Onore e gloria a cotanto maestro.
"Er tifoso romanista dei tifosi è sempre er più", cantava Lando Sinatra, e con tutto il rispetto per l'opera vendittiana che er core mezzo giallo e mezzo rosso pompar ci fa, poche frasi ce se appicciccano addosso come quella. Er più cosa non è fondamentale saperlo, qualsiasi aggettivo va bene, fate voi, ma quando a 50 gradi all'ombra e con una fresca eliminazione dall'Uefa sul groppone è sbucato Stekelenburg per scaldare braccia che poco je sarebbero servite, er boato der tifoso romanista s'è arzato, er peggio era alle spalle, la revoluciòm repartiva, er tifoso romanista, davero, de novo, una vez mas, se sentiva più er più che nunca.
Che poi l'asturiano a sto giro aveva fatto lo
strano nei limiti, consapevole del fatto che a sto tifoso, ora come ora,
basta che je metti er capitano in campo, poi coll'artri facesse il
cazzo che je pare, tanto nun conoscemo nessuno, pe noi è uguale. Anche
perché mo come mo annà a vedé la Roma, te dà la sensazione de essete
imbucato alla festa tua, de girà pei corridoi de casa tua senza
riconosce nessuno, e a vedelli che entrano e se scaldano è cosa che
emoziona e stranisce, soprattutto quando capisci che quello ingobbito e
sgraziato non po esse Gago, ma è ancora, inevitabilmente, impermeabile
ad ogni rivoluzione, la bonanima de Simone Perrotta.
Ma va bene così, è il futuro che entra in
casa, è la new economy, so gli spread che volano, e poi De Rossi ce sta
ancora, nse sa pe quanto e a quanto, ma oggi gioca e tanto ce basta.
Certo, Luigi Enrico se se po complicà le cose o fa, non è tipo che tira
indietro la scucchia, motivo per cui na maja pe Rosi, uno che da 3 anni
ogni volta che esce dar campo pensa che sia l'ultima che gioca co la
Roma, nse sa come né perché, se rimedia sempre.
La partita inizia e la trama della tenzone è
chiara: Cajari in 11 a proteggere la porta, Roma in 11 a guardare il
Cajari che in 11 protegge la porta. Dalla prima mezz'ora si evince che:
- Pjanic è buon giocatore e gran paraculo. Non c'è passaggio del giovin
slavo che non abbia Totti come destinatario, di petto, di tacco, no look
no sense, sempre e comunque a Totti, che lui Totti conosce e je
piacerebbe tanto diventare il nuovo Candela (colui che col capitano
aveva un rapporto calcistico da Europride).
- Er Cipolla nse move. Il primo sms che ariva dice "Osvardo è mobile
come Adriano", ove "mobile" non è inteso come aggettivo ma come libreria
Expedit de Ikea Ecco, no, ancora no, non siamo a quei livelli. Er
Cipolla nse move ma lo fa in maniera intelligente, che po sembrà strano
ma invece un senso ce l'ha. Lui se fa pure trovà libero, poi però
intruppa, scivola, credendo lui per primo che ce sia sempre quarcuno a
tiraje i capelli impedendone i movimenti. Però è molto bello. Anche se
il secondo sms che ariva dice: "Osvardo è na pippa". E vabbè.
- Heinze, ecco Heinze, non ha nessuna movenza del calciatore, ma neanche
del calciatore rozzo e scarso, niente. Si muove male sempre, anche
quando cammina, anche quando saluta, passi brevi, scattosi, improvvisi, e
capello tanto antico da meritargli almeno un completo anni 70 a parte,
con calzoncino inguinale e lacci sul collo. E però, Heinze è anche
l'uomo che ogni volta che vede un altro uomo con la palla al piede, vede
passarsi davanti tutta la propria vita fatta di fame, sete, sofferenza,
ingiustizie, guerra e soprusi (dev'essere andata così, per forza),
ragion per cui quella insaziabile voglia di sangue ritorna sempre, più
forte che mai.
- Bojan è l'unico calciatore di serie A che non tocca mai la palla, il
che può sembrare semplice, a volerlo, ma in un rettagolo di gioco, anche
stando fermi, prima o poi succede che quel cuoio fastidioso ti sbatta
addosso. A lui no. Fosse palla avvelenata, sarebbe il più forte. Il
Macaulay culkin de Trigoria è a dir poco spaesato, e inizia a radicarsi
il sospetto che Bojan l'aereo l'abbia perso veramente, e noi se stamo a
incarognì su un sosia. Chiunque sia, per lui se prevedono tempi de
ambientamento pari a quelli dell'essere umano sul pianeta Terra. Per ora
stiamo ancora allo stadio invertebrati.
- Rosi è l'unico calciatore di serie A trattato dal proprio pubblico non come una sega ma come un imbecille.
Da un nostro compagno di spalti arrivano le due frasi che meglio
sintetizzano i primi 45 minuti: "me sto a divertì come a na
dimostrazione dela Folletto", seguita da "l'unico brivido ce l'ho avuto
quanno er bibbitaro non me stava a dà e resto".
E tant'è.
Il secondo tempo però, è tutt'altra
storia.Il chtiicaca pare ingranare ad una velocità utile a far sì che
ogni tanto s'arrivi in porta, sempre e comunque senza segnare. Il
possesso palla poi non ne parliamo, sale sale e non fa male, ma financo
Rosi, per qualche minuto, pare utile alla causa. L'Olimpico ulula e
striglia e quando Luigi Enrico leva Bojan pe mette Borriello di colpo
diventiamo tutti asturiani, ogni polemica slovacca se spegne, anche
perché Totti serve Borriello e un miracolo del portiere Azzaro ce
strozza l'urlo in gola (scusate, st'immagine dell'urlo in gola strozzato
me piaceva e la volevo usà, fa molto Ds). Insomma, vince diventa
questione de minuti.Sì ma quanti? E soprattutto, pe chi?
Più o meno due, quelli che servono al migliore
in campo fin lì, tal José Angel da Twitter (dove scrive na cifra) a fa
due cazzate che manco Rosi ha condensato mai in così poco tempo.
Ci sono pochi mantra che dalla scuola calcio in poi tutti gli allenatore
ripetono ai propri ragazzi. Uno di questi è: quando si rinvia la palla,
mai al centro dell'area. Se poi al centro dell'area ce sta uno che ce
odia manco fosse er fio de Chinaja, ecco, invece de rinvià al centro
dell'area girate e tira direttamente sotto l'incrocio che fai prima, hai
visto mai te sbagli e pigli la traversa. E' stato così, che quando
s'eravamo scordati da dove venivamo e de chi eravamo figli, er fio
ingrato ha ciabattato de stinco interno, stek s'è fatto nano e a palla è
annata in buca.V per Vendetta ha esultato co la solita sobrietà e
pacatezza, con quel riserbo e quella cortesia tipici de chi te sta pe
piscià addosso dopo avette ammazzato de botte e buttato privo de sensi
un fosso. Perchè Daniele non se l'è solo legata ar dito, s'è proprio
fatto impiantà chirurgicamente una fune nella falange.E ancora una volta
toccava fa la remuntada, l'ennesima.
José Angel da Twitter però è tipo che nse
rassegna, e coll'ardore dei più giovani e dei più tonti s'è catapultato
all'attacco, è entrato in area palla ar piede pe poi strascinallo alla
ricerca de un rigore che non arivava e de un difensore che si bullava,
graffiandolo a morte. Tanto è bastato a ricordacce che un giorno, hai
visto mai uscissimo dalle secche de sta crisetta da età dello sviluppo,
hai visto mai mandassimo a memoria il chiticaca e riuscissimo a
somigliare al Barcellona B, insomma, quel giorno, comunque, un arbitro a
cacacce er cazzo lo troveremo. Ma tanti e tali sono ora i problemi, che
pure quell'espulsione non ci ha indignato più de tanto. Sticazzi.
Calcio totale, remuntamo in 10.
A quer punto il chiticaca diventa caciara, er Capitano tira, Azzaro pare
che para, comunque c'ha culo e a Osvardo je basta costringe navversario
a svirgolà la palla pe mettese a aizzà er pubblico. "Pensa quanno segna
che fa questo", se semo detti senza sperallo più de tanto.E quanno
entra Borini, dicasi Borini, uno che fino a du giorni fa non l'avremmo
trovato manco su Facebook, l'Olimpico esplode, e quello, pe
riconoscenza, siccome è giovane e educato, alla prima palla che tocca fa
gò, che viene annullato solo perché Heinze, senza avversari da
disossare, aveva na frezza bionda in fuorigioco. Sai quelle cose belle
che agli altri succedono sempre, tipo uno entra e segna? Tipo uno
sconosciuto mai sentito mai visto prima mai coperto entra e segna? A noi
mai, agli altri quasi sempre.
Ar Cajari, per esempio. El Kabir Bedi, per esempio. Che entra al minuto 86, e al minuto 90 pia la palla, tira, segna. Che ce vo.
E poi Totti ha tirato e De Rossi ha segnato. E solo a noi poi capità de
segnà e vedé esultà gli altri. E solo a noi po capità de annà via dallo
stadio chiedendoci: ma amo perso 2 a 0 o 2 a 1? No perché pare niente,
ma invece è tutto. Se amo perso 2-1, non tutto è perduto. Da
quell'inutile puntata de De Rossi se po ripartì. Da quel tardivo,
inutile, beffardo, antico segnale de risveglio se po attinge speranza.
E pazienza se in tre partite amo fatto du go, e
pazienza se a falli so stati Perrotta e De Rossi col contributo der
Capitano, i novi ariveranno, prima o poi, pure loro, a dacce na mano.
E tanto l'amo capito che alla fine jamo fatto
l'applauso, a quer paraculo lecchino de Pjanic che è venuto da solo
verso la Sud, ma pure all'artri.
Perché la posesiòn del balòn è concetto
pedagogico, materia nova e ostile. Stamo tutti a scola come fosse er
primo giorno e non sarà un brutto voto preso mo a facce sartà
l'anno.Tocca solo capì se semo ragazzi intelligenti che non se applicano
o ragazzi tonti che se applicano.
Comunque semo i più.
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