venerdì 3 maggio 2013

Un anno senza Internet




Il primo maggio del 2012 Paul Miller lasciava Internet. Forse per sempre, forse soltanto per un giorno. L’idea, poi rispettata, era di resistere almeno un anno e poi raccontarlo a The Verge, il famoso blog americano che l’ha seguito passo per passo in questa astinenza drastica. Il suo reportage, a un anno di distanza, è un compendio molto sincero dalla conclusione sorprendente: la vita offline può essere tanto virtuale e anodina quanto quella online.

Interessante questo esperimento, soprattutto per le conclusioni a cui arriva e cioè che alla fine, nel 2013, per quanto tu possa essere snob o vintage sei comunque figlio del tuo tempo. 
E nel tuo tempo, anno domini 2013, senza internet alla lunga non puoi stare.

Di internet ormai non si può fare a meno, può permetterselo mio suocero che a 70 anni passati ha tutto il diritto di battersene il belino e di starsene nei suoi campi a coltivare, anzi lui non ha manco l'orologio, figurarsi il cellulare.
Già mia cognata, sua figlia, che fa lo stesso lavoro, se non ricevesse ordini via mail col cazzo che andrebbe avanti.
Poi un conto è usarlo un altro è esserne schiavi, ma rinunciarci è appunto un vezzo da snob, tipico di chi ha molto tempo e pure il lusso di sprecarlo (cit.)
Arriverà un giorno in cui tutti capiranno che internet è uno strumento e non un fine; sia ben chiaro, forse lo capirò anche io, che magari non ne sono dipendente tanto quanto mi accusa mia moglie (e comunque smetto quando voglio), ma che sicuramente online ci sto più del dovuto: del resto a me piace fare la ruota come i pavoni ed essere al centro dell'attenzione e se non ho molte occasioni di farlo in un bar o in un locale con gli amici, mi accontento di tirare su qualche polemica o di fare qualche teatrino su internet, facebook, forum e via cantando.
Questo stesso blog nasce come l'esigenza di un logorroico egocentrico, accoppiata micidiale tipo governo PD - PDL, di avere un pubblico seppur virtuale e forse immaginario.

Nei limiti del possibile e delle (mie) incogruenze mentali, la mia tesi è che siamo nell'era di internet, usiamolo senza che lui usi noi, ma usiamolo, sfruttiamolo, prendiamo quello che ci serve ed anche un po', senza esagerare, di quello che non ci serve ma ci diverte.
Lo capiranno forse quelli che non riescono a staccarsene, che non possono tirare una loffa senza sentire il bisogno di condividerla con i propri contatti o follower
lo capiranno quelli che si stava meglio quando si stava peggio che i treni arrivavano in orario e comunque anche se erano in ritardo mica dovevi registrarti su foursquare per diventare il major di genova principe
lo capiranno i fissati del vintage che ascoltano solo vinili da impianti con ampli a valvole che consumano come 3\4 della basilicata ma vuoi mettere la pienezza del suono altro che quella merda degli mp3
lo capiranno quelli che dai, tutto sommato non è una brutta idea mettere il video della mia ecografia online
lo capiranno quelli che parlano ai loro figli su facebook e ATTENZIONE i loro figli NON sono iscritti a facebook
lo capiranno quelli che credono che la Grisi si combatta condividendo su facebook appelli di fabbriche in via di fallimento
lo capiranno quelli che ah io uso solo i telefoni pubblici. A gettoni.
lo capiranno quelli che io facebook lo uso ma sto attento alla mia privacy
lo capiranno quelli che facebook è out io uso google +
lo capiranno quelli che twitter già era da sfigati adesso è da redattori si, ma da redattori dell'espresso (neanche di panorama? no no proprio dell'espresso) (cit.)
lo capiranno quelli che eh una volta si usciva e si stava assieme altro che chat
lo capiranno quelli che cara il bambino ha cagato sul divano, presto porta la reflex che becchiamo 300 mi piace
lo capiranno quelli che vado in vacanza e voglio farlo sapere a tutti con discrezione quindi fingo di chiedervi se conoscete posti belli da consigliarmi
lo capiranno quelli che devo dire una cosa a tizio che riguarda solo lui e me ma glielo scrivo in bacheca così la leggono tutti
lo capiranno quelli che finchè gli viene bene la rete è Dio se invece qualcosa va storto sarà stato un hacker

lo capiremo tutti

ma sarà troppo tardi

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