mercoledì 3 luglio 2013

Le Avventure di Compare Cubeddu e lo stupro meritato





Una delle cose più belle di vivere in liguria è poter leggere il secolo decimonono.
No, davvero, per uno come me, leggere il secolo è una iniezione di autostima fantastica, del tipo, se certa gente scrive allora posso farlo anche io!!!

Avevo già scritto in passato delle marchettone fatte ad assessori vari, anche in situazioni francamente imbarazzanti, tipo assessori con figli pedofili come il povero stefano.

La mia idea del secolo è che non sia utile nemmeno per pulire i vetri, li lascerebbe sporchi. Forse per fasciare le uova va bene, ma c'è il rischio che l'uovo sodo non resti buono.

Arriva l'estate e sotto l'ombrellone la gente di liguria si aspetta anche rubriche spensierate, certo.


Ecco dunque che da lunedì si è aperta una entusiasmante nuova rubrica "Cubeddu 01" dal nome del brillantissimo giornalista Marco Cubeddu (e dal numero dei suoi neuroni, temo).

Esordio alla grandissima, titolo della prima puntata di questa avvincente rubrica:  Ragazze in shorts, vi siete viste?

Dai, una sferzata al dilagare del malcostume, una bastonata al cattivo gusto, una risata che seppellisca le mode frivole di cinguettanti ragazze o ex ragazze in cerca di avventure, che spasso!!!

Andiamo alla lettura:

Qualche settimana fa ero a Roma, per lavoro. Trascorrevo la pausa pranzo a Villa Borghese, sdraiato su una panchina. Quando, a un certo punto, sono stato travolto da una nube di “quartine” in shorts. Con “quartine”, a Roma, si intendono quelle di quarta ginnasio, cioè quattordicenni. Era appena finita la scuola. E le strade si sono riempite di ragazzine di 2a e 3a media. Non solo in shorts, ma anche in “minishorts” (il jeans arrivava molto più in alto della fine dei glutei). Alcune si toglievano le magliette e restavano in reggiseno. Altre, con le magliette bagnate per i gavettoni, il reggiseno non lo indossavano. Qualche giorno fa ero in Sardegna, in giro per paesi molto piccoli. Anche lì, ragazzine, giovanissime, con una parte consistente di chiappe in vista. Sono rientrato a Genova, per una rimpatriata con la mia classe delle medie. Non vedevo i miei compagni e le mie compagne da più di 10 anni. Siamo andati a bere qualcosa nei vicoli. Straripavano di minishorts. Ho chiesto alle mie compagne (non esattamente bigotte): da donne, erano perplesse. Secondo una di loro “non possono lamentarsi se poi le stuprano”. Ovviamente, non esiste e non deve esistere nessuna giustificazione o attenuante per azioni tanto barbare.

Alt, alt, ferma, time out, alt, aaalt!!!!
Cosa????? “non possono lamentarsi se poi le stuprano”??????
MASTIAMOSCHERZANDO????????????

Tra l'altro, mossa davvero vigliacca, questo messaggio allucinante è delegato alla presunta voce di una donna, non esattamente bigotta eh, sia chiaro. Troppo facile aggiungere DOPO la frase di rito sulla mancanza di giustificazioni caro cabeddu, troppo facile, hai tirato il sasso, anzi lo hai fatto tirare ad una donna volendo intendere che se detto da una donna tale abominio è più credibile. Che schifo.

L'articolo ovviamente va avanti, con una sfilza di banalità trite e ritrite vetero maschiliste, di quelle dette col sorrisino beota di chi allude, sottointende, ammicca.

La violenza sulle donne è disgustosa. (anche con gli shorts o no?) Anche se, personalmente, penso che femminicidio sia una parola idiota. (ad occhio sul discorso IDIOTA ti riconosco una certa competenza, lo ammetto). Ogni omicidio è un omicidio. (fabio volo docet). E dovremmo condannarlo senza ricorrere a ridicole discriminazioni di genere. Inoltre, anche se impopolare, bisogna dirlo: spesso, le violenze domestiche nascono da situazioni in cui, donne con scarsa personalità, si legano a zotici della peggior risma. (povere coglione, ve le cercate le botte) (e quindi anche se non avete gli shorts, ve le meritate).

Proseguiamo signori, che non abbiamo ancora finito

Più che una questione di genere, mi sembra una questione di mancanza di strumenti culturali. (belìn ha parlato l'erede naturale di hemingway) E, pur prendendo le distanze da ogni inqualificabile molestia, la questione rimane (rimane eh, molestie inqualificabili MA): perché le ragazzine si vestono così da sgualdrine?  (S.G.U.A.L.D.R.I.N.E.) Nessuno dei miei amici si fidanzerebbe con una che si veste così. (certo, come no,  il signorino frequenta solo il club di caccia alla volpe di oxford)  E nessuna delle mie amiche si vestirebbe così. (In entrambi i casi, amici ed amiche, la domanda è: eh, quindi?) Non si tratta di moralismo.  (no, in effetti prima di definirti moralista mi sono venute in mente un po' di altre parole. Un bel po'). Personalmente, sono grato a questa moda.(pensa se ti stava sulle palle) È un piacere vedere tutte queste Daisy Duke (chi guardava “Hazard” non può aver dimenticato) girare per le città. (che citazione dotta Cabè, prossima volta toccherà ad Happy Days) (e comunque per quanto Daisy Duke abbia popolato spesso i miei sogni adolescenziali non ricordo di aver mai sentito nessuno augurarle un meritato stupro) 

Pronti? Arriva il gran finale:

Ma non capisco perché una ragazzina dovrebbe voler apparire in questo modo. Cosa pensano di ottenere? (ma l'idea che magari vogliano solo piacere non ti sfiora?)

Le donne, nel mondo, ancora orrendamente fallocratico, (beh per un cabeddu con un lavoro ci sono milioni di donne disoccupate a confermare questa tua frase, giusto) stanno accrescendo la loro influenza. Esistono differenze biologiche e di genere che esaltano entrambi i sessi e non sono in contrasto con il successo, la serietà e le capacità delle donne. (Gramellini in confronto è  Alessandro Manzoni)  Che, anche in Italia, acquisiscono, forse troppo lentamente, una maggiore affermazione sociale. (lentamente)

Oggi impazzano le campagne per la parità. Alte cariche dello Stato si sono indignate per le parole di Franco Battiato, volutamente travisate dai media: troie in parlamento.

Un giudizio politico impugnato da chi, forse, ha la coda di paglia. Non è con il sensazionalismo che cambieranno le cose. La fine delle discriminazioni passa per l’esito di battaglie di lungo periodo, fragili processi storici e fasi di transizione, che muovono da basi profonde. Il primo motore dell’emancipazione femminile, più che la montagna fumante di reggiseni bruciati in piazza, è stata la salarializzazione della Seconda Guerra Mondiale .

(satira politica e analisi storica, così della frase DELLA SUA AMICA magari non se ne parla più)

Ma, almeno parte del proprio destino, è data da scelte individuali. (tipo scrivere una rubrica sul secolo decimonono) (o comprarsi degli shorts)

Siamo così convinti che mettersi il velo sia prigione e i minishorts siano libertà? (ecco cosa mancava!!! L'ISLAM!!!!!)

Siamo convinti non esista una via di mezzo in cui milioni di donne si trovano perfettamente a loro agio? (ma perchè, c'è una legge che obbliga le ragazze a mettere gli shorts???)

Fin da giovani si può decidere chi si vuole diventare da grandi. Care quartine, a voi la scelta: life is short(s).

(e dopo aver vigliaccamente fatto passare il messaggio che VE LO MERITATE LO STUPRO EH, POI NON LAMENTATEVI!!! Ecco che il mitico si trasforma in Zio Marco, amico e confidente delle quartine.)

(sipario applausi)

Non vedo l'ora esca la nuova puntata!!!

Ah, se pensate che mi sia inventato tutto, o solo qualcosa, ecco l'articolone:

http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2013/07/01/APvyOAsF-ragazze_siete_shorts.shtml

Nessun commento: