falcone, lei è il giudice più protetto d’Italia. Molti
colleghi sono morti per la mafia. Lei stesso è sfuggito solo di poco a
un attentato. Ha paura?
“Paura? Credo che il problema della paura non sia la cosa più importante
del mio compito. Bisogna imparare a convivere con essa. La cosa più
importante è il problema della mafia: essa va’ combattuta. Se poi in
questa documentazione contro la mafia qualcuno ha paura oppure no, è un
fattore assolutamente non importante. E se per caso si ha paura, bisogna
cercare di superarla. Non c’è alternativa”.
-Come vive la sua famiglia con questa paura?
“Famiglia? Io ho una moglie che lavora come giudice alla Corte di appello di Palermo”.
- La sua vita privata è molto limitata?
“Si tenta di convivere anche con questo problema. E’ il prezzo che bisogna pagare.”
- Cosa la disturba maggiormente?
“Tutto ciò che limita la mia vita privata”.
- Si sente più sicuro a Roma che a Palermo?
“Diciamo un po’ meglio. Qui è più facile vivere con le misure di
sicurezza. Ma naturalmente anche a Roma esistono delle limitazioni. Io
non vivo mai come un cittadino normale”.
- Ha ancora degli amici o diffida di tutti?
“E’ naturale che ho ancora amici. Ci mancherebbe solo che non ne avessi
più. Per il resto non mi piacciono queste domande che mi vengono poste
continuamente. E anche questi interrogatori da parte della stampa
rientrano tra le limitazioni impostemi dalla mia professione”.
- Come e dove effettua le sue ferie?
Per lo più all’estero. Talvolta anche in Italia, quando le misure di sicurezza sono rispettabili.”
- Come può difendere da solo la sua vita?
“Si devono cambiare continuamente abitudini. Di più non le rivelerò.”
- Il gioco vale ancora questa limitazione della qualità della vita? Il prezzo no è troppo alto?
“C’è sempre un prezzo morale che va’ pagato. E’ quando si è pronti a pagarlo, alla fine vuol dire che ne vale la pena”.
- Tornerebbe a scegliere la sua professione?
“Certo, con tutta probabilità”.
- Ritiene il maxi-processo del 1986 un suo successo personale?
All’epoca la mafia grazie al suo arresto ha acquistato nomi e visi.
“C’è naturalmente la soddisfazione personale di avere fatto con successo
il proprio lavoro. Non lo posso nascondere. Ma oltre a ciò esso è stato
un segnale di successo nella lotta contro la mafia un colpo importante
contro di essa”.
.
Subito dopo è arrivata la delusione, quando si è arrivati davanti alla Corte di Cassazione. Non ne è rimasto molto colpito?
“Mi stia a sentire: era comunque la prima volta che la mafia veniva
condannata come associazione criminale. Quando dieci anni prima ho
cominciato con le mie inchieste, si negava completamente l’esistenza
della mafia. Adesso almeno si è riusciti a condannare i cervelli di Cosa
nostra. Più importante del fatto che uno sia stato condannato
all’ergastolo, mentre un altro è tornato in libertà, è il fatto che ciò
ha segnato il punto di partenza per le ulteriori indagini. Non
dimentichi che 19 hanno avuto l’ergastolo. Siamo cioè passati dalla
totale impunità a condanne pesanti. In questo modo abbiamo dimostrato
che la mafia non è invincibile”.
- Che ne pensa dei pentiti? Sono importanti?
“Essi sono assolutamente necessari. Ma per le indagini. Però solo se si
come valutarli. Dipende, infatti dalla capacità del giudice di valutare
le dichiarazioni di un pentito”.
Se il potere fosse suo personale, come combatterebbe la mafia?
“A queste cose neanche ci penso. Mi sembrano talmente lontane, sembrano
così esagerate. Personalmente sono del parere che la cosa più importante
è tagliare il potere economico dei criminali. Uno dovrebbe essere in
grado di concentrare le indagini molto più sui retroscena finanziari.
Parliamo solo di riciclaggio: la riconversione del denaro sporco
andrebbe combattuta con molta più forza”.
23 maggio 1978 - bruce springsteen and the e street band iniziano il
darkness tour dallo shea's buffalo theatre, a buffalo, NY; il bootleg
della serata presenta le seguenti canzoni
23 maggio 1991 - un bambino di 5 mesi, spencer eldon, viene fotografato nudo in una piscina vicino ad una banconota; diventerà la copertina di un disco
I was lying there with just my brother
We could hear someone rattling the locks
I was lying there with just my brother
Do you think that it might be the cops?
mickey mouse and the goodbye man - grinderman (grinderman 2)
20 anni dalla trasfertona di milano con rientro alle prime ore dell'alba
20 anni e 2 giorni dal primo tentativo di vedere
un concerto degli U2 terminato in un albergo mezza stella in Citta Studi con
annessi bacherozzi (mi sottolinea oggi capitan buffa)
e anche dal primo e aihme unico tentativo della Samp …….(rimarca con cattiveria)
Veramente l’unico commento può essere ….. cazzo! (mi chiosa, il sintetico)
20 anni e 2 giorni da quel cazzo di albergo a ore che "il dottore arriva alle nove"
20 anni e 2 giorni dal bagarozzo che corre appena entriamo in camera
20 anni e due giorni da hooooooooooooooooooow loooooooooooooong we sing this song, che pioveva e non ci facevano entrare e poi abbiam capito perchè
20 anni e due giorni dalla paninoteca dove il padrone viene a dirmi del gol di koeman perchè mi ha sentito dire belìn
20 anni dal secondo tentativo
20 anni da bono che entra sul palco con le luci accese
20 anni da:
Luci accese, Bono vestito di pelle nera con occhialoni, sigaretta in
bocca, entra sfrontato sul palco, vocalizza qualcosa, poi parte zoo
station.
E lì mi conquistano, PER SEMPRE.
"ehm.. por l'oltra sera, scusatesci, por favore", tutto dimenticato.
Le
Trabant, gli schermi che ti bombardano di frasi "watch more tv -
everything you know is wrong - everyone is a racist except you", la
mosca, i classiconi.
Where the streets have no name a luci accese,
alzando le braccia al cielo quasi ad aiutare la voce a gridare più
forte, abbracciato al mio amico Capitan Buffa, tranquillo, pacato,
posato sto paio di palle, eravamo fuori di testa, COMPLETAMENTE.
20 anni da sta cosa che a pensarci adesso sembra passata una vita, ma eravamo bellissimi, giovani, idioti e con tanta voglia di divertirci
22 maggio 1958 - jerry lee lewis sbarca in inghilterra acclamato come nuovo re del rock'n'roll, insieme alla moglie myra, sua cugina, di 14 anni; nonostante sia stato avvisato di non dare dettagli sulla sua vita, il killer risponde a tutte le domande sulla sua vita matrimoniale, facendo scoppiare un enorme scandalo; dopo solo 3 concerti, il tour di 37 date viene annullato
22 maggio 1959 - nasce steven morrisey
22 maggio 1968 - durante la campagna elettorale per le primarie presidenziali democratiche, frank sinatra si esibisce ad oakland a supporto del candidato hubert humphrey; humphrey vinse le primarie, dopo l'omicidio di robert kennedy (pochi giorni dopo questo concerto), ma venne battuto dal repubblicano nixon; il bootleg della serata presenta le seguenti canzoni:
01. Day In, Day Out
02. I Get a Kick Out of You
03. Moonlight in Vermont
04. The Lady Is a Tramp
05. I Have Dreamed
06. I've Got You Under My Skin
07. That's Life
08. Ol' Man River
09. All I Need Is the Girl
10. WIllow Weep for Me
11. Goin' Out of My Head
12. Nancy
13. Fly Me to the Moon
14. It Was a Very Good Year
15. My Kind of Town
16. Closing Comments
17. Bonus: High Hopes for Kennedy
22 maggio 2000 - durante il loro reunion tour, bruce springsteen and the e street band si esibiscono ad anheim, california; il bootleg della serata presenta le seguenti canzoni:
01. Take' Em As The Come
02. The Promised Land
03. Two Hearts
04. Darlington County
05. Rendezvous
06. Factory
07. Independence Day
08. Youngstown
09. Murder Incorporated
10. Badlands
11. Out In The Street
12. Tenth Avenue Freeze-Out
13. Roll Of The Dice
14. No Surrender (Acoustic)
15. Racing In The Street
16. Light Of Day
17. Stand On It
18. Bobby Jean
19. Born To Run
20. Thunder Road
21. If I Should Fall Behind
22. Land Of Hope And Dreams
23. Gloria
24. Ramrod
A pensarci dopo uno si poteva preoccupare, anche se in realtà non era il caso; è successo, di nuovo, un mesetto scarso fa, ma è stata molto soft, tranquilla, nulla di sconvolgente.
Io e Penna abbiamo fatto "la vialata", ebbene si.
La vialata, riferita a me e Penna, non è una semplice passeggiata, nè un nostalgico "fare due passi" tra amici che non si vedono molto spesso, no.
Almeno nelle precedenti occasioni, la vialata era un momento di profondo confronto e\o di sconvolgenti rivelazioni tra adolescenti incerti (entrambi) o adulti immaturi (io).
Ma andiamo con ordine, che il titolo del post rimanda alla "drammatica" sequenza di quarantesimi compleanni che ahimè nel 2012 vedrà coinvolti noi abbelinati del 1972.
Il Penna, Penassa, Plume, Pennisha che dir si voglia, andrea, 40 anni oggi, una delle persone che cronologicamente posso dire di conoscere da più tempo, essendo stati insieme dalla prima elementare.
Uomo timorato di Dio, notevole stopper dal piede fatato e dalla massa corporea importante, amante convinto dell'entroterra ingauno, adoratore del Metallo più pesante e con derive sataniste, ottimo organizzatore di addii al celibato porno soft, più un tot di cose non riportabili qui ma che insomma, ci siamo capiti.
Marito e padre, sia chiaro, padre della piccola e biondissima Gaia, che se avete capito come fa di cognome potreste chiedervi se per caso sia un capo indiano, tipo toro seduto, alce fumante, cavallo pazzo, penna gaia.
Dicevamo, la vialata.
Due, prima di quella da quasi 40enni di fine aprile, sono state le vialate di cui ho ricordi nitidissimi:
la prima, estiva, che avevamo 16\17 anni, d'estate non ci si vedeva mai o quasi mai, lui non era tipo da spiaggia, quindi tolti gli scout le occasioni erano poche, ma quella volta camminammo su e giù per i due viali che ad albenga collegano il centro storico al mare, raccontandoci di noi, delle nostre presunte avventure e dei loro improbabili e limitatissimi risvolti erotici (i miei, ad onor del vero, più limitatissimi dei suoi, dannata vita di campagna!).
una, più intensa, verso la fine dello scorso millennio, mentre ci avviavamo alla trentina; fui io a chiamarlo e parlandoparlandoparlando e fumandofumandofumando gli raccontai di come avevo deciso di cappottare la mia vita, sentimentalmente intendendo, ribaltando un cammino che a tutti sembrava ormai scritto; non so quante volte facemmo su e giù per quei viali, nella tarda primavera di fine millennio, ma ricordo chiaramente uno schema abbastanza esplicativo del nostro essere.
Io parlavo parlavo parlavo, lui ascoltava, attento, disponibile, amichevole.
Perchè al di la degli addii al celibato, la cosa che più ricordo del penassa è la sua capacità di farti sentire accolto, benvoluto, accettato, anche quando gli racconti le peggio cazzate, che lui non giustifica, ma comprende e valuta partendo da un presupposto importante: sono tuo amico, non ti giudico ma (come ci hanno insegnato) se ti devo dire MERDA, ti dico MERDA.
E così a partire da quell'inverno di aaaaaaaaaaaaaaaaaaanni fa quando arrivai nella prima elementare della scuola "suore del suffragio" di albenga , con più o meno intensità, ma il penassa è sempre stato una costante, una presenza, una sicurezza.
Oltre a tutto, è la sua capacità di portare gli argomenti anche più scottanti o personali in una dimensione di tranquillità e rispetto che me lo rende così caro.
Ma qui solitamente si sparano cazzate, quindi usciamo gli aneddoti.
Uno dei primati di penna è di essere da sempre la persona, dopo mio padre, di cui mi fido di più alla guida.
da sempre, da prima che prendesse la patente, se capite cosa intendo.
da quando grazie alle sue conoscenze nelle vallate inventammo il "bricchi - tour", serata ad altissimo contenuto calorico ed ancor più alcolico dove il variegato programma prevedeva:
partenza con N macchine per la meta prescelta nell'entroterra (nei "bricchi" come u se dixe in dialettu nui autri che semmu d'arbenga)
arrivo nel ristorante
mangiata e bevuta colossale
ritorno a casa in condizioni a dir poco precarie
in queste occasioni, ed ovviamente in tutte le altre più "normali" essere seduto di fianco a lui mentre guidava (io con la testa completamente fuori dal finestrino) mi rendeva tranquillo e potevo dedicarmi al mio passatempo preferito: dormire.
(nel caso ve lo steste chiedendo, nei bricchi tour la figa era abolita, per scelta. Della figa)
Penassa e la bicicletta, ahia.
Penassa aveva una bicicletta, scalcagnata, sfigata, rattoppata, ma che serviva ottimamente alla bisogna, a 15\16 anni. Andare da lì a là, che ad albenga significa fare MASSIMO 1 km e mezzo e noi motorini ne abbiamo sempre avuti pochi, anzi nessuno.
A 15\16 noi gliela si menava a penassa per sta cazzo di bici, come ce la si menava per tutto; ma il penassa, una sera, pomeriggio tardi, andò a ripetizioni di chimica, in bicicletta. A ripetizioni dalla mamma del conte, dopo aver passato il pomeriggio con il figlio, con capitan buffa e con me. Noi fingemmo di andarcene, ma tornammo sotto casa del conte e gli prendemmo la bici e (ahahahahahaha) per fargli lo scherzone, la appoggiammo al bidone dell'immondizia davanti a casa del conte.
La bici sparì. Rubata, fumata, sparita, puff.
Abbiamo avuto il coraggio di dirglielo credo, se non sbaglio, 20 anni dopo, perchè lui ovviamente non ci aveva visto e non sospettava minimamente di noi.
Penassa e la musica, attenzione.
Già ho detto delle sue derive metalliche e della sua passione per Lo Demonio, ok.
Ma c'è una cosa che dovete sapere: se pensate che io sia un intollerante verso i gusti altrui, beh cari miei, non avete mai parlato di musica col Penassa.
Anno 1993, studiamo entrambi a genova, facoltà diverse, lui vive là io pendolo. Un giorno mi fermo da lui, cazzeggio sfrenato e giro in centro.
E grazie al penassa conosco discoclub, il mitico negozio di via san vincenzo, quello dove un paio d'anni dopo dilapiderò stipendi non ancora guadagnati.
Quel giorno mentre mi aggiro estasiato in questo negozietto, lui attacca bottone con una punkabbestia, tema: la spiritualità nelle canzoni dei sex pistols; la ragazza, crestona e pitbull d'ordinanza, esce sconfitta, per manifesta inferiorità.
Pochi anni dopo, forse pochi mesi, siamo in macchina insieme, con Capitan Buffa ed il Conte Geddo e si parla di musica, di musica vecchia; io, meno spocchioso di adesso, ma già discretamente rompicoglioni, azzardo in tema "voci femminili" il nome di una cantante che avevo scoperto da poco: janis joplin. Penassa si umetta le labbra e mi divora: eh, a me lo dici? io SONO ANNI che ascolto janis joplin!!!! (anni? cazzo, ne avevamo 20\21, quanti ANNI erano che la ascoltavi? 5? 10? da prima che ci conoscessimo? tua madre ti portava in pancia cullandoti con Piece of my heart?)
Ma ecco il vero capolavoro.
Partiamo per il nostro solito weekend scout, macchinata classica (vedi sopra). Macchina e pilota forniti dal Penassa. Regola non scritta di quegli anni di neopatentati ed autoradio occasionali era che chi guidava sceglieva la musica.
Intanto che il Penassa si attarda fuori dalla macchina, io cerco il golpe; esco, ebbene si, la cassetta d'esordio di un giovane rocker emiliano, si si lui, luciano ligabue; era l'hype del momento, il disco d'esordio di un giovane rocker emiliano, si si lui, luciano ligabue; piaceva a tutti il primo album di un giovane rocker emiliano, si si lui, luciano ligabue. Quindi, che problema c'è se lo scelgo io anche se non guido? Nessuno no? Quindi trac, infilo la cassetta nell'autoradio.
Sale il penassa, al minuto 1 e 30 della prima canzone credo, e con uno stile ed una risolutezza che gli invidierò finchè campo, con una fluidità di movimento da consumato ballerino, schiaccia il tasto eject dell'autoradio, afferra la cassetta d'esordio di un giovane rocker emiliano, si si lui, luciano ligabue, la tira nei sedili dietro e dice "cos'è sta merda?"
Poi uno si chiede perchè adesso mi sta sul cazzo il giovane rocker emiliano, si si lui, luciano ligabue.
E comunque alla fine, l'ultima cosa che mi piace ricordare è il suo post addio al celibato; porto di barcellona, primo pomeriggio, seduti, sdraiati, comatosi sull'erba delle aiuole antistanti il porto, io, lui, capitan buffa ed il nostro vecchio capo scout giampiero; reduci da una serata devastante, occhiale scuro e bocca impastata, che, nonostante tutto, troviamo come sempre (e come spero sempre in futuro troveremo) la voglia ed il piacere di raccontarci e di condividerci, di regalarci l'un l'altro un pezzo delle nostre vite.
Ci sono altri mille milioni di sbirillioni di episodi che mi stanno venendo in mente, ma non è questo il posto per raccontarli, no.
Per farlo servono un tavolo, una tovaglia di quelle all'antica, del cibo ligure, la compagnia di sempre ed una bottiglia di vino. A testa.
Auguri Penassa, speriamo di farcene ancora qualcuna di vialata, finchè saremo in grado di farle a piedi.