lunedì 6 settembre 2010

Immortalità

tesi 1: i Nirvana erano troppo autodistruttivi per sopravvivere, se cobain non si fosse sparato sarebbero finiti comunque
tesi 2: i Nirvana erano i più grandi della scena di seattle, se cobain non si fosse sparato sarebbero diventati molto meglio dei pearl jam.

che ne dite voi?

ecco cosa ne dico io:

Facendo molta attenzione a scrivere (e a leggere) quello che segue, devo dire che la mia attenzione, diventata rispetto, ma mai amore, per i Nirvana è nata dopo il suicidio di cobain.
L'inverno in cui ogni catafottuta radio nel globo trasmetteva Smells like teen spirits, io continuavo a chiedermi cosa ci fosse di così interessante in questo revival finto punk fatto di grida e soprattutto di malessere urlato col culo ben saldo ai primi posti di tutte le classifiche dell'universo mondo.
E poi se di seattle bisognava morire, molto ma molto meglio il ragazzo con la canotta dei bulls che si arrampicava sulle balaustre di un piccolo teatro (even flow – pearl jam).
Lo sparo nella testa di cobain è risuonato forte dentro di me. Allora non fingeva malessere, allora stava male davvero! Da quel giorno mi sono accostato alla loro musica con un'attenzione maggiore ed un crescente rispetto verso chi aveva portato in note tutto il suo mondo interiore fatto di dipendenza, dolore e rifiuto.
Il live acustico poi, che meraviglia!!!
nonostante questa accresciuta stima però, ho da sempre pensato che i nirvana avessero scritto a chiare lettere nel loro dna la parola MORTE (e non solo artistica, purtroppo), troppo autodistruttivi, troppo nichilisti, troppo “è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente” (citazione di neil young che cobain scrisse prima di spararsi).
Grandi, grandissimi, probabilmente fondamentali, ma destinati ad una vita breve e ad una rapida scomparsa.
Mentre cobain voleva intitolare il disco dopo Nevermind “odio me stesso e voglio morire”, i pj cantavano “sono ancora vivo”, certo, si chiedevano “ma me lo merito??”, ma la domanda, in sé portava a una ricerca, i nirvana non cercavano altro che la distruzione.
Quello che nei nirvana è morte, nei PJ è catarsi, la rabbia, l'angoscia, la voglia di uscire da certi schemi è tratto comune (forse l'unico) di tutto il cosiddetto grunge, ma se cobain nel suo dolore ci si crogiola, vedder reagisce, scalcia, risponde.
Ed i pearl jam hanno scritto No Code, ossia LA catarsi.
La settimana scorsa su MTV hanno fatto un documentario su courtney love vedova cobain. Al di la della signora (alla quale musicalmente preferisco l'uva passa, che mi da più calorie – cit.), la parte relativa al travagliato rapporto col marito dava chiara la dimensione delle tendenze autodistruttive di cobain, incapace di stare lontano non tanto e non solo dalla droga, ma dal dolore, quasi fine a se stesso.
Quando nel 2000 andai a vedere il mio primo concerto dei pj ad assago ero preoccupato di trovarmi circondato da una generazione di fans (di cui anagraficamente non facevo più parte) depressi, incazzati e violenti. Invece quando durante Rockin' in the free world si accesero le luci, intorno a me c'erano 12mila persone SORRIDENTI. I pj non avevano mai scritto canzoni “allegre” o spensierate, fino, cito a memoria, a johnny guitar, ma nonostante questo, nonostante non avessero la loro “you can look”, la loro “Ramrod”, alla fine uscivi dai loro concerti felice, perché rabbia ed angoscia passate attraverso le loro note erano diventate gioia.
Il rapporto dei pj con la morte è nelle lacrime di eddie sul palco di roskilde, mentre sotto di lui sta morendo della gente che doveva essere felice, sta nel testo di save you dedicata a mcready, che inizia con “ti salverò stronzo, non voglio perderti”.
E poi, musicalmente i nirvana non valevano granchè.
Cobain era un chitarrista al massimo normale, novoselic niente di più, grohl forse è peggio come chitarrista che come batterista; valga ad esempio il video di qualche anno fa dove insieme a bruce, elvis costello e miami steve suona la chitarra in London calling e deve guardare le mani altrui per seguire gli accordi (e stiamo parlando di london calling, non delle variazioni di goldberg).
I due live elettrici sono potenti, ma non certo ben suonati, l'acustico è tenuto su dai due chitarristi aggiunti.
I nirvana erano una punk band anche in questo aspetto, approssimazione e tanta cattiveria, zero tecnica, personaggio maledetto e carismatico.
Quando penso a cobain io comunque penso ad un tizio piegato su se stesso che circondato da candele canta ad occhi socchiusi e “giura di non avere un fucile”. Era un personaggio cobain, la gente forse lo credeva troppo personaggio e poco vero, però come disse bruce in quel periodo, i nirvana significavano davvero qualcosa per i loro fans.
Significavano qualcosa forse per l'intero movimento grunge, al punto che la sua morte ha rischiato di trascinarsi dietro pure i pj.
Il secondo batterista della band, dave abbruzzese, era un tossico durissimo, che per questo venne escluso dalla band.
I pj sono a boston, aprile 1994, e' passata una settimana da quando kurt cobain ha deciso di smentire il testo di come as you are, dave abbruzzese stava spandendo merda nel gruppo...e i pj stavano per esplodere.
un ultimo concerto, in un posto piccolo i roadie che scrivono la scaletta...

set: Oceans, Even Flow, Sonic Reducer, State of Love and Trust, Hard to Imagine, Immortality/(Hey Hey, My My), Go, Animal, Glorified G, Daughter/(Suck You Dry), Alone, Not for You, Better Man, Rats, Blood
enc: Release, Tremor Christ, Once, Fuckin' Up, Dirty Frank, Yellow Ledbetter, instrumental jam, Rearviewmirror, Elderly Woman, I've Got a Feeling/jam


e per fortuna la storia va in modo diverso.

I nirvana, semplicemente, non avevano la forza nè il coraggio per cambiare direzione alla loro storia.

Privilegiato come una puttana
Vittime in richiesta di uno spettacolo pubblico
Spazzato via attraverso gli spifferi sotto la porta
Più virtuoso di te... Ma come?
Arreso... Ma comunque giustiziato
Vita dissolta, la scatola dei sigari in terra


e soprattutto:

Qualcuno muore solo per poter vivere


bentrovati.

3 commenti:

Albert ha detto...

tesi 1: I nirvana erano autodistruttivi come lo erano parecchie band di quel periodo: malessere adolescenziale di chi puo' provare tutto ma non ne capisce il senso... desiderio di esprimersi ma rimanere disgustati dall'idea di diventare un icona! un modello! quando proprio i modelli infastidiscono... non credo dovessero essere per forza indirizzati alla Fine... tant'è che le loro canzoni ce le ricordiamo anche oggi. (e poi se negli anni sono sopravvissuti davvero tanti artisti che esageravano!..magari poteva farcela pure lui, mi pare che una volta Eddie disse che se Courtney Love fosse restata con lui quello morto sarebbe stato Lui e non Cobain... magari è solo colpa delle Donne :) Quindi per me Tesi uno non dimostrabile.

tesi 2: Non credo si possa decidere quale band sia meglio di un altra sicuramente credo che negli anni post Nirvana comunque i PJ si siano confrontati con la musica in generale e non solo con il Grunge.. vedi tour con Neil Young... chi sa che avrebbe fatto Cobain magari avrebbe rivoluzionato i Nirvana... comunque autodistruzione a parte.. il nome della band mi ha sempre incuriosito il Nirvana infondo significa o Estinzione o Fine delle Sofferenze... quindi magari avrebbero suonato anche altro.. ma non si puo' sapere.. quindi ritengo la tesi 2... non verificabile.

Ciao,
Alberto

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il Cala ha detto...

ok. grazie

Bipepi ha detto...

aggrappiamoci e teniamo duro...
lascia che l'oceano si gonfi e dissolva il mio passato...

grazie caluccio, bellissimo post.